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Francesco Cassardo (Torino, 25 agosto 1988) è un alpinista ed ex rugbista a 15 italiano.

2004-2006 Rivoli Rugby U17

2006-2010 Rivoli Rugby

Francesco Cassardo
Francesco Cassardo al campo base durante la spedizione sul Gasherbrum II del 2018
Nazionalità	Italia
Rugby a 15
Ruolo	Tallonatore , Flanker
Termine carriera	2015
Carriera
Alpinismo
Carriera
Elemento Wikidata assente · Manuale

Nato a Torino e residente nella città di Rivoli, fin da piccolo si avvicinò al mondo della montagna grazie alla passione del padre. Imparò a sciare all'età di quattro anni e partecipò a numerose gare per lo Sci Club di Rivoli. Durante l'adolescenza praticò diversi sport tra cui nuoto basket, calcio e pallamano, finché, nell'estate 2003 si avvicinò al mondo del rugby. Iniziò a giocare nelle giovanili del Rivoli Rugby fino ad esordire, nel 2007, in prima squadra nel Campionato di Serie C Elitè. A causa della scissione del Rivoli Rugby, si trasferì al CUS Torino^[1]salendo di categoria. Militò due anni in Serie B, raggiungendo la promozione in Serie A nella stagione 2012-2013.

Nel 2013 conseguì la laurea presso la facoltà di Medicina di Torino e iniziò a lavorare presso il Pronto Soccorso di Pinerolo^[2]. In quel periodo iniziò a praticare l'alpinismo. Nel febbraio 2018, durante una scalata, incontrò l'alpinista Carlo Alberto Cimenti; da quel momento tra i due nacque un'amicizia e una collaborazione sportiva che li portarono a preparare una spedizione in Pakistan con l'obiettivo di sciare per la prima volta l'Hilbig e successivamente scalare il Gasherbrum II. Francesco decise solo di tentare il GII raggiungendo l'amico Cimenti insieme all'ultratrailer Maurizio Basso. A causa delle condizioni meteo avverse, Il gruppo non riuscì a completare la scalata, fermandosi ai 6000 m. Francesco decise di organizzare nuovamente una spedizione, insieme a Cimenti, per scalare l'anno successivo la cima inviolata del Gasherbrum VII.

Nell'estate del 2019 Francesco decise di intraprendere la scalata del Gaseherbrum VII, insieme all'amico Carlo Cimenti. La spedizione per raggiungere quota 6955 m si rivelò meno difficile del previsto e dopo pochi giorni i due alpinisti raggiunsero l'obiettivo. Francesco divenne insieme al compagno, il primo alpinista ad arrivare a quella quota del GVII. Le condizioni meteo favorevoli spinsero Cassardo a tentare la scalata alla vetta. Il grado di pendenza della salita di 60° e le numerose insidie della montagna non permisero di raggiungere la cima, fermandolo a solo 100 m da questa. Francesco Cassardo decise di scendere e tornare al campo uno, ma durante la discesa perse il controllo degli sci e cominciò a cadere rovinosamente a valle per 450 m. Dopo due giorni trascorsi al freddo della montagna pakistana, grazie al suo compagno di cordata e a un gruppo di alpinisti in soccorso, venne portato al campo, dove l'elicottero militare poté prelevarlo per prestargli soccorso. L'alpinista venne trasportato d'urgenza all'ospedale militare di Skardu, dove rimase per due giorni.^[3] Successivamente venne trasferito per una settimana all'ospedale specializzato di Islamabad per sottoporsi alle cure necessarie prima del ritorno in Italia. A seguito dell' incidente, Francesco Cassardo riportò la perdita parziale delle falangi delle mani per congelamento, la rottura del ginocchio destro e di due vertebre.^[4] A condurre le operazioni di soccorso è stato l'alpinista Marco Confortola, che dal 20 al 22 luglio gestendo la situazione dal campo uno, ha reso possibile il recupero di Francesco.^[5]