Discussioni utente:Sesekem
Come inizio non è affatto male, anzi. Ciò che ti crea problemi è il fatto che non tutte le wikipedie hanno gli stessi template. Non è certo (anzi, è raro) che quelli della Teknopedia inglese funzionino anche qui copiati pari pari. Ti rimando a Teknopedia:Progetto Chimica/Composti/Chemiobox per vedere come sono strutturate sulla Teknopedia italiana le tabelle illustrative dei composti chimici. Ciao. --Paginazero - Ø 15:51, 15 giu 2006 (CEST)
- Quello che dovresti fare (perché io lì non ci mastico proprio) è chiedere allo sportello informazioni o al caffé letterario come diavolo "fare" le note e re-inserirle nella voce al posto dei miei [1][2][3][4] statici. Ciao. --Paginazero - Ø 16:08, 15 giu 2006 (CEST)
Per le immagini non esiste una sintassi analoga a quella delle formule matematiche (o, meglio, esiste ma non è disponibile sulla nostra Teknopedia). Devi disegnarle con un programma esterno e caricarle sul server come fossero (ad esempio) fotografie. Altrimenti puoi controllare se esiste già la formula di struttura su Commons. Se c'è, allora la puoi inserire anche subito nella voce. Ora sto facendo altro, cerco più tardi di vedere cadaverina. Ciao. --Paginazero - Ø 19:19, 15 giu 2006 (CEST)
- Ottimo! :o) --Paginazero - Ø 19:50, 15 giu 2006 (CEST)
suggerimento
[modifica wikitesto]leggi [[template:Ref|qui]]; se dovrai produrre altre note a pie' di pagina potrebbe tornarti utile)))) --jo 00:40, 16 giu 2006 (CEST)
ps dovresti forse chiarire la frase
«La struttura corretta della spermina è rimasta poco chiara fino al 1926 quando è stata correttamente definita simultaneamente in Inghilterra e in Germania, rispettivamente da Dudley, Rosenheim, e Starling[3] e da Wrede. et al.[4]»
non mi pare un miracolo di chiarezza, o forse sono io che sono ignorante in materia...
Ti ho risposto al "baretto"... penso che sia buona cosa unirle, a meno che non riusciamo ad espandere un po' anche sostituzione elettrofila facendone una voce autonoma con sufficiente dignità. Ciao. --Paginazero - Ø 18:43, 19 giu 2006 (CEST)
- Provo ad unire i due testi in un'unica voce. Ciao. --Paginazero - Ø 12:16, 20 giu 2006 (CEST)
Re: Voce tradotta
[modifica wikitesto]La voce non è stata copiata integralmente, ma è stata sfrondata di numerosi dettagli. È altresì vero che l'autore della voce avrebbe potuto fare un minimo sforzo aggiuntivo per rendere meno simili i due testi. Personalmente però, considerato che non è semplicissimo riscrivere una biografia, direi che la voce è accettabile e non rappresenta una violazione di copyright. Se poi in futuro verrà integrata attingendo a fonti diverse, il problema verrà meno. Ciao. --Paginazero - Ø 14:06, 30 giu 2006 (CEST)
Progetto Bio
[modifica wikitesto]Ciao! Ho visto che hai modificato di recente la voce Oligonucleotide ed altre voci chimico-biologiche come Spermina e Cadaverina... Magari può interessarti la partecipazione al Progetto Bio, che è nato da poco ed ha bisogno di collaboratori volenterosi e competenti! Ciao! --Giac! - (Tiago è qui) 14:21, 1 lug 2006 (CEST)
- Ti ringrazio per la disponibilità... Allora mi permetterò, magari, di chiederti qualche piccola consulenza sulle voci al limite tra le discipline chimiche e biologiche :) Grazie ancora! --Giac! - (Tiago è qui) 18:06, 2 lug 2006 (CEST)
È richiesto un chiarimento, per favore leggi con attenzione. | |
Ciao Sesekem,
vorrei segnalare alla tua attenzione che il Immagine:Microarray.jpg, Immagine:Microarray-schema.gif e Immagine:Microarray2.gif che hai caricato non contiene le necessarie indicazioni sulla provenienza e/o sullo status relativo al copyright, come chiaramente richiesto nella pagina utilizzata per il caricamento. Potresti cortesemente precisare il tipo di licenza con cui l'immagine viene distribuita e la fonte da cui proviene? Per ulteriori informazioni leggi Teknopedia:Copyright immagini, la relativa FAQ e segui il percorso guidato al caricamento delle immagini. Le immagini senza le necessarie informazioni vengono solitamente cancellate entro qualche giorno/ora a scopo cautelativo. Grazie per la comprensione. | |
--Snowdog (dimmi) 19:58, 3 lug 2006 (CEST)
Ok, metti almeno un link all'immagine presente sulla wiki inglese. Questa (Immagine:Microarray.jpg) non l'ho trovata. --Snowdog (dimmi) 12:23, 4 lug 2006 (CEST)
- Tu non puoi, ci penso io. --Snowdog (dimmi) 15:13, 4 lug 2006 (CEST)
Ma figurati! :DDD
[modifica wikitesto]Grazie, di che? Non c'è problema! Quando hai bisogno, fatti vivo! Intanto, per le immagini, ti segnalo, se non l'hai già vista, questa pagina. Dovrebbe esserci tutto! Ciao! - Alec 14:45, 4 lug 2006 (CEST) (ps: ho "intercettato" il tuo msg: l'avevi messo da sn.txt! :) (tra parentesi: non sai quante volte è successo anche a me... :P
immagine
[modifica wikitesto]È richiesto un chiarimento, per favore leggi con attenzione. | |
Ciao Sesekem,
vorrei segnalare alla tua attenzione che il Immagine:Antracene.png che hai caricato, contiene informazioni sulla provenienza, sull'autore e/o sullo status relativo al copyright carenti o in contraddizione col contenuto, non seguendo quindi quanto chiaramente richiesto nella pagina utilizzata per il caricamento. Potresti cortesemente precisare tutte le informazioni necessarie per l'upload su Teknopedia? Per ulteriori informazioni leggi Teknopedia:Copyright immagini, la relativa FAQ e segui il percorso guidato al caricamento delle immagini. Le immagini senza le necessarie e corrette informazioni, vengono solitamente cancellate entro qualche giorno/ora a scopo cautelativo. Grazie per la comprensione. | |
--Jacopo (msg) 14:14, 18 lug 2006 (CEST)
- Ho sistemato. Per favore quando importi da un'alra wikipedia ricordati di riportare le indicazioni di copyright. Ciao --Jacopo (msg) 15:59, 18 lug 2006 (CEST)
Re: Antracene
[modifica wikitesto]+1 per la Categoria:IPA. Creala pure. Per le formule, uso (sotto windows) un programma gratuito chiamato ChemSketch [1], struttura e modelli 3D. Per l'antracene provvedo appena arrivo a casa. Ciao. --Paginazero - Ø 16:56, 18 lug 2006 (CEST)
Votantonio
[modifica wikitesto]Ciao Sesekem... Intanto grazie per la fiducia... Per votare devi avere almeno 50 edit (e li hai, guardando su Special:Contributions/Sesekem) e trenta giorni dall'iscrizione (e li hai, puoi anche guardare qui)... Più nel dettaglio, i requisiti sono spiegati in questa pagina... Ricorda che il voto, per essere valido, deve essere apportato con le quattro ~ (e da loggato)... Grazie ancora e.. a presto! --Giac! - (Tiago è qui) 16:29, 19 lug 2006 (CEST)
Immagine
[modifica wikitesto]Ciao, in questa immagine Immagine:Distillatore.gif intendevi dire che la rilasci nel pubblico dominio? Se è così scrivi {{PD-Utente}} nella pagina dell'immagine. --Jacopo (msg) 17:04, 19 lug 2006 (CEST)
- sempre su quell'immagine, ho visto che era di dimensioni eccessive perché gran parte dell'immagine era bianca , quindi l'ho ritagliata in modo che sai più maneggevole. Guarda nella in cui è utilizzata come si vede. --Jacopo (msg) 17:16, 19 lug 2006 (CEST)
Amigdalina
[modifica wikitesto]Ho visto che hai scritto a Giac in proposito. Anche io, quando ho letto la voce, l'ho trovata un po' sbilanciata, nel senso che parla soltanto della presunta terapia del cancro... se desideri puoi usare il template {{c|motivo|argomento|mese anno|firma}}
Al posto di motivo scrivi cosa pensi vada controllato, al posto di argomento scrivi per esempio "biochimica", al posto di mese anno "luglio 2006", al posto della firma metti la tua firma. Se poi non lo hai ancora fatto puoi anche scrivere due parole in discussione della voce ed eventualmente anche nella pagina del censimento del progetto Bio. Spero di esserti stato utile. A presto. --McGonnell (Scrivimi) 15:19, 20 lug 2006 (CEST)
Devo ammettere che non mi sono messo di buona lena a leggere attentamente tutta la voce ma vi ho solo dato un'occhiata veloce. Da quello che ho visto, mi pare che si tratti d'un articolo un po' troppo fazioso. Da quello che lessi, l'amigdalina non mi pare questo portento contro il cancro (oltrechè può dare un bell'avvelenamento da cianuro) e neanch'io capisco per quale motivo dovrebbe essere classificata come una vitamina. Credo che tale denominazione venga usata più per tendenza che per altro. Non appena potrò, consulterò i sacri testi per approfondire meglio l'argomento. Oks 23:33, 20 lug 2006 (CEST)
Caro Sesekem, grazie per l'avviso. Sono sempre disposto a modificare l'immagine. I miei dati provvengono da Willibald Pschyrembel: Pschyrembel Klinisches Wörterbuch; Gruyter, Walter de GmbH 2004. Ciao __Peter 06:17, 22 lug 2006 (CEST)
Esame
[modifica wikitesto]Ehi, grazie mille! --Giac! - (Tiago è qui) 13:45, 24 lug 2006 (CEST)
lavori scientifici medicina omeopatica
[modifica wikitesto]Grazie per il messaggio. Le invio il materiale come ho proposto alla discussione sull'omeopatia. Mi perdoni ma non ho avuto il tempo di "decantarlo" dalla impostazione dimostrativa e poco scientifica. Se ha dubbi mi contatti. grazie e buon lavoro Alberto Magnetti
Fisica dell'omeopatia Il primo articolo di taglio scientifico sui meccanismi di funzionamento dell'omeopatia è stato quello pubblicato su Nature. Nell'unico caso della prestigiosa rivista, l'articolo, che riguardava la memoria dell'acqua, fu accettato senza revisioni, ma vennero inviati alcuni osservatori scelti dal giornale, che smentirono tutti i risultati pubblicati. È da notare che uno degli osservatori fu James Randi un noto debunker dello CSICOP e prestigiatore che venne invitato allo scopo di assicurarsi che nessuna truffa fosse messa in atto. Alcuni dei firmatari dell'articolo lavoravano per una delle maggiori ditte che producono rimedi omeopatici, come del resto accade nel mondo accademico tradizionale, dove il 90% delle ricerche svolte in ambito medico è direttamente sovvenzionato dalle maggiori case farmaceutiche. Negli anni successivi vari laboratori nel mondo hanno ripetuto gli esperimenti di Benveniste con risultati positivi contraddicendo le deduzioni di Randi e coll. Più recentemente vari lavori hanno permesso di aprire un serio dibattito sulla possibilità di interpretare il modello d'azione dell'omeopatia. Come quello di Geckler e Shashahar del Kwangji Institute of Science and Technology, che inavvertitamente, mentre investigavano i “fullereni” ( grandi molecole di carbonio) scoprirono che le molecole dissolte si uniscono insieme quando la soluzione è diluita, e che quando la soluzione è diluita ulteriormente, i grappoli di molecole (clusters) si raggruppano insieme a formare clusters ancora più grandi. Eppure la scoperta, doppiamente verificata e confermata al microscopio elettronico, andava contro le conoscenze convenzionali e anni di insegnamento secondo il quale le molecole si disperdono e si allontanano fra di loro tanto più la soluzione è diluita. Questo è successo nel 2001 e le riviste scientifiche sostennero che questa scoperta poteva fornire la spiegazione del meccanismo tramite cui funzionano i rimedi omeopatici, qualcosa che per anni aveva creato difficoltà insuperabili alla spiegazione scientifica. Il Prof. Elia, chimico fisico dell'Università di Napoli, con studi che si protraggono ormai da più di 20 anni, ha inequivocabilmente dimostrato attraverso diversi lavori la mutazione delle caratteristiche chimico-fisiche delle diluizioni omeopatiche rispetto all’acqua bidistillata usata come solvente. Il Prof. Edward J Calabrese, docente di tossicologia all'Università del Massachusetts, studia il fenomeno dell'ormesi da più di 13 anni ed egli ha potuto dimostrare la validità di questo fenomeno per circa 5000 sostanze. Il fenomeno dell'Ormesi fu enunciato nel secolo scorso da due ricercatori Arndt e Shulz (legge di Arndt-Shulz). L'ormesi (etimologicamente: stimolazione) consiste nel fatto che molte sostanze, nell'interagire con gli organismi viventi, possono esercitare effetti opposti: un'azione stimolante a basse dosi e inibente ad alte dosi. L'articolo della rivista medica Lancet Una meta analisi pubblicata nell'agosto del 2005 dalla rinomata rivista medico scientifica Lancet ha avuto molto risalto sulla stampa, in quanto screditava l'omeopatia come metodo curativo scientifico in buona sostanza sostenendo che l'efficacia era spiegabile con l'effetto placebo. Nel dettaglio l'articolo di Lancet si struttura in due parti, che portano a conclusioni distinte tra loro. • Nella prima parte, la meta analisi compara 220 studi clinici (110 omeopatici e 110 presi a caso tra studi con interventi biomedici), e porta alla conclusione che i due gruppi di studi sono di qualità metodologica paragonabile, e che entrambe le classi di trattamento mostrano efficacia superiore al placebo. • Nella seconda parte i ricercatori hanno ristretto la loro meta analisi a 6 studi omeopatici e 8 studi biomedici, selezionati tra tutti secondo degli standard di qualità e di numerosità di partecipanti. Questo filtro, affermano gli autori, è stato compiuto per limitare la presenza di bias negli studi presi in considerazione. I risultati della seconda parte della meta analisi mostrano che esiste una forte evidenza di efficacia dei metodi "classici", ed una evidenza di efficacia più debole per i farmaci omeopatici. Inoltre, quest'ultima evidenza non raggiunge un valore statistico critico (significatività) necessario per poter dire con sicurezza che il risultato non è dovuto semplicemente a variazioni statistiche. Gli autori concludono che l'efficacia dei rimedi omeopatici è compatibile (statisticamente) con l'ipotesi che derivino dall'effetto placebo. Questo studio è stato rigettato dalla comunità omeopatica, e ha provocato la risposta da parte degli omeopati che hanno sollevato dubbi sull'imparzialità dei ricercatori, accusandoli di avere tratto quelle conclusioni per ragioni altre rispetto ai risultati scientifici. In particolare gli omeopati hanno contestato la procedura, sostenendo che la scelta degli studi da confrontare, ed in particolare la scelta del filtro di numerosità, potrebbe essere stata fatta ad hoc per ottenere questo risultato. Inoltre la conclusione della meta analisi può essere legittimamente interpretata come la dimostrazione dell'incertezza dell'efficacia dei rimedi piuttosto che la dimostrazione della loro inefficacia. Secondo questa interpretazione il risultato dovrebbe portare ad intensificare gli studi per avere risposte più chiare sull'eventuale efficacia dell'omeopatia. Efficacia terapeutica dell'omeopatia L’omeopatia è nata come una medicina fondata sulla ricerca. Da 200 anni ad oggi la medicina omeopatica si è sviluppata in modo autonomo, con pubblicazioni, riviste, congressi propri, sperimentazioni sull’uomo sano e ricerche cliniche, quasi totalmente sconosciuti al mondo accademico ufficiale della medicina convenzionale. Pertanto tutte le conoscenze, le procedure e i risultati di questi studi sono rimaste patrimonio della comunità medica omeopatica e solo in minima parte hanno fatto ingresso nel mondo delle riviste scientifiche ufficiali. Sebbene in Italia come in tutto il mondo si stia assistendo ad una progressiva diffusione della omeopatia, buona parte della medicina convenzionale sostiene che l’omeopatia non sia efficace e che la sua diffusione vada spiegata puramente in base ad altri meccanismi (effetto placebo, ecc.) Questa posizione, però, è scientificamente arretrata: infatti l’efficacia dell’omeopatia è GIA’ stata, in linea generale dimostrata come vedremo con le due fondamentali meta-analisi di Linde e Klejinen e i vari altri lavori clinici e di base che analizzeremo. La più frequente critica che viene mossa all’omeopatia è quella di avere una scarsa documentazione scientifica recente. Una risposta la troviamo nella storia. Quando l’omeopatia raggiunse la più grande diffusione (nel 1900 negli USA c’era una quasi parità tra medici omeopatici e medici convenzionali) le metodologie di studio e ricerca erano diverse dallo strumento gold standard della ricerca nato solo nel 1951: cioè i trials randomizzati a doppio cieco. Tutto ciò non significa però che tutta la grande massa di lavori precedenti al 1951 sia da cancellare. Per esempio, dati statistici storici possono avere ancora una valenza attuale. Un dato reso noto da un organo ufficiale non omeopatico, la Camera dei Comuni Inglese nel 1854 circa le due epidemie di colera del 1831 e del 1854 che colpirono disastrosamente Londra, dimostra che le percentuali dei decessi negli ospedali omeopatici era stato del 4% e del 16,4% contro il 59% degli ospedali convenzionali. Se consideriamo che la medicina convenzionale del tempo aveva scarsi strumenti terapeutici, possiamo considerare questi dati in chiave epidemiologica come una verifica dell’effectiveness dell’omeopatia versus placebo in una irripetibile, per fortuna, epidemia con migliaia di morti. I risultati a favore dell’omeopatia sono evidenti. Da una ventina di anni si è osservato un costante aumento di lavori di ricerca scientifica in omeopatia, e attualmente sulla banca dati PubMed della National Library of Medicine sono presenti circa 2000 lavori riferiti a trial clinici o a ricerche sperimentali, temi generali sulla scientificità o sulla applicabilità della terapia omeopatica. Ora analizzeremo solo i lavori che sono stati approvati dai comitati di revisione delle più importanti riviste scientifiche.
Le pubblicazioni più significative sono state queste 3 META-ANALISI. Nel 1991 il British Medical Journal pubblica una delle più importanti rassegne di questi lavori compiuta da Kleijnen e colleghi con l’obbiettivo di “stabilire se vi sia evidenza di efficacia dell’omeopatia derivante da trial controllati”. Questi medici epidemiologi olandesi dell’università di Limburg, non omeopati, hanno selezionato 107 trials per correttezza metodologica dei lavori e 81 di questi hanno dimostrato risultati positivi. Kleijnen e coll. hanno concluso il loro resoconto osservando che essi stessi erano rimasti sorpresi nel trovare così tante sperimentazioni, così ben eseguite e con risultati abbastanza evidenti. Sei anni dopo la pubblicazione del lavoro precedente sul BMJ, nel 1997 viene effettuato uno studio simile su richiesta del parlamento europeo: il titolo era “Esame dei dati degli studi di medicina omeopatica: rapporto sull’efficacia degli interventi contro placebo o assenza di trattamento.” Gli autori, J.P.Boissel et al., analizzarono 184 studi clinici. Alla fine dell’analisi si afferma: per gli studi comparativi presi in esami, per ogni metodo utilizzato, il risultato è un valore di p (probabilità) ben inferiore a 0,001. Ciò significa che in almeno uno studio deve respingersi l’ipotesi nulla. •Sempre nel 1997 la rivista The Lancet pubblica un articolo di K. Linde et al. Linde con una nutrita equipe mista (omeopati e medici convenzionali, oltre a esperti di statistica) analizza 89 studi clinici tutti in doppio cieco contro placebo, 26 dei quali di alta qualità metodologica. Gli autori concludono che i risultati di questa meta-analisi sono incompatibili con l’ipotesi che gli effetti clinici dell’omeopatia siano esclusivamente dovuti ad un effetto placebo e confermano l’esistenza di effetti significativi della terapia omeopatica. STUDI CLINICI condotti adattando la personalizzazione terapeutica •Nel 1978 e nel 1980 R.G.Gibson pubblica 2 lavori di cui il primo sul British Journal of Clinical Pharmacology in cui si applica la terapia omeopatica nella poliartrite reumatoide con sierodiagnosi positiva e una compromissione radiologicamente identificabile. ( doppio cieco). . In tutte e due gli studi il miglioramento più rilevante e statisticamente significativo fu osservato nel gruppo di pazienti trattati con l’omeopatia.
•Nel 1993 e 1994 la dottoressa Jennifer Jacobs – dell’ufficio per la medicina alternativa dei National Institutes of Health pubblica 2 lavori di studio sulla cura della diarrea infantile acuta di cui il secondo sulla rivista Pediatrics . La Jacobs diresse questo lavoro a Leon in Nicaragua. La diarrea acuta è la prima causa di morbilità e di mortalità infantile nel mondo. Questo studio è stato realizzato per determinare se l’omeopatia sia o no efficace per curare la diarrea acuta infantile. La somministrazione del rimedio fu personalizzato. Si è osservato che il gruppo oggetto di trattamento omeopatico presentava una diminuzione significativa della durata dell’episodio diarroico. •Nel 1986 e 1989 - Peter Fisher firma due lavori in doppio cieco su pazienti con fibromialgia primaria presso l’ospedale Saint-Bartholomew di Londra. Il secondo viene pubblicato sul British Medical Journal . La personalizzazione fu fatta mediante preselezione dei malati: dovevano essere presenti almeno tre dei quattro sintomi caratteristici principali indicati dai repertori medici omeopatici per il rimedio scelto: RHUS TOXICODENDRON. I risultati evidenziarono una differenza statisticamente significativa in favore del trattamento con il rimedio omeopatico per ognuno dei parametri presi in esame: intensità del dolore, qualità del sonno, stato generale, numero di punti sensibili dopo il periodo di trattamento attivo confrontato con lo stesso conteggio alla fine del periodo placebo. Studi di confronto tra un medicinale unico e un placebo •Nel 1985,1986 e 1994 –- David Reilly pubblica tre studi su pazienti che presentavano una patologia (rinite da pollini o asma) causata da pneumoallergeni. Gli ultimi due vengono presentati su The Lancet. I risultati dell’ ultimo lavoro giustificano pienamente l’editoriale di Lancet che afferma di trovarsi davanti ad un bivio: o ricusare i metodi classici di valutazione del medicinale (studio clinico in doppio cieco randomizzato contro prodotto di riferimento), o ammettere l’efficacia dell’omeopatia. BASIC RESEARCH Nel campo della BIOLOGIA •Dal 1985 al 1998 – Cristian Doutremepuich pubblica vari studi sull’ac.acetilsalicilico a dosi infinitesimali Da questi risulta che l’aspirina ad elevate concentrazioni ha un effetto antiaggregante ed antitrombotico, mentre l’aspirina ad elevate diluizioni manifesta un’attività proaggregante e protrombotica. •Dal 1987 al 1998 – Jean Sainte –Laudy pubblica vari studi in allergoimmunologia dimostrando l’attività biologica di elevate diluizioni di istamina con la degranulazione dei basofili. •Dal 1962 al 1987 – Jean Claude Cazin elabora studi di fisiopatologia relativi a diluizioni di arsenico. Dimostra cioè che il rimedio om. Arsenicum album è in grado di aumentare l’eliminazione di arsenico del 40% in ratti intossicati sperimentalmente con questo veleno.
--Magnetti 16:30, 25 lug 2006 (CEST)
Ergot
[modifica wikitesto]Ciao ho visto che hai aggiunto delle precisazioni sulla forma del fungo. Rileggendo il dutto vedo che le cose si ripetono anche nel paragrafo seguente. Credo si debbano integrare le due frasi. Se puoi dare una controllata grazie. Saluti Elvezio 19:04, 27 set 2006 (CEST)
Fumarasi
[modifica wikitesto]Grazie per la spiegazione Sesekem! Per la traduzione ha già provveduto Utente:The Doc ;o) Ciao, --Utente:Xxl1986/Firma 14:27, 29 set 2006 (CEST)
Bot
[modifica wikitesto]Il bot che ho sto sviluppando voleva annullarti tutto il tuo recente intervento sulla voce, gliel'avevo negato sull'istante visto che aveva preso un granchio, ma non ho fatto in tempo a fermare una notifica in discussione utente, che vedi rollbackata. Scusa di nuovo per il disturbo, ciao. --F. Cosoleto 14:51, 5 ott 2006 (CEST)
Ciao, ho ripristinato la cat madre Categoria:Biomolecole: una cat deve avere una categoria madre e questa mi pare la più appropriata (lo stesso è fatto nella cat equivalente inglese). Se però hai idee migliori se ne può discutere. --L'uomo in ammollo 12:56, 17 ott 2006 (CEST)
Ciao, ho incollato la discussione qui, continuiamo lì a parlarne. --L'uomo in ammollo 14:31, 17 ott 2006 (CEST)
Ciao, a dire la verità non ho capito molto ma i fido. Non é che magari potresti aggiungere due parole di spiegazione? Grazie di nuovo...--Dia^ 14:16, 17 ott 2006 (CEST)
- Ho modificato l'incipit della voce... Sentiti libero di correggere ulteriormente... - ¡Giac83! - (Tiago è qui) 13:32, 18 ott 2006 (CEST)
Immagine:C-SimpFamily.png
[modifica wikitesto]L'immagine sarà cancellata, perchè purtroppo in Italia non esiste il Fair use come negli Stati uniti. So che è brutto vedere la voce dei Simpsons senza immagini, ma purtroppo la legge sul copyright ci impedisce di caricarle. Comunque se vuoi continuare a collaborare al Progetto:Sitcom animate puoi ampliare la parte scritta delle voci! Ciao! --Paul Gascoigne 16:31, 3 mag 2007 (CEST)
Immagine cancellata
[modifica wikitesto]Per favore leggi con attenzione. | |
Ciao Sesekem!
Grazie per aver caricato File:Zak.png, ogni contributo è ben accetto. Purtroppo però, l'immagine è stata cancellata perché gli screenshot devono essere catturati personalmente dall'utente che li carica e non modificati in alcun modo. La Wikimedia Foundation è molto attenta alle immagini che vengono incluse in Teknopedia a causa delle leggi sul copyright (vedi la politica sulle immagini di Teknopedia). Se sei certo che l'immagine sia legalmente utilizzabile nella Teknopedia in lingua italiana, contatta un amministratore che provvederà al ripristino del file. Se hai qualche domanda, sentiti libero di contattarmi, oppure chiedi allo sportello informazioni. Grazie. | |
--Trixt 04:14, 21 mag 2007 (CEST)
ripulita Chemioluminescenza
[modifica wikitesto]Ciao Sesekem ! Grazie per la segnalazione al baretto di chimica. Ho ripulito la cronologia. p.s. Per eventuali casi simili si consiglia però di utilizzare l'apposita pagina Teknopedia:Sospette violazioni di copyright . --ChemicalBit - scrivimi 22:46, 2 giu 2007 (CEST)
Conferma di adesione al Progetto:Chimica
[modifica wikitesto]
Ciao Sesekem, |
Un grazie e un libro sulla conoscenza libera per te
[modifica wikitesto]Gentile Sesekem,
oggi ti scrivo a nome dell'associazione Wikimedia Italia per ringraziarti del tempo che hai dedicato ai progetti Wikimedia.
Come piccolo omaggio avremmo piacere di spedirti una copia (tutta in carta riciclata) del libro di Carlo Piana, Open source, software libero e altre libertà. Fornisci un recapito per ricevere una copia del libro.
Pochi giorni fa il mondo ha festeggiato la giornata dell'amore per il software libero, ma ogni giorno è buono per ricordare le garanzie delle licenze libere e le centinaia di migliaia di persone che si sono unite per costruire questo bene comune della conoscenza. Speriamo che questo libro ti sia utile per apprezzare quanto hai fatto e per trasmettere la passione della conoscenza libera a una persona a te vicina.
Se desideri una copia ma non puoi fornirci un indirizzo a cui spedirla, contatta la segreteria Wikimedia Italia e troviamo una soluzione insieme.
Grazie ancora e a presto,