Indice
Teatro Garibaldi (Lucera)
Teatro Giuseppe Garibaldi | |
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Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Lucera |
Indirizzo | Corso Giuseppe Garibaldi 76, 71036 Lucera |
Dati tecnici | |
Tipo | Sala a forma semicircolare con due ordini di palchi e una galleria |
Fossa | presente |
Capienza | 697[1] posti |
Realizzazione | |
Costruzione | 1837 |
Inaugurazione | 7 giugno 1838 |
Architetto | Luigi Oberty |
Proprietario | Comune di Lucera |
Sito ufficiale | |
Il Teatro Giuseppe Garibaldi, citato spesso in maniera informale come il Garibaldi, è il principale teatro della città di Lucera, nonché il quarto teatro all'italiana della Puglia dopo il Petruzzelli di Bari il Politeama Greco di Lecce e il Teatro Verdi di Brindisi.
Situato all'interno di palazzo Mozzagrugno, in corso Garibaldi 76, nel 1903, a seguito di lavori di ampliamento, venne ribattezzato quale gemello in miniatura del Teatro Petruzzelli di Bari[2].
Dedicato prima a Maria Teresa Isabella di Borbone[3] e poi a Giuseppe Garibaldi è stato inaugurato il 7 giugno 1838 con le rappresentazioni Lucia di Lammermoor di Donizetti e La sonnambula di Bellini[3].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il 14 febbraio 1818 l'allora sindaco di Lucera Onofrio Bonghi, si fece portavoce del desiderio della cittadinanza di costituire un teatro tramite una lettera a Nicola Intonti, intendente di Capitanata. La risposta fu positiva, ma la città di Lucera in qualche modo si stava già muovendo: il 24 gennaio 1818, fu stabilito che i fondi da destinare alla costruzione del teatro avrebbero dovuto essere le requisizioni di prestiti fatti alle truppe tedesche e napoletane nell'esercizio del 1815 e 1816. Ci furono privati cittadini, però, che decisero di fare qualcosa manifestando la volontà di versare in tre volte la loro offerta a stato di avanzamento dei lavori[1].
L'acquisto di Palazzo Mozzagrugno
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1826 ci fu l'acquisto di palazzo Mozzagrugno da parte del comune di Lucera per adibirlo a palazzo municipale. L'edificio fu sottoposto a lavori di restauro e così, si pensò di costruirvi un teatro del cui progetto fu incaricato l'ingegner Luigi Oberty, che nella prima metà dell'800 era considerato uno dei protagonisti della storia dell'architettura meridionale[1].
L'inaugurazione
[modifica | modifica wikitesto]Il teatro venne inaugurato il 7 giugno 1838 con la rappresentazione della Lucia di Lammermoor e di Gaetano Donizetti. Negli anni successivi alla prima inaugurazione veniva migliorato l'aspetto architettonico del teatro, quindi venivano attuati i primi restauri: quelli del 1841 diretti dall'ingegner Achille Cavalli e quelli diretti dall'ingegner Filippo Gifuni che concluderà i lavori di restauro della intera facciata del palazzo solo nel 1860[1].
Il restauro
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1904, il teatro subì un ulteriore restauro progettato dall'ingegner Angelo Messeni, lo stesso che realizzò su commissione dei suoi due cognati (Antonio e Onofrio Petruzzelli) il teatro Politeama di Bari[1]. In seguito ai lavori di ampliamento, venne ribattezzato quale gemello in miniatura del teatro Petruzzelli di Bari[4].
Il declino e la nuova inaugurazione
[modifica | modifica wikitesto]Dopo anni di utilizzo, durante le guerre venne abbandonato e solo nel 1977 venne approvato il progetto di recupero dell'edificio, i lavori furono completati nel 2005. Il teatro è stato nuovamente inaugurato nel marzo 2005 e nel 2006 è stata organizzata la prima stagione di prosa.
La struttura
[modifica | modifica wikitesto]Le peculiarità architettoniche sono da ravvisarsi principalmente in alcune caratteristiche:
- La sala, da rettangolare tipica del teatro di corte diviene a forma di ferro di cavallo, creando una platea che diverrà col tempo, da spazio destinato al ballo, luogo deputato per una migliore visibilità dello spettacolo;
- L'eliminazione delle gradinate a favore della costruzione di palchi tra loro separati e divisi in altezza per ordini;
- Una maggiore profondità della scena per permettere l'utilizzo delle innovative quinte prospettiche e la possibilità, per l'attore, di recitare dentro e non davanti alla scena, come era consuetudine nel teatro rinascimentale.
Capienza
[modifica | modifica wikitesto]Come si desume dalla pianta ufficiale, il teatro ha una capienza 697 posti così suddivisi:44 poltrone di velluto, 82 sedie di ferro con il fondo in tela e in pelle, 18 sedie di tela, 38 palchi con arredi raffinati, specchi stucchi, e parapetti di velluto rosso ed il loggione che ospita posti relativamente comodi[1].
Stagione teatrale
[modifica | modifica wikitesto]Dal 2017, Fabrizio Gifuni e Natalia Di Iorio curano la stagione teatrale PrimaVera al Garibaldi a Lucera[5], città a cui Fabrizio è legato per le origini del nonno Gianbattista Gifuni[6][7], storico bibliotecario della Biblioteca Comunale 'R. Bonghi'.
La stagione teatrale, che si svolge annualmente in primavera presso il Teatro Garibaldi, è inoltre inserita nel rassegna culturale Estate|Muse|Stelle[8], che ha luogo annualmente in estate presso l'Anfiteatro romano di Lucera.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f lucerabynight.it, https://lucerabynight.it/zoom_monumenti?id=4 . URL consultato il 1º marzo 2019.
- ^ comune.lucera.fg.it, http://www.comune.lucera.fg.it/lucera/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/68 . URL consultato il 1º marzo 2019.
- ^ a b italiavirtualtour.it, http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=1109 . URL consultato il 1º marzo 2019.
- ^ Copia archiviata, su comune.lucera.fg.it. URL consultato il 1º marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2016).
- ^ PrimaVera al Garibaldi, su FabrizioGifuni.it. URL consultato il 7 luglio 2023.
- ^ Giambattista Gifuni, su Treccani.it. URL consultato il 7 luglio 2023.
- ^ Al Garibaldi l'attore Gifuni recita nel teatro del nonno, su luraabynight.it, 22 settembre 2008. URL consultato il 7 luglio 2023.
- ^ Lucera 'Estate Muse Stelle' programma 2023, su FoggiaToday.it, 4 luglio 2023. URL consultato il 7 luglio 2023.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.lucera.fg.it.