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Gran Premio del Canada 1979
Gran Premio del Canada 1979 | |||||||||||||
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327º GP del Mondiale di Formula 1 Gara 14 di 15 del Campionato 1979 | |||||||||||||
Data | 30 settembre 1979 | ||||||||||||
Nome ufficiale | XVIII Grand Prix du Canada | ||||||||||||
Luogo | Circuito di Montréal | ||||||||||||
Percorso | 4,410 km | ||||||||||||
Distanza | 72 giri, 317,520 km | ||||||||||||
Clima | Soleggiato | ||||||||||||
Risultati | |||||||||||||
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Il Gran Premio del Canada 1979 è stata la quattordicesima prova della stagione 1979 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 30 settembre 1979 sul Circuito di Montréal. La gara è stata vinta dall'australiano Alan Jones su Williams-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò del quinto successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo il canadese Gilles Villeneuve su Ferrari e lo svizzero Clay Regazzoni anch'egli su Williams-Ford Cosworth.
Vigilia
[modifica | modifica wikitesto]Sviluppi futuri
[modifica | modifica wikitesto]Jackie Stewart declinò l'offerta fattagli dalla Brabham di rientrare come pilota nella stagione 1980. Il pilota scozzese si era ritirato dalle competizioni al termine della stagione 1973.[1] Gli organizzatori del Circuito di Zolder confermarono che anche per il 1980 il Gran Premio del Belgio si sarebbe tenuto sul loro tracciato e non sul Circuito di Spa-Francorchamps.[2] Il consorzio Copersucar ribadì la sua volontà di abbandonare la sponsorizzazione della Fittipaldi al termine della stagione. La scuderia brasiliana, a sua volta, annunciò di voler rimanere nelle competizioni, correndo col proprio nome.[3]
In merito ai movimenti tra i piloti per la stagione 1980 Carlos Reutemann venne ingaggiato dalla Williams, mentre Clay Regazzoni era dato vicino alla firma con l'Alfa Romeo.[4]
Aspetti tecnici
[modifica | modifica wikitesto]Il circuito venne leggermente modificato alle curve 2-3 e 13-14.[5]
La Brabham abbandonò i motori Alfa Romeo e per gli ultimi due gran premi della stagione si affidò ai più competitivi Cosworth. La scuderia di Bernie Ecclestone fece inoltre esordire il modello BT49. Sul rollbar della Tyrrell affidata a Daly venne montata una telecamera al fine di consentire le riprese televisive dalla vettura durante la gara.[6] La Wolf impiegò il modello WR9.
Aspetti sportivi
[modifica | modifica wikitesto]La Tyrrell schierò tre vetture: oltre ai soliti Didier Pironi e Jean-Pierre Jarier venne iscritta una vettura anche per Derek Daly, che già aveva corso con la scuderia britannica in Austria. Anche la Fittipaldi iscrisse una nuova vettura, per il brasiliano Alex-Dias Ribeiro, che mancava dal Gran Premio del Giappone 1977, corso con una March, anche se aveva disputato il Gran Premio Dino Ferrari, non valido per il mondiale, il 16 settembre, sempre con la Fittipaldi.
La presenza di 30 iscritti costrinse gli organizzatori a prevedere delle prequalifiche, alle quali avrebbero dovuto partecipare anche le due Alfa Romeo. Questa soluzione venne però giudicata non congrua dalla casa milanese, che minacciò di non prendervi parte.[7] L'Alfa fece reclamo contro la decisione e chiese anche un risarcimento di 300.000 dollari per danno morale agli organizzatori. Inoltre la scuderia italiana aveva anche il sostegno della FISA.[8][9]
Qualifiche
[modifica | modifica wikitesto]Resoconto
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la prima sessione di prove libere, dove aveva ottenuto il diciottesimo tempo, Niki Lauda annunciò il suo ritiro immediato dalle corse,[10] per dedicarsi alla sua compagnia aerea, la Lauda Air, tanto che abbandonò subito il circuito e si trasferì in California, presso gli stabilimenti della McDonnell Douglas, una delle più grandi compagnie statunitensi specializzate nella costruzioni di aeromobili.[9]
Lauda aveva corso 114 gran premi iridati, con 17 successi (più due vittorie non titolate), 24 pole, 16 giri veloci e si era laureato campione del mondo piloti nel 1975 e 1977 con la Ferrari. Il pilota austriaco venne sostituito da Ricardo Zunino, pilota argentino all'esordio in F1, presente a Montreal come spettatore.[8] L'argentino era già stato avvicinato all'ingaggio con la scuderia di Bernie Ecclestone per il 1980,[11] così come ne era stato prospettato l'impiego nel Gran Premio Dino Ferrari, gara non valida per il campionato mondiale, del 16 settembre.[12]
L'austriaco dichiarò:
«Non ho più il cuore per fare le corse. Smetto a partire da oggi. Mi sono improvvisamente reso conto della insensatezza di quanto stavo facendo. Quando una cosa non ti diverte più è il momento di dire basta. Nella vita ci sono cose più importanti da fare che non guidare un'auto in un circo.[8]»
Nella sessione i migliori furono i due piloti della Williams, Alan Jones (in 1'30"625) e Clay Regazzoni, che precedevano Jacques Laffite e Gilles Villeneuve.[10]
Non prese parte alle prove l'Alfa Romeo. Successivamente si giunse a un compromesso in cui alla casa venne concesso di partecipare alle prove del sabato ma con una sola vettura. Venne così scelto il solo Bruno Giacomelli, che però declino l'invito adducendo la non perfetta preparazione della vettura, dovuta all'assenza di prove libere. Fu così Vittorio Brambilla a prenderne il posto.[9]
Si confermò Alan Jones, che ottenne la sua seconda pole, e che precedette Gilles Villeneuve; la seconda fila fu di Clay Regazzoni, con l'altra Williams e Nelson Piquet con la Brabham-Ford Cosworth. Laffite, Pironi e le due Renault, precedevano Scheckter, nono. Héctor Rebaque riuscì a qualificare la vettura che portava il suo nome, per la prima e unica volta, al ventiduesimo posto. Keke Rosberg, per un incidente nelle prove, dovette ritirarsi dalle qualifiche.[9]
Risultati
[modifica | modifica wikitesto]Nella sessione di qualifica[13] si è avuta questa situazione:
Gara
[modifica | modifica wikitesto]Resoconto
[modifica | modifica wikitesto]Gilles Villeneuve scattò al via molto bene, portandosi in testa davanti a Alan Jones, Clay Regazzoni, Nelson Piquet, Didier Pironi e Jacques Laffite. Nei primi tre giri Didier Pironi venne infilato prima da Laffite poi da Mario Andretti.
All'ottavo giro Nelson Piquet superò Regazzoni e si portò sul podio virtuale dietro Villeneuve e Alan Jones. Laffite si ritirò per un guasto al motore al giro 10; nelle retrovie fu autore di una lunga rimonta Jody Scheckter che, dodicesimo al termine del primo giro, si portò sino in quinta posizione, dopo soli quattordici giri. Il sudafricano fu però costretto a una sosta ai box per cambiare gli pneumatici che lo fece ripiombare nelle parti arretrate della classifica. Dietro ai primi quattro si trovava così Carlos Reutemann, seguito da Mario Andretti e Didier Pironi. Al 23º giro Reutemann si ritirò per la rottura di una sospensione.
Scheckter, dopo la sosta, inanellò un'altra serie di sorpassi e si riportò in settima posizione, davanti a Vittorio Brambilla e Jacky Ickx. Al giro 53 ci fu la svolta della gara: Alan Jones sfruttò un piccolo tentennamento di Villeneuve al tornante prima dei box, e passò così in testa.
Negli ultimi giri il canadese tentò di avvicinarsi a Jones, ma senza successo. L'australiano conquistò così la quarta vittoria stagionale. Piquet perse invece il terzo posto negli ultimi giri a causa della rottura del cambio. Salì così sul podio Clay Regazzoni, per la ventottesima e ultima volta nel mondiale di F1. Anche Andretti, in zona punti fino al giro 66, fu costretto al ritiro per la mancanza di carburante.[14]
Risultati
[modifica | modifica wikitesto]I risultati del gran premio[15] furono i seguenti:
Classifiche
[modifica | modifica wikitesto]Piloti
[modifica | modifica wikitesto]Pos. | Pilota | Punti |
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1 | Jody Scheckter | 51[16] |
2 | Gilles Villeneuve | 44 |
3 | Alan Jones | 40 |
4 | Jacques Laffite | 36 |
5 | Clay Regazzoni | 29 |
6 | Patrick Depailler | 20 |
7 | Carlos Reutemann | 20 |
8 | Jean-Pierre Jarier | 14 |
9 | Mario Andretti | 14 |
= | John Watson | 14 |
11 | René Arnoux | 11 |
12 | Didier Pironi | 10 |
13 | Jean-Pierre Jabouille | 8 |
14 | Niki Lauda | 4 |
15 | Nelson Piquet | 3 |
16 | Jacky Ickx | 3 |
17 | Jochen Mass | 3 |
18 | Riccardo Patrese | 2 |
19 | Emerson Fittipaldi | 1 |
Costruttori
[modifica | modifica wikitesto]Pos. | Team | Punti |
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1 | Ferrari | 104[17] |
2 | Williams-Ford Cosworth | 75 |
3 | Ligier-Ford Cosworth | 61 |
4 | Lotus-Ford Cosworth | 39 |
5 | Tyrrell-Ford Cosworth | 24 |
6 | Renault | 20 |
7 | McLaren-Ford Cosworth | 15 |
8 | Brabham-Alfa Romeo | 7 |
9 | Arrows-Ford Cosworth | 5 |
10 | Fittipaldi-Ford Cosworth | 1 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (ES) Noticiario de la F-1, in El Mundo Deportivo, 12-9-1979, p. 32. URL consultato il 24 ottobre 2012.
- ^ (ES) El GP Belgica seguira en Zolder, in El Mundo Deportivo, 14-9-1979, p. 23. URL consultato il 24 ottobre 2012.
- ^ (ES) "Copersucar" abandona la F-1, in El Mundo Deportivo, 14-9-1979, p. 23. URL consultato il 24 ottobre 2012.
- ^ (ES) ¡Reutemann a "Williams" y Regazzoni a "Alfa Romeo"!, in El Mundo Deportivo, 19-9-1979, p. 29. URL consultato il 24 ottobre 2012.
- ^ MONTRÉAL, ÎLE NOTRE-DAME (GILLES VILLENEUVE), su gdecarli.it. URL consultato il 25 ottobre 2012.
- ^ I tifosi a trecento orari, in Stampa Sera, 27-9-1979, p. 14.
- ^ Scoppia la "febbre Villeneuve" mentre l'Alfa non sa se correre, in La Stampa, 27-9-1979, p. 19.
- ^ a b c Lauda non corre più, è paura?, in Stampa Sera, 29-9-1979, p. 31.
- ^ a b c d C'è anche l'Alfa con Brambilla, in La Stampa, 30-9-1979, p. 19.
- ^ a b (ES) Canada F-1: ¡Lauda abandona la competicion!, in El Mundo Deportivo, 29 settembre 1979, p. 26. URL consultato il 25 ottobre 2012.
- ^ Ercole Colombo, Arnoux, allievo del mago Conrero, in La Stampa, 12 agosto 1979, p. 14.
- ^ (ES) Varios debuts el domingo en Imola F-1, in El Mundo Deportivo, 13-9-1979, p. 31. URL consultato il 14 novembre 2012.
- ^ Risultati delle qualifiche, su statsf1.com.
- ^ Jones impedisce a Villenuve di vincere in casa, in Stampa Sera, 1-10-1979, p. 19.
- ^ Risultati del gran premio, su formula1.com.
- ^ Jody Scheckter già matematicamente campione del mondo piloti per la stagione 1979.
- ^ La Scuderia Ferrari già matematicamente vincitrice della Coppa Costruttori 1979.
Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1979 | ||||||||||||||
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Edizione precedente: 1978 |
Gran Premio del Canada | Edizione successiva: 1980 | ||||||||||||