Discussione:Logos

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Sulla voce Logos nel titolo " Sul cristianezimo" ce scritto: " Seguendo quest'idea, alcune traduzioni cinesi del Vangelo di Giovanni hanno provocatoriamente reso il termine "logos" come "Tao". Non vedo perche dovrebbe essere un provocamento Cinese se qualcuno di loro "rende" il termine Logos come Tao ? Tao e um termine religioso, e per un Cinese taoista ha un valore come Cristo in cristianesimo.--Damir10.12 (msg) 21:05, 9 dic 2008 (CET)[rispondi]

Tra l'idea di logos e tao vi sono indubbiamente delle similitudini. In particolare, l'idea del fluire tra due polarità. Il procedere però implica alcune cose come ad esempio seguire un "algoritmo" o schema "logico" come questo: a) creare b) valutare, relazionare c) scegliere d) distruggere Cioè il fluire del tao è "attivo", cioè "ordina" come il "procedere" del logos ? o è semplicemente una forza che permea l'universo già ordinato a priori, necessaria e "passiva", quindi semplicemente da assecondare ? Il tao è pensiero ?

L'idea di Logos è variata nel corso del tempo. Il Tao inteso originariamente sembra essere proprio il Logos di Eraclito, comunque già con i neoplatonici in particolare Plotino, nel Vangelo di Giovanni e soprattutto con S. Agostino e i Padri della Chiesa, il Logos ha assunto via via caratteri personali. Il Logos (intelligente e consapevole) non può non essere che persona tanto che ha scelto diventare uomo. Per i Cristiani il Logos è Cristo. Contemporaneamente il Tao sembra abbia assunto connotazioni via via più legalistiche diventando, in età moderna, esclusivamente una via di agire in conformità all'ordine cosmico "restringendo quindi il suo significato". Se il Tao è inteso originariamente e in maniera attiva (greco-cristiana) la traduzione per me sarebbe anche plausibile. Bisogna solo precisare i significati.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 84.222.72.219 (discussioni · contributi) 10:17, 27 mar 2012 (CEST).[rispondi]

Nuova stesura

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La voce manca di totalmente di fonti e di una bibliografia. In alcuni punti è approssimativa. La amplio e correggo dove necessario.--Gierre (msg) 08:00, 20 ott 2009 (CEST)[rispondi]


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La radice indo-europea che stà alla base della parola sarebbe la stessa della parola italiana "legare", penso che originariamente logos significava "ciò che tiene assieme", che "ordina". Il riferimento "procedimento" e alla "parola" è innegabile essendo espressioni base del pensiero/essere. Il pensiero dopotutto questo fa.... lega, relaziona, ordina, fa sintesi, crea modelli del "reale", il logos da il nome alle cose (usando una terminologia biblica) e per alcuni addirittura crea o forma il "reale" stesso (Idealisti, Neoplatonici). Ha inoltre diversi piani: a) individuale (La Ragione) ma allo stesso tempo prescinde all'individuo cioè il logos umano come specie (ragione collettiva, metodo scientifico, procedimenti di conoscenza (scienze), oggi abbiamo inoltre internet, ecc ecc), per i metafisici vi è inoltre un logos cosmico (Platonismo, Aristotelismo) anzi esterno e superiore al cosmo (Dio, Gesù, il Logos di Plotino/S. Agostino).

Riguardo ai riferimenti sulle altre culture, la tipicità dell'idea di Logos nato in ambito greco e sviluppata nel mondo occidentale è che (so che è una tautologia) il Logos sembra essere un "procedimento logico necessario(voi citate Eraclito) che si autodetermina(autoconsapevole, sà di esistere, quindi libero)(Cartesio-Hegel)". I cristiani sostengono inoltre che questa "cosa" (che è in molti piani: individuale, collettivo, cosmico, ecc) non può non essere che "persona" (S. Agostino), cioè un "qualcosa" che "ama" in quanto "persona", il logos non è un "procedimento indifferente o un gelido pensiero" altrimenti non sarebbe ovviamente autoconsapevole.

A) L'idea greca di logos come "procedimento ordinatore", "che origina il divenire in quanto necessario al procedimento" ma allo stesso tempo esso stesso è un eterno procedere (Plotino).

B) l'analisi "a prescindere" dalle cose, cioè parlare del logos "dal di fuori" usando il nostro "logos" (Episteme)

C) l'idea cristiana di logos come persona che ama(agape) in quanto sa di esistere (non più completo).

Questi tre elementi, se ne possono aggiungere altri, non esistono in nessun'altra cultura...Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 84.222.72.219 (discussioni · contributi) 09:15, 27 mar 2012 (CEST).[rispondi]

Logos endiathetos e prophoricòs

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Nei ricordi liceali miei e di altri lettori risulterà che Filone alessandrino fu l'autore che più di ogni altro sviluppò questa distinzione. Le fonti citate ([1], [2]) mostrano anche il contributo di altri autori, che sembra il caso di ampliare.Saluti, MicheledisaveriospQuesto commento senza la firma utente è stato inserito da 94.38.238.206 (discussioni · contributi) 00:05, 1 dic 2020 (CET).[rispondi]