Bozza:Franco Bochicchio

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Franco Bochicchio, all’anagrafe Francesco Bochicchio, nato ad Atella il 9 Ottobre 1934 ma noto con il nome di Franco, è stato professore ordinario di Storia della Pedagogia e di Storia della Scuola presso l’Università degli Studi di Bologna fino al 2005.

Il suo approdo all’Università è stato preceduto da un lungo periodo di impegno sociale ed educativo in Basilicata. Dopo pochi anni dalla nascita la sua famiglia si trasferisce a Rionero in Vulture, centro della Valle di Vitalba, in cui ha avuto modo di frequentare le scuole dalle elementari alla secondaria. In questo periodo la sua formazione etico - sociale è stata influenzata da due avvenimenti: il primo, Rionero ha dato i natali a Giustino Fortunato il quale per primo ha posto il problema della “questione meridionale” al centro dei suoi interessi politico-sociali e tra questi anche il problema dell’istruzione per tutti, fondando, con altri intellettuali e parlamentari, l’ANIMI (Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno); il secondo, invece, è stato un avvenimento traumatico: l’eccidio di sedici rioneresi avvenuto il 24 settembre del 1943 come rappresaglia nazi-fascista alla reazione avuta da un cittadino all’appropriazione indebita di un animale da cortile.

Nei primi anni sessanta a Rionero come membro dell’A.D.E.S.S.P.I. (Associazione per la Difesa e per lo Sviluppo della Scuola Pubblica Italiana) partecipa al dibattito sulle proposte di riforma della scuola - dal Piano Decennale all’istituzione della scuola media unica e obbligatoria del 1963 – attraverso incontri e conferenze con gli insegnanti. Per questa iniziativa si avvale anche della collaborazione di alcuni professori universitari aderenti all’A.D.E.S.S.P.I. (Prof. A. Santoni Rugiu, Prof. Luigi Volpicelli, Prof. Roberto Mazzetti, Prof. Raffaele Laporta, Prof. Maria Corda Costa, Prof. Lydia Tornatore, Dr. Giuseppe Tamagnini e Dr. Arturo Arcomano). Contribuiscono alla sua formazione anche le esperienze del Movimento di Cooperazione Educativa allora presieduto dal fondatore G. Tamagnini e la partecipazione a stages dei C.E.M.E.A organizzati dal Prof. Gastone Tassinari dell’Università di Firenze presso l’Asilo Italo-Svizzero di Rimini diretto da Margherita Zoebeli. È in questo periodo che conosce e studia Dewey e l’educazione progressiva americana.

Dal 1963 al 1966 ha collaborato, presso il Comune di Bologna, con il Professor Roberto Mazzetti, professore di pedagogia presso l’Università di Salerno, alla riorganizzazione delle scuole comunali dell’infanzia. Il progetto aveva come obiettivo, da un lato la verifica sull’attualità del Metodo Agazzi e del Metodo Montessori e dall’altro la sperimentazione, nei diversi Quartieri della città, di un metodo ispirato alla psicopedagogia contemporanea.

Dal 1966 al 1968 su proposta del Prof. Gastone Tassinari dell’Università di Firenze, allora Direttore delle scuole della Società Umanitaria, presieduta da Riccardo Bauer, si trasferisce a Milano come “organizzatore didattico” della scuola media unica a tempo pieno. L’Umanitaria, nata nel 1893 a Milano come fondazione benefica con un lascito di P.M. Loria, aveva lo scopo di aiutare i bisognosi “ad aiutarsi da sé medesimi” attraverso l’istruzione e il lavoro. L’Umanitaria diventa un centro di riferimento per la formazione dei figli della classe operaia (alfabetizzazione, istruzione professionale, biblioteche popolari, ecc.) che si rinnova in rapporto al modificarsi, nel tempo, dell’ordinamento scolastico nazionale ma finalizzato sempre ad un arricchimento formativo e professionale degli allievi. È in questa prospettiva che l’Umanitaria, con un’autorizzazione ministeriale, trasforma la Scuola di avviamento in “Scuola media unica sperimentale e a tempo pieno”, con la consulenza del Prof. Francesco De Bartolomeis dell’Università di Torino. Un’esperienza didattica che sarà fondamentale per i riflessi che avrà sulla sua formazione educativa e sociale ma che si concluderà nel clima della contestazione  studentesca del 1968 con la revoca della sperimentazione da parte del Ministero della P.I.

Nel 1969 torna a Bologna, dove riprende l’attività universitaria come assistente all’insegnamento di Storia della Pedagogia condotto dal Prof. Placido Alberti. Questo in un periodo in cui, sull’onda della contestazione studentesca, anche una parte degli insegnanti dalle elementari alle superiori, critica e contesta vari aspetti dell’organizzazione degli studi (voti, libri di testo, selettività, revisione di alcuni programmi, ecc.) e, contestualmente, anche i partiti politici elaborano propri progetti di riforma. Problemi che lo invitano a riflettere storicamente, con studi e ricerche, sullo sviluppo della scuola legato al processo di democratizzazione del paese; nel quale l’estensione dell’obbligo scolastico è un fattore costitutivo di una società democratica. Dai primi tentativi di includere le classi popolari e non abbienti nel processo di scolarizzazione (vedi le Scuole Pie del XVII secolo) fino alla costituzione di una scuola di base non elitaria che prevede l’inclusione dei cittadini rispetto al modello “classico” che di fatto li esclude. Sarà la prima legge organica dello Stato italiano, la legge Casati, a dare un assetto istituzionale all’ordinamento scolastico. Da qui parte l’analisi delle alterne vicende che caratterizzeranno la storia della scuola e quindi del nostro paese che non riesce a realizzare la sua carica progressiva. Bisognerà attendere il 1962 per estendere l’obbligo scolastico fino ai 14 anni con la scuola media unica e obbligatoria per tutti.  All’interno di questo lungo processo s’inserisce anche l’istruzione professionale e il problema dell’aggiornamento dei programmi scolastici che non tengono conto del progresso sociale e dello sviluppo culturale del paese. Sono questi i problemi storicamente affrontati negli scritti che costituiscono il volume del Professor Bochicchio, Democratizzazione della scuola. Momenti e problemi, Bologna, Clueb 1995.

Ha partecipato a due ricerche coordinate dal Prof. Giorgio Chiosso con la stesura di “Schede Bibliografiche”: la prima, su “Scuola e stampa nel Risogimento”, pubblicato da Franco Angeli, 1989; la seconda, “ I periodici scolastici nell’Italia del secondo Ottocento”, La Scuola, Brescia 1992.

Parallelamente all’attività universitaria ha continuato ad avere contatti con la scuola attraverso incontri e seguendo esperienze di scuole medie a tempo pieno; per molti anni ha collaborato con la Casa Editrice Zanichelli seguendo un “Servizio collaborazione insegnanti” e il Periodico “Zanichelli Scuola”; ha seguito, come socio dell’Associazione Italo-Francese  di  Bologna, l’aggiornamento degli insegnanti di francese.

Dal 1995 è stato condirettore con il collega Umberto Margiotta della Collana “Riforma dell’Educazione” presso la CLUEB di Bologna.

È stato nominato, dal Ministero dell’Educazione Nazionale francese, Cavaliere dell’Ordine delle Palme Accademiche il 13 ottobre 1994.

  • La scuola come strumento di inserimento sociale – L’organizzazione degli studi nel Collegio degli Scolopi;
  • Il difficile cammino dell’estensione dell’obbligo scolastico: dalla scuola media unica al biennio unitario;
  • Un’istituzione scolastica “separata”: l’istruzione professionale;
  • Problemi di contenuto e di metodo.

Gli scritti sopra indicati sono stati pubblicati in Democratizzazione della scuola italiana. Momenti e problemi, pp.300, Bologna, CLUEB, 1995.

Altre pubblicazioni del professore si possono trovare in:

  • Problemi della scuola secondaria per tutti, Quaderno di Zanichelli Scuola  n°4, marzo 1970;
  • Siciliani e i problemi della politica scolastica e delle istituzioni del suo tempo in G.Balduzzi-V.Telmon( a cura di), Pietro Siciliani e il rapporto Università-Scuola, Bologna, CLUEB, 1987;
  • La” Relazione Moneti”e la nuova scuola media obbligatoria, in S. Macchietti ( a cura di ), Alfredo Moneti e la nuova scuola media, Firenze, La Nuova Italia, 1994;
  • L’insegnamento della biologia nelle scuole secondarie,  Bologna,Casa Editrice Zanichelli, 1992;
  • L’insegnamento della fisica-chimica nei bienni, Bologna, Casa Editrice Zanichelli, 1994;
  • La pedagogia strutturalistica,  Ferrara, Edizioni Volta la Carta, 2024.