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== Associazione Ascolta e Vivi ODV ==

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Un aiuto a chi non sente

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Associazione Ascolta e Vivi ODV

Associazione Ascolta e Vivi ODV (AEVO; ex Onlus) ) è un’associazione senza scopo di lucro, fondata a Milano nel 1999 da Elena Amigoni e Luca Del Bo. L'associazione è composta da professionisti del settore medico audiologico, tra cui otorinolaringoiatri, audiometristi, audioprotesisti, audiologi e logopedisti. AEVO si dedica a supportare persone con problemi di udito, in particolare bambini, nei Paesi in via di sviluppo. Le attività includono interventi diretti sul campo e la formazione di operatori sanitari e tecnici locali. Un bambino con deficit uditivo può affrontare significative difficoltà nello sviluppo del linguaggio, con conseguenti ritardi nell’inserimento scolastico e sociale. In Italia, dal 2018, l'associazione ha avviato un progetto di tutela dell’udito nelle scuole secondarie di primo grado, con l'obiettivo di sensibilizzare sui rischi legati all’udito e promuovere pratiche di prevenzione e protezione.

Presenza Operativa

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Nei Paesi in via di sviluppo, la prevenzione e la cura della sordità sono ancora molto carenti. Fattori come gestazioni a rischio, malattie materne durante la gravidanza e l’uso di farmaci ototossici, come il chinino per il trattamento della malaria, contribuiscono significativamente all’aumento del numero di bambini affetti da sordità alla nascita. I bambini con deficit uditivo devono essere seguiti da un’équipe multidisciplinare che li accompagni dalla diagnosi fino al percorso protesico riabilitativo, includendo attività di logopedia e sostegno per l’inserimento scolastico. La riabilitazione può richiedere anche 4 o 5 anni, ma consente una buona integrazione nel tessuto sociale locale. Attraverso progetti specifici e missioni umanitarie, ci occupiamo di realtà ospedaliere e scolastiche. Garantiamo alle strutture locali i mezzi, la formazione e l’autonomia necessari per proseguire nel tempo l’opera che abbiamo avviato. Forniamo attrezzature diagnostiche, strumenti e protesi acustiche, occupandoci personalmente della creazione di unità fisse e cliniche mobili a supporto della popolazione locale. L’attività di formazione è rivolta sia al personale sanitario che agli insegnanti locali.

Incontro con gli studenti per il progetto "tutela dell'udito a scuola" con l'obiettivo di divulgazione e prevenzione dell'udito
Tutela dell'udito a scuola

Italia: Informazione e Tutela dell'Udito presso le Scuole Secondarie di Primo Grado

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Progetto iniziato nel 2018 e ancora attivo Il progetto si propone di trasmettere una corretta informazione su:

  • • L'orecchio e l'apparato uditivo, con focus sulle loro principali funzioni.
  • • La promozione di uno stile di vita “acusticamente sano” come prevenzione del degrado della capacità uditiva.
  • • I problemi ambientali, quali l'inquinamento acustico e le abitudini di vita scorretta, come l'ascolto di musica a volume elevato tramite cuffie, le discoteche, le attività di svago rumorose e l'abitudine a schiamazzare.
  • • La riflessione sui rischi derivanti dall'esposizione a suoni forti e prolungati nel tempo.
  • • Le soluzioni per evitare i rischi legati all'esposizione a suoni forti e prolungati.
  • • Le risorse a cui rivolgersi in caso di problemi legati all'udito o all'orecchio.
  • • Le professioni legate al mondo dell'audiologia.

* Il progetto prevede i seguenti argomenti formativi:

  • • Presentazione dell'udito: Esplorazione della straordinaria funzionalità e fisiologia dell'orecchio.
  • • Mondo sonoro: Comprensione del perché i suoni “forti” possano essere pericolosi e quali conseguenze possano avere sulla salute uditiva.
  • • Pressione acustica e decibel: Spiegazione di cosa significano questi termini e quali impatti hanno sulla nostra salute.
  • • Inquinamento acustico: Analisi dei rischi che possono compromettere la salute dell'udito e dell'ascolto, oltre ai buoni comportamenti da adottare per preservarla.
  • • Soluzioni per combattere la sordità: Presentazione delle opzioni disponibili oggi per affrontare i problemi uditivi.
  • • Comportamenti inclusivi: Indicazioni su come comportarsi nei confronti di chi ha disabilità sensoriali, per evitare di considerare l'altro come “diverso”.

Materiali Dimostrativi

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  • • Modello dell'orecchio: Un modello che mostra la struttura morfologica del canale uditivo esterno, con sezioni orizzontali che rivelano la complessità dell'orecchio esterno, medio e interno. Alcune parti sono staccabili, permettendo agli studenti di toccare e comprendere la sofisticatezza di questo organo.
  • • Cuffie antirumore: Utilizzate per simulare la protezione auditiva e l'esperienza di ipoacusia moderata.
  • • Inserti antirumore e DPI: Strumenti per comprendere l'importanza della protezione acustica.
  • • Fonometro: Strumento per simulare situazioni di basso e alto rumore di fondo, per mettere in evidenza scenari favorevoli e pericolosi.

Repubblica Democratica del Congo

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Ospedale Anoalite Mungbere R.D. del Congo

Ospedale Comboniano, villaggio di Mungbere, 2° Nord equatore.

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Sollecitati da Padre JM. Corbetta, un missionario comboniano che lavora come medico chirurgo presso l’Ospedale Anoalite di Mungbere, ci siamo recati in loco per prendere consapevolezza della realtà. In Congo, la situazione riguardante l’applicazione delle protesi acustiche e il recupero dei disabili sordi è drammatica. Non esistono né medici audiologi né terapie disponibili per chi è colpito da questa disabilità. Tra i pazienti ipoacusici o sordi, il 97% è rappresentato da bambini, e tra questi, il 35% soffre di otite media cronica. I bambini sordi costituiscono un problema per le famiglie, e molto spesso vengono abbandonati, trovandosi così emarginati dalla società. La nostra associazione, presa visione della situazione e dell'interesse dimostrato dall’Ospedale Anoalite, ha elaborato il seguente progetto:

  • Donazione di protesi acustiche necessarie ai piccoli pazienti in terapia.
  • • Fornitura della strumentazione diagnostica, che include un audiometro, un audiometro comportamentale, un impedenzometro, un dispositivo OAE per lo screening neonatale e un otoscopio.
  • • Creazione di laboratori locali per audiometria, fitting audioprotesico e logopedia, con formazione del personale locale per il recupero dei disabili sordi.
  • Laboratorio analisi
    Auricolare su misura, lavorazione
    • Laboratorio di produzione di auricolari per garantire il supporto necessario ai pazienti.
  • • Implementazione di un servizio audiologico che consenta diagnosi tempestive della disabilità.
  • • Applicazione delle protesi acustiche e attuazione di un programma di terapia del linguaggio.
  • • Percorso rieducativo per i bambini per facilitare il loro sviluppo.
  • • Integrazione dei bambini nel sistema scolastico dei normoudenti.
  • • Formazione terapeutica per il personale locale su come affrontare le patologie più comuni.
  • • Produzione di un opuscolo informativo sulla sordità e sulla prevenzione da distribuire alla popolazione.

Diario di un audioprotesista volontario; Missione: portare sostegno e materiali audiologici. Fare formazione

Il buio era già totale, eppure erano solo le otto di sera. Non c'era luce, né luna né stelle ad illuminare il cammino. Dovevo andare a cena dai padri comboniani, che si trovavano a soli trecento metri, ma senza una torcia era impossibile arrivarci. Questa era la mia prima sera a Mungbere, dove ero giunto come volontario per l’Associazione Ascolta e Vivi Onlus di Milano. Il villaggio si trova nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo e l’Africa profonda mi stava già presentando il conto: “Qui, alla sera, non avrai né luce, né televisione, né radio, e i giornali non arrivano. I suoni saranno, durante il giorno, i bambini e i ragazzi che vanno a scuola, e la sera, solo i rumori della foresta. Mungbere è immerso nella foresta equatoriale, con una sola strada sterrata che collega il villaggio ad altri luoghi, percorribile a piedi, in bicicletta o in moto. Sono arrivato con un aereo monomotore dall’Uganda, dopo due giorni di viaggio, compreso quello da Milano. Sorvolare la foresta è un'esperienza indescrivibile: è talmente vasta e fitta che, mentre ero in volo, pensavo che se fossi caduto non avrei mai raggiunto terra. Alberi, palme e ancora alberi, con sporadiche chiazze di savana. Sorvolavo un altopiano, e solo occasionalmente si intravedevano fiumi o strade, che in realtà erano piste di terra rossa, da mantenere sempre pulite per non essere “mangiate” dalla foresta.

Anoalite Hospital

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L’associazione Ascolta e Vivi Onlus collabora da anni con l’ospedale Anoalite, costruito dai missionari comboniani, per la formazione dei tecnici e per mantenere efficiente il reparto audiologico e il laboratorio di auricolari. Joseph e Jean, entrambi formati in Italia, si occupano del reparto di audiologia e seguono i pazienti che ogni mattina affollano il corridoio che porta al laboratorio. Spesso, i pazienti sono bambini con sordità profonde causate da malattie non trattate. Purtroppo, le patologie più gravi portano anche a un'alta mortalità: l’età media di aspettativa di vita è di soli 46 anni, a causa di malaria, AIDS, meningite e gravi difficoltà igieniche. Nonostante le difficoltà, l’ospedale è un centro ben gestito, integrato, efficiente e molto apprezzato dalla comunità locale. Fratello Joseph è una persona di grande cuore, paziente e disponibile, oltre ad essere molto preparato. È audioprotesista e tecnico di laboratorio, esegue screening neonatali e pulizia delle orecchie, ed è anche insegnante di inglese e informatica.

Il Mio Compito

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Bambini pigmei
Test neonatale

Il mio compito era di aiutare, portare novità tecnologiche, migliorare la loro formazione sui nuovi prodotti digitali programmabili, aggiornare il magazzino con nuovi materiali e incontrare i pazienti che si erano "prenotati" con il mio arrivo. Nei primi giorni ho visto molti bambini, quasi tutti con sordità gravi che impedivano loro di comunicare. La mancanza di sviluppo del linguaggio rendeva impossibile un semplice controllo audiometrico. Non sapevo se i bambini comprendessero i compiti e se le loro risposte allo stimolo acustico fossero corrette. La difficoltà maggiore non era tanto cosa fare, ma spiegare ai genitori che non avevamo dati utili per una qualsiasi applicazione, e sentivo la loro delusione. Tuttavia, ci sono stati molti casi di successo e non mancavano i sorrisi. Ricordo, ad esempio, il caso di una suora ottantenne che ha viaggiato in moto per centoventi chilometri (un'intera giornata di viaggio) per ricevere due apparecchi acustici. Fortunatamente, la sua sordità era gestibile, e la madre, molto soddisfatta dell’applicazione, ci veniva a salutare nei giorni successivi. Un aneddoto: Padre F., più che settantenne e con oltre quarant'anni di missioni alle spalle, un giorno entra in laboratorio e chiede due nuovi apparecchi. Il suo destro l’aveva perso nella foresta, e dice che è stato un topo a portarlo via. Collego gli apparecchi alle scarpette di programmazione, e padre F. mi guarda con aria interrogativa, dicendo: “Ma come sono grandi!” Tranquillo, gli rispondo, “sono grandi solo perché sono collegati al computer.” Adesso, padre F. può ascoltare le confessioni sia da destra che da sinistra, ed è per lui molto importante. Nei venti e più giorni trascorsi in quel reparto, ho vissuto un’esperienza umanamente straordinaria. DC Comics e Marvel hanno inventato i supereroi, ma sono convinto che i veri supereroi siano quei missionari che lasciano il facile per affrontare, più che il difficile, l’ignoto… e ci riescono. L’Africa è una realtà complessa; devi ripetere e ripetere per avanzare anche di poco. Hanno un grande bisogno del nostro sostegno e know-how, ma è anche vero che le persone che ho incontrato hanno dimostrato sincera amicizia e un forte senso di responsabilità, considerando la storia e la vita di quei paesi. Il mio approccio è stato quello di essere umile, mettermi a disposizione e trasmettere fiducia. Altro non serviva.


Kibarani School Kilifi Kenya

Kenya – Kibarani School for Deaf Children – Kilifi

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L’Associazione Ascolta e Vivi è attivamente impegnata in Kenya in un progetto a sostegno della Kibarani School for the Deaf, un istituto che accoglie oltre 170 bambini affetti da sordità grave, situato a Kilifi, a circa 50 km da Mombasa. La scuola offre a bambini sordi di età compresa tra i 4 e i 18 anni l’opportunità di frequentare corsi scolastici suddivisi in 8 livelli, resi disponibili dal governo keniota fino al raggiungimento della maggiore età. Nella regione costiera di Mombasa, la sordità totale, spesso causata da malattie infettive, è molto diffusa; tuttavia, le istituzioni governative non sembrano prestare particolare attenzione a questo fenomeno. L’obiettivo principale del progetto “Sordità in Kenya” è aiutare i bambini ipoacusici della zona di Kilifi a sfruttare il loro residuo uditivo e sviluppare il linguaggio verbale, evitando l’isolamento e favorendo l’integrazione sociale. Dal 2007, l’Ospedale distrettuale di Kilifi è entrato a far parte del progetto, assumendo il compito di offrire un servizio di diagnosi precoce della sordità infantile, tramite un laboratorio audiometrico appositamente allestito. Nel corso degli anni, il progetto ha raggiunto importanti risultati:

  • Ristrutturazione dei dormitori
    È stato costruito un nuovo edificio che ospita le aule per la terapia logopedica e i laboratori.
  • • Sono stati allestiti laboratori per diagnosi con strumenti come impedenzometro e audiometro comportamentale, costruzione di auricolari, applicazione di protesi, comprensivi di orecchio elettronico, PC portatile con software NOAH3 e un programmatore universale.
  • • Sono state fornite le protesi acustiche necessarie.
  • • È stato avviato un programma di formazione per gli insegnanti locali sulla produzione di chiocciole, sul fitting protesico e sull’applicazione della terapia del linguaggio.
  • È stato donato un pulmino da 29 posti per il trasporto dei bambini della scuola.


Kenya – Diario di un audioprotesista volontario; Missione 2018 Kibarani School for deaf a Kilifi

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Sei di mattina, aeroporto di Mombasa. JK è già lì ad aspettarmi, insieme all’autista del taxi. Questa è la mia prima missione con Ascolta e Vivi Onlus di Milano. Conoscevo l’associazione da tempo, ma per vari motivi non avevo mai avuto l’opportunità di offrire il mio contributo. JK, invece, collabora con Ascolta e Vivi Onlus da oltre dieci anni. Era stato in Italia, ospite dell’associazione, per perfezionare la sua formazione e avevamo avuto modo di incontrarci durante diversi stage. L’associazione aveva già progettato miglioramenti per la scuola in passato, poiché le necessità sono sempre presenti. Ora ero lì, impegnato a dare il massimo per i centocinquanta ragazzi sordi della scuola Kibarani di Kilifi. Tra me e loro c’erano sessanta chilometri da percorrere. Ci immettiamo sulla strada e noto che la città è già in movimento: auto private, furgoni, taxi collettivi, biciclette, pedoni e autobus carichi di persone si mescolano in un ordine che mi sembra del tutto ignoto e casuale. Chissà, forse qui hanno risolto la teoria del tutto, trovando la chiave del sistema di equazioni che governano il mondo. Questo “disordine organizzato” non mi turbava, anzi, mi divertiva. JK è molto gentile e lungo il viaggio mi indica alcuni punti di interesse: un parco faunistico, i baobab, e alcune coltivazioni sconosciute, spiegandomi anche il motivo dei numerosi check-point della polizia. Purtroppo, a nord c’è la Somalia e le bande armate di Al Qaeda. Non mi sentivo inquieto; comunicare con JK riduceva il gap tra noi sconosciuti e costruiva le basi di una collaborazione amichevole. Hakuna matata! Durante il trasferimento, programmiamo un incontro con il Direttore della scuola in hotel nel pomeriggio. Era fondamentale conoscerci e spiegargli i motivi del mio viaggio. Il primo giorno, al mattino, visito gli uffici della direzione dell’istruzione del distretto di Kilifi per farmi conoscere dalla Dirigente e ripetere a lei le motivazioni del mio viaggio. Finalmente raggiungo la scuola e JK mi accompagna in un tour esplorativo. Visitiamo la direzione, le classi, dove i ragazzi mi salutano nella lingua dei segni, le camerate, i servizi e la mensa. Infine, incontro gli insegnanti. Mi presento e spiego che per migliorare il benessere dei ragazzi saranno necessari interventi significativi e che per questo avrò bisogno della loro collaborazione. Scopro che il pozzo di acqua dolce è crollato, la pompa è fuori uso e non c’è acqua corrente nei servizi. Non tutti i ragazzi dormono su un letto: alcuni hanno i materassi appoggiati sul pavimento e, tra l'altro, questi materassi sono vecchi e scomodi. Il laboratorio audiologico presenta cuffie dell’audiometro in condizioni precarie e alcuni materiali per la produzione degli auricolari sono decisamente scaduti. Per tutti questi motivi, nei due sabati della mia permanenza, JK ed io siamo andati a Mombasa per incontrare possibili fornitori, verificare le merci e richiedere preventivi, tempi e modalità di intervento. Abbiamo visitato un'azienda per la fornitura della pompa, scegliendo un modello solare per evitare inconvenienti legati all’erratica erogazione di energia elettrica. Inoltre, siamo andati dagli artigiani per la produzione di settantacinque letti a castello in legno massello e in un magazzino per la fornitura di centocinquanta nuovi materassi. Durante la settimana, è stata effettuata un’ispezione al pozzo: un uomo si è calato per trentacinque metri al buio, aiutato solo da una pila. Questa ispezione è servita a calcolare il materiale necessario per ricostruire il pozzo, che includeva pietre, sabbia e cemento idoneo per resistere all’acqua. Nel frattempo, abbiamo messo ordine nei laboratori e iniziato a incontrare i ragazzi ipoacusici che potrebbero utilizzare apparecchi acustici. I controlli audiometrici hanno rivelato che, sebbene le sordità siano gravi, non sono impossibili da trattare. Abbiamo preso le impronte e JK ha realizzato auricolari in silicone per garantire la miglior tenuta possibile, iniziando a protesizzare i ragazzi. Da subito, i ragazzi hanno risposto molto bene al dialogo: sebbene alcuni fossero dislessici, non lo erano in modo grave. Il loro inglese era comprensibile, anche se, nel contesto della scuola, avevano poche opportunità di interazione, poiché la maggior parte di loro è affetta da sordità profonda. Alla partenza dall'Italia, mi chiedevo se fossi in grado di soddisfare le loro esigenze e di instaurare un contatto costruttivo. Le mie preoccupazioni svanivano, sostituite da pensieri positivi, mentre cresceva la soddisfazione nel vedere che le azioni intraprese stavano migliorando la qualità delle relazioni tra noi. Nella seconda settimana, la mia presenza era ormai accettata: facevo parte del gruppo. La sera, quando il “Tuk Tuk” arrivava per portarmi in albergo, i ragazzi uscivano dalle classi per avvisarmi. Mi circondavano: chi voleva portarmi lo zainetto, chi prendeva il cappellino o mi prendeva per mano per accompagnarmi al mezzo. La loro forza non risiedeva nella voce, ma negli sguardi. Occhi di bambini e ragazzi che, come tutti gli altri, mostravano dignità, vivacità e forza, vivendo la sordità non come una debolezza. Sono partito per l’Italia con questi ricordi e, grazie a WhatsApp e alle e-mail, sono in costante contatto con JK. Il pozzo è quasi finito, la pompa è pronta anche se non è ancora stata installata. I letti sono già in gran parte consegnati, così come i materassi. Sapere che ci sono bambini e ragazzi che possono dormire in modo più confortevole mi fa pensare che volere è potere. In tutta sincerità, non vedo l’ora di tornare per completare i progetti e iniziarne di nuovi, per verificare le condizioni dei laboratori e comprendere i progressi dei ragazzi protesizzati, sperando di incontrarne altri per migliorare ulteriormente le loro condizioni di vita. JK ed io abbiamo creato uno slogan per motivarci a essere più efficaci nelle richieste di forniture e far capire agli altri che eravamo in missione per scopi importanti: “Help us to help them” e null’altro. Diario di viaggio, missione Scuola KIbarani for deaf, Kilifi – Kenya Febbraio 2024

Volontari: una logopedista ospedale Policlinico di Milano; un audioprotesista

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Sabato 3 febbraio 2024, il nostro caro amico Japhet ci ha accolti all'aeroporto con la sua solita gentilezza e premura. Japhet è un maestro di scuola e il nostro referente tecnico locale, abile nell'applicare e regolare gli apparecchi acustici che l'associazione fornisce. Inoltre, realizza auricolari su misura, garantendo una personalizzazione acustica per ogni bambino, affinché ciascuno possa beneficiare al massimo del proprio apparecchio. Grazie alle sue competenze in logopedia, riesce anche a dialogare efficacemente con i bambini e i ragazzi dotati di protesi acustiche, aiutandoli a migliorare la loro comunicazione. Recentemente, l'amministrazione dell'istruzione keniana ha promosso Japhet a nuovo direttore scolastico, ma purtroppo è stato trasferito in un’altra sede, lasciando la scuola senza un maestro e un tecnico audioprotesista. Al suo posto sono arrivati tre nuovi insegnanti: Kellen, Wilmina e Richard. Durante il nostro primo incontro, abbiamo preso confidenza, compreso le loro esigenze e stabilito un piano formativo preliminare. Primo giorno: siamo stati accolti dai bambini e dai ragazzi con curiosità, soprattutto da chi non ci conosceva, mentre quelli che si ricordavano di noi ci hanno salutato calorosamente. Abbiamo incontrato il nuovo direttore, il vice e i tre insegnanti incaricati di seguire i ragazzi ipoacusici. Questi ultimi sono coloro che possono utilizzare gli apparecchi acustici e iniziare un percorso di sviluppo della parola. Tuttavia, molti bambini, a causa di sordità profonda, non possono essere aiutati e continuano a comunicare attraverso la lingua dei segni. Durante la nostra ispezione, abbiamo notato che nei dormitori, sia maschili che femminili, erano presenti due letti in ferro, recuperati per l'arrivo di nuovi studenti. I letti in ferro non venivano più utilizzati da anni, da quando nel 2018 avevamo sostituito tutti i letti con 75 nuovi letti a castello in legno, insieme a 150 nuovi materassi e 78 zanzariere, grazie alla collaborazione di Japhet. Per sostituire i letti in ferro, abbiamo contattato due falegnami per ottenere preventivi, e abbiamo scelto quello che offriva il miglior prezzo e garantiva la consegna prima della nostra partenza. Venerdì, giorno della nostra partenza, i due nuovi letti sono stati consegnati. Abbiamo poi scoperto che il campo giochi era completamente invaso dalle erbacce, rendendolo inutilizzabile. Abbiamo chiesto al responsabile della manutenzione di pulire l'area e successivamente ci siamo rivolti a un fabbro per ottenere un preventivo per ripristinarlo in sicurezza. Poco prima della nostra partenza, il campo giochi è tornato ad essere agibile, con grande gioia dei bambini, che hanno subito affollato altalene, dondoli e scivoli. Anche se molti di loro sono sordomuti, la loro allegria riempiva l'aria: essere muti non significa non avere voce, ma semplicemente non avere la parola. Accanto al campo giochi c'era un pozzo, anch'esso coperto di erbacce e privo di protezione. Abbiamo deciso di recintarlo per prevenire eventuali incidenti. Dopo aver acquistato i materiali necessari, come rete, pali, fascette e cemento, in un solo giorno il pozzo è stato ripulito e recintato, diventando sicuro. Durante una missione nel 2023, Sara aveva incontrato un ragazzo con una grave ferita alla gamba, che i medici dell’ospedale non erano riusciti a curare adeguatamente. Durante il nostro soggiorno, abbiamo scoperto che era stato nuovamente ricoverato. Grazie all’intervento del dottor Silas, un veterinario in pensione e amico di Japhet, il ragazzo ha ricevuto una visita presso un centro medico privato, dove la ferita è stata finalmente trattata in modo più efficace. Nel frattempo, gli incontri con i ragazzi ipoacusici sono proseguiti. Le maestre, insieme a Sara, hanno condotto controlli audiometrici e otoscopie, mentre io e Richard ci siamo occupati delle nuove regolazioni e applicazioni. Le storie che i ragazzi ci hanno raccontato sono tante e diverse. Ricordo in particolare un ragazzo di quindici anni, il cui vecchio apparecchio acustico non era più adeguato. Dopo averglielo sostituito con uno nuovo, il suo sorriso è stato il miglior premio per noi, confermando che l’apparecchio funzionava bene. Durante la nostra permanenza, abbiamo anche raddoppiato le applicazioni con apparecchi binaurali per alcuni bambini, migliorando così la loro capacità di ascolto. In un altro episodio, un bambino di sette anni mi ha chiesto in inglese forbici per conto della sua maestra, un piccolo gesto che per noi ha avuto un grande significato. Infine, un grande progresso è stato fatto quando le maestre hanno iniziato a utilizzare sia la lingua parlata che quella dei segni durante le lezioni. Questo approccio aiuta notevolmente nel recupero del dialogo e nella riduzione delle difficoltà di comunicazione per i bambini e i ragazzi ipoacusici.

Progetto "Escuchando el Futuro" – Nicaragua

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==== Tipologia: Intervento sanitario a favore di bambini ipoacusici Località: Managua, Nicaragua ==== Beneficiari diretti: Bambini del Centro de Audición e Integración Escolar (C.A.I.E.) Il progetto "Escuchando el Futuro" a Managua si propone di facilitare l'inserimento scolastico dei bambini con problemi uditivi nelle scuole ordinarie. Grazie all'uso di protesi acustiche e a un ciclo triennale di terapia del linguaggio, i bambini del C.A.I.E. possono accedere a scuole tradizionali, evitando così l'isolamento sociale e la necessità di frequentare scuole speciali per non udenti.

Obiettivi specifici:

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  • Dotare il Centro di un servizio permanente di terapia logopedica per i bambini ospiti, oltre a offrire servizi di audiometria e logopedia ai cittadini di Managua.
  • • Creare e attrezzare un laboratorio di fitting protesico e audiometria presso il Centro.
  • • Formare il personale tecnico locale per l'utilizzo autonomo della strumentazione.

* Azioni necessarie:

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  • • Fornitura della strumentazione per un laboratorio audioprotesico completo, inclusi un orecchio elettronico e un programmatore per le protesi acustiche.
  • • Allestimento di un laboratorio di diagnostica audiometrica.
  • • Fornitura di protesi acustiche per i bambini, comprensive di batterie e auricolari.
  • • Continuazione della formazione dei tecnici del C.A.I.E. attraverso la visita di specialisti italiani (audioprotesisti, audiometristi e logopedisti).
  • • Copertura dei costi per il personale e l'affitto del C.A.I.E.
  • • Reclutamento di almeno 20 bambini per il centro.
  • • Avvio, dal 2010, di un servizio pomeridiano di supporto audiologico e logopedico a pagamento per privati, con l'obiettivo di garantire una parziale autosostenibilità economica del Centro nel lungo periodo.

Progetto per il sostegno ai bambini ipoacusici – Palestina

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==== Tipologia: Intervento sanitario a favore di bambini ipoacusici Località: Betlemme, Palestina Beneficiari diretti: Bambini ipoacusici palestinesi ==== La Scuola Effeta Paolo VI, gestita dalle Suore Dorotee Figlie dei Sacri Cuori di Vicenza, è una scuola specializzata nella rieducazione dei bambini audiolesi residenti nei territori palestinesi. La scuola ospita 146 bambini, di età compresa tra 1 e 17 anni, dotati di apparecchi acustici o impianti cocleari. Il team di educatori è composto da tre insegnanti e sei logopedisti, sia laici che religiosi. L'associazione promotrice del progetto ha proposto la creazione di laboratori di audiometria, fitting (adattamento) audioprotesico e potenziamento della logopedia per supportare il recupero dei bambini sordi. Parte integrante del progetto è la formazione del personale locale, considerata fondamentale per la sostenibilità e continuità dell'iniziativa.

Obiettivi del progetto:

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  • • Realizzazione di laboratori di fitting audioprotesico e audiometria, con la fornitura delle attrezzature necessarie.
  • • Creazione di un laboratorio dedicato alla costruzione delle chiocciole/auricolari, essenziali per un buon risultato audioprotesico.
  • • Donazione delle protesi acustiche necessarie ai bambini in terapia.
  • • Formazione del personale tecnico locale per l'utilizzo autonomo della nuova strumentazione.
  • • Potenziamento della logopedia attraverso la formazione e l'aggiornamento del personale specializzato, per migliorare l'approccio oralista già in uso.

Attività previste:

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  • • Allestimento di un laboratorio per la produzione di chiocciole/auricolari e taratura delle protesi.
  • • Fornitura di materiali per mantenere attivo il laboratorio di logopedia e delle protesi acustiche.
  • • Allestimento di un laboratorio medico di base.
  • • Visite di specialisti, inclusi otorinolaringoiatri per il servizio di intervento precoce e formatori per il personale locale su diagnosi, fitting audioprotesico e logopedia.

Progetto sanitario per il sostegno ai soggetti ipoacusici – Ladakh, India

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==== Tipologia: Intervento sanitario a favore di soggetti ipoacusici Località: Leh, Ladakh, India Beneficiari diretti: Pazienti dell'Ospedale SNM di Leh ==== Il Ladakh, regione situata a un'altitudine media di 3.500 metri tra la catena dell'Himalaya e le montagne dello Zanskar, conta circa 135.000 abitanti. La popolazione locale vive in condizioni di salute precarie a causa dell'ambiente difficile e delle temperature rigide, che in inverno possono scendere fino a -25°C. Dal 1999, l'Associazione Ascolta e Vivi opera in Ladakh per sostenere i soggetti ipoacusici, in particolare i bambini con problemi uditivi, facilitando il loro recupero e l'inserimento nel contesto sociale e scolastico. L’obiettivo principale è potenziare i servizi dell’Ospedale SNM di Leh, una struttura con carenze organizzative e strutturali, per migliorare la diagnosi e la terapia della sordità e delle patologie uditive.

Obiettivi specifici:

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  • • Migliorare i servizi di diagnosi audiologica, screening neonatale, applicazione di protesi acustiche su misura e terapia logopedica.
  • • Formare il personale locale per garantire la continuità delle attività anche in assenza dei volontari dell'associazione.

Attività principali:

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  • • Allestimento di un ambulatorio di audiologia con laboratorio protesico.
  • • Attivazione di servizi di diagnosi e trattamento per la sordità e altre patologie uditive.
  • • Formazione del personale locale per l'autonomia nella gestione delle attività.

In media, l’ambulatorio ORL dell’ospedale visita circa 40 pazienti al giorno, di cui il 50% sono bambini affetti da infezioni all’orecchio.

Infrastrutture e strumentazioni:

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  • • Laboratorio per la costruzione di chiocciole/auricolari.
  • • Laboratorio diagnostico con audiometro, impedenziometro, apparecchio ABR (per l’audiometria infantile) e OAE, donati rispettivamente nel 2005 e 2007.
  • • Laboratorio audioprotesico per l'applicazione delle protesi, dotato di orecchio elettronico, PC portatile e programmatore.

Altre azioni:

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  • • Allestimento di un’unità mobile dotata di attrezzature diagnostiche come audiometri, con supporto per lo stipendio dell'autista, manutenzione e gestione del mezzo.
  • • Fornitura di protesi acustiche e materiali necessari per i laboratori.
  • • Invio di volontari per supervisionare i lavori e monitorare la situazione.

Progetto "Sordità in Nepal" – Kathmandu

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==== Località: Kathmandu, Nepal Beneficiari diretti: Pazienti dell'Ospedale B&B di Kathmandu ==== Il progetto "Sordità in Nepal", promosso dall'Associazione Ascolta e Vivi Onlus, ha l'obiettivo di favorire lo sviluppo del linguaggio verbale e l'inclusione sociale delle persone affette da disturbi uditivi, prevenendone l'emarginazione. L'associazione è attiva in Nepal dal 2003 e ha concentrato le proprie attività a favore delle persone sorde residenti nei pressi dell'Ospedale B&B di Kathmandu.

Obiettivi del progetto:

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  • • Potenziamento dell'ambulatorio di audiologia dell'ospedale tramite la fornitura di strumentazione diagnostica e formazione del personale medico.
  • • Creazione di un laboratorio per l'applicazione e la manutenzione di apparecchi acustici e formazione di tecnici audioprotesisti.
  • • Formazione di logopedisti specializzati nella riabilitazione del linguaggio.

Risultati ottenuti:

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  • • Allestimento di un laboratorio protesico e per la costruzione di chiocciole/auricolari.
  • • Creazione di un ambulatorio per la diagnosi della sordità, dotato di orecchio elettronico (2004), impedenzometro (2005) e attrezzature per lo screening neonatale ABR e OAE (2006).
  • • Avvio di attività di rieducazione al linguaggio per i bambini con protesi acustiche.
  • • Formazione del personale locale, sia in Italia (2004-2005) che attraverso missioni in loco condotte dai volontari italiani.
  • • Donazione di 213 protesi acustiche nel corso degli anni.

Con la missione di agosto 2008, l'intervento dell'Associazione Ascolta e Vivi in Nepal è stato dichiarato concluso. Tutte le apparecchiature sono operative e il personale locale è ora in grado di gestire le attività in autonomia.

Progetto "Sordità in Bielorussia - Minsk"

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==== Tipologia: Intervento sanitario a favore di bambini ipoacusici Località: Minsk, Bielorussia Beneficiari diretti: Bambini del Minsk Kindergarten e pazienti della ENT Clinic di Minsk Il progetto "Sordità in Bielorussia - Minsk" ha come obiettivo principale il recupero della funzionalità uditiva dei bambini del Minsk Kindergarten attraverso l'applicazione di protesi acustiche e sedute di terapia logopedica. L'iniziativa è volta a migliorare le condizioni uditive e verbali dei bambini ipoacusici, prevenendo l'isolamento sociale. ====

Finalità del progetto:

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  • • Realizzazione di un'unità diagnostica di audiometria neonatale presso l'Ospedale Repubblicano di Minsk.
  • • Creazione di un'unità operativa per l'applicazione di protesi acustiche presso l'ospedale, con fornitura di protesi retroauricolari e materiale correlato.
  • • Avvio di un programma di terapia logopedica sperimentale al Minsk Kindergarten, con un gruppo iniziale di 15 bambini per un periodo di tre anni.

Il progetto, avviato nel 2009, ha trovato il sostegno della Onlus italiana PUER di Roma, che si occupa di assistenza all'infanzia in difficoltà. I principali beneficiari delle attività sono la ENT Clinic di Minsk, specializzata in patologie dell'udito, della voce e del linguaggio, e il Minsk Kindergarten, istituto dedicato alla rieducazione dei bambini sordi tramite interventi di recupero linguistico.

Risultati e progressi:

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Nonostante le iniziali difficoltà burocratiche per l'importazione del materiale, nel corso del 2010 si sono svolte due missioni (in primavera e in autunno) che hanno potenziato la formazione del personale della ENT Clinic e del Kindergarten. Durante queste missioni sono stati donati apparecchiature diagnostiche, tra cui un OAE, un audiometro tonale, un programmatore e numerose protesi acustiche per i bambini in terapia.

Prospettive future:

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  • • Continuazione della fornitura di protesi acustiche complete di batterie e materiale vario per la manutenzione.
  • • Proseguimento delle attività di terapia logopedica per una classe sperimentale del Kindergarten.
  • • Formazione continua del personale locale (audiometristi, logopedisti e audioprotesisti) al fine di garantirne una maggiore autonomia operativa.

Progetto "Sordità in Bielorussia - Zhdanovichi"

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Tipologia: Intervento sanitario a favore di bambini ipoacusici Località: Zhdanovichi e Kobrin, Bielorussia

Beneficiari diretti:

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  • • Bambini dell'Istituto Statale di Zhdanovichi (dal 2006)
  • • Bambini dell'Istituto Scolastico di Kobrin (2002–2004)

Il progetto "Sordità in Bielorussia - Zhdanovichi", sviluppato in collaborazione con l'Associazione PUER Onlus di Roma, si è focalizzato sul miglioramento della qualità di vita dei bambini ipoacusici ospiti di istituti scolastici della Bielorussia. Questo Paese ha affrontato una grave crisi sanitaria ed economica dopo il disastro di Chernobyl del 1986, che ha causato un forte aumento delle patologie tra la popolazione, aggravate da un contesto socioeconomico difficile caratterizzato da disoccupazione e alcolismo.

Obiettivi del progetto:

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L'obiettivo principale del progetto è stato quello di favorire l'apprendimento del linguaggio verbale nei bambini ipoacusici, migliorandone l'integrazione sociale. Parallelamente, è stata avviata la formazione del personale locale per garantire la continuità del lavoro avviato dai volontari dell'Associazione Ascolta e Vivi.

Attività svolte:

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  • • Allestimento e attrezzatura di laboratori audiometrici, audioprotesici e logopedici negli istituti di Zhdanovichi e Kobrin.
  • • Modernizzazione della strumentazione diagnostica e terapeutica per la sordità, integrando apparecchiature obsolete già presenti.
  • • Fornitura di 16 nuove protesi acustiche, complete di batterie e materiali per la costruzione di chiocciole.
  • • Prosecuzione della terapia del linguaggio su un gruppo di 15 bambini selezionati per la sperimentazione.
  • • Formazione del personale locale, in particolare logopedisti, anche tramite visite di operatori bielorussi in Italia.
  • • Produzione di inserti auricolari su misura e protesizzazione di circa 50 bambini.
  • • Realizzazione e distribuzione di opuscoli informativi sull'uso e la manutenzione delle protesi acustiche e sulla stimolazione acustica, destinati ai genitori dei bambini coinvolti.
  • • Coinvolgimento delle famiglie nella terapia del linguaggio per favorire la continuità degli esercizi logopedici anche a casa.

Conclusione del progetto:

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Nel 2009 il progetto ha raggiunto i suoi obiettivi principali, con la completa attivazione dei laboratori e l'autonomia operativa del personale locale, concludendo con successo l'intervento in Bielorussia.