Indice
M9 (astronomia)
M9 Ammasso globulare | |
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M9 | |
Scoperta | |
Scopritore | Charles Messier |
Data | 1764 |
Dati osservativi (epoca J2000) | |
Costellazione | Ofiuco |
Ascensione retta | 17h 19m 11.78s[1] |
Declinazione | -18° 30′ 58.5″[1] |
Distanza | 25800 a.l. (7900 pc) |
Magnitudine apparente (V) | 7,7[1] |
Dimensione apparente (V) | 12,0″ |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Ammasso globulare |
Classe | VIII |
Dimensioni | 90 a.l. (28 pc) |
Altre designazioni | |
NGC 6333[1] | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di ammassi globulari |
M 9 (conosciuto anche come NGC 6333) è un ammasso globulare visibile nella costellazione dell'Ofiuco.
Osservazione
[modifica | modifica wikitesto]M9 si individua facilmente, sulla linea che congiunge le due stelle η Ophiuchi e θ Ophiuchi, più vicina alla prima; può essere osservato sotto un cielo nitido e buio con un semplice binocolo di media potenza, come un 10x50, in cui si mostra come un piccolo alone chiaro e nebuloso. Un telescopio di 80-120mm di apertura non consente di iniziare la risoluzione in stelle e l'ammasso resta di aspetto indefinito, sebbene si possano già distinguere alcune strutture come il nucleo e l'alone; uno strumento da 200mm è in grado di rivelare alcune stelle di tredicesima magnitudine, specialmente ad est e a sud del nucleo.[2]
M9 può essere osservato con facilità dalla massima parte delle aree popolate della Terra, grazie al fatto che è situato a una declinazione non fortemente australe: in alcune aree del Nord Europa e del Canada, oltre il circolo polare artico, non è mai osservabile; dall'emisfero sud, al contrario, M9 è ben visibile e alto nelle notti dell'inverno australe.[3] Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra maggio e agosto.
Storia delle osservazioni
[modifica | modifica wikitesto]È stato scoperto da Charles Messier nel 1764 che lo descrive così "Nebulosa senza stelle, nella gamba destra di Ofiuco; è rotonda, e la sua luce è debole. Rivista il 22 marzo 1781. Diam. 3'." Il primo a risolverlo in stelle fu William Herschel, che lo descrisse come un ammasso di "stelle piccolissime ed estremamente compresse: una miniatura di M53"; Heinrich Louis d'Arrest lo indica come un oggetto splendido e di forma circolare, sebbene non nettamente definito. Una simile descrizione la fornì Lord Rosse.[2]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]M9 è uno degli ammassi globulari più vicini al nucleo della Via Lattea, con una distanza stimata di 5.500 anni luce dal centro galattico; il suo diametro angolare di 12 minuti d'arco e corrisponde a un'estensione di circa 90 anni luce, a una distanza di circa 25.800 anni luce dalla Terra. La sua magnitudine apparente è 7,7, la magnitudine assoluta -8.04; la luminosità totale dell'ammasso è circa 120.000 volte quella del Sole. Si allontana da noi alla velocità di 224 km/s.[2]
In M9 sono state scoperte 19 stelle variabili. Nelle vicinanze, a nord-est, c'è il debole ammasso globulare NGC 6356, mentre, più o meno alla stessa distanza a sud-est, c'è l'ammasso globulare NGC 6342.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d SIMBAD Astronomical Database, su Results for NGC 6333. URL consultato il 15 novembre 2006.
- ^ a b c Federico Manzini, Nuovo Orione - Il Catalogo di Messier, 2000.
- ^ Una declinazione di 18°S equivale ad una distanza angolare dal polo sud celeste di 72°; il che equivale a dire che a sud del 72°S l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a nord del 72°N l'oggetto non sorge mai.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Libri
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Stephen James O'Meara, Deep Sky Companions: The Messier Objects, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-521-55332-6.
Carte celesti
[modifica | modifica wikitesto]- Toshimi Taki, Taki's 8.5 Magnitude Star Atlas, su geocities.jp, 2005. URL consultato il 7 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2018). - Atlante celeste liberamente scaricabile in formato PDF.
- Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume II - The Southern Hemisphere to +6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-15-8.
- Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0 - Second Edition, Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.
- Tirion, The Cambridge Star Atlas 2000.0, 3ª ed., Cambridge, USA, Cambridge University Press, 2001, ISBN 0-521-80084-6.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Ammasso globulare
- Catalogo di Messier
- New General Catalogue
- Oggetti non stellari nella costellazione di Ofiuco
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su M9
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Messier 9, SEDS Messier pages, su messier.seds.org.
- (EN) Catalogo NGC/IC on-line, su ngcicproject.org.
- (EN) Dati di NGC 6333 - SIMBAD, su simbad.u-strasbg.fr. (dettagli identificatori, misure)
- (EN) Dati di NGC 6333 - NASA Extragalactic Database, su ned.ipac.caltech.edu.
- (EN) Dati di NGC 6333 - SEDS, su spider.seds.org.
- (EN) Dati di NGC 6333 - VizieR Service, su vizier.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 6333 - Aladin, su aladin.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 6333 - SkyView, su skyview.gsfc.nasa.gov.