Utente:Delehaye/Sandbox Comitato salvezza bimbi napoli
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Comitato per la salvezza dei bambini di Napoli | |
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Comitato per la salvezza dei bambini di Napoli | |
Fondazione | 1946-1954 |
Presidente | Giorgio Amendola |
Lingua ufficiale | Italiano |
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Titolo è ...
Titolo della sezione
[modifica | modifica wikitesto]Nel dopoguerra (1946-47) Luciana Viviani è stata tra le promotrici, insieme all'UDI al quale collaborarono le "Commissioni Femminili" della CGIL, del PCI e del PSI, del "Comitato per la salvezza dei bambini di Napoli che organizzò la partenza di migliaia di bambini sfiniti dalla guerra e dalla fame, provenienti dalla città più bombardata d'Italia. Essi furono ospitati presso famiglie del Centro-Nord per ricevere un temporaneo accudimento e una migliore nutrizione.
A presiedere il «Comitato salvezza» c’è Giorgio Amendola. Con lui Mario Alicata, Francesco Cerabona, Gaetano Macchiaroli, [[Maria Antonietta Macciocchi], Litza Valenzi, Luciana Viviani, perfino Lidia Croce, che però abbandonerà la partita. A Francesca Spada, che nel ’46 ha giusto trent’anni, è affidata a un certo punto la sezione stampa e propaganda del comitato in sostituzione di Gaetano Macchiaroli. Lei si butta a capofitto nel nuovo incarico. I bambini da inviare coi treni al Nord hanno bisogno di assistenza. Prima di intraprendere il viaggio vengono portati all’Albergo dei Poveri, forniti di scarpe, abiti decenti, cappottini (siamo in pieno inverno). All’arrivo molti di loro vedranno per la prima volta la neve. Scrive Giulia Buffardi: «La situazione dell’infanzia era tragica in tutto il paese, ma a Napoli si era determinato uno stato gravissimo di miseria e di disgregazione sociale. Alla denutrizione, tubercolosi, sifilide e tracoma si aggiungeva un futuro di analfabetismo». Così ricorda una bambina di allora, Antonietta Gargiulo: «Al treno, quando partimmo, qualcuno gridava: i comunisti v’ tagliano ’e mani, v’ tagliano ’e pière, ve
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Titolo della sottosezione
[modifica | modifica wikitesto]Con Mistero napoletano. Vita e passione di una comunista negli anni della guerra fredda (Einaudi, 1995), il più famoso dei suoi romanzi inchiesta, Ermanno Rea porta al centro della scena la figura di Francesca Spada, intellettuale scomoda, giornalista nella redazione di “L’Unità” negli anni cinquanta. Un ritratto preciso e commovente dell’amica scomparsascrive Edda Melon, nell’introduzione alle pagine del romanzo inedito di Spada, l’Intrusa. Francesca Nobili (questo era il cognome anagrafico) arriva a Napoli nel maggio del 1945. Ha quasi trent’anni, è nata nel 1916 a Tripoli. Dopo il 1920 ha vissuto a lungo a Napoli, poi a Roma, a Milano, a La Spezia. Ha due lauree, una formazione musicale e un diploma in pianoforte. È già stata sposata e poi, da una successiva unione, ha avuto due figli che non ha potuto riconoscere a causa del vecchio diritto di famiglia e che le sono stati sottratti dal compagno anche per via delle sue scelte ideologiche. Sono già degli adolescenti quando otterrà di poterli ospitare durante l’estate nella nuova famiglia che intanto si sarà creata con Renzo Lapiccirella, che e con i loro due bambini, un maschio e una femmina. Non è una vita esemplare, agli occhi del partito.Non rinuncia alla propria autonomia intellettuale, a cui si somma una misoginia strisciante, quella che Rea denuncia come “l’ossessione maschilista del comunismo napoletano”. Tenuta ai margini come un’intrusa, a Francesca sarà concesso, riconoscendo il suo impegno tenace, di svolgere attività politica in sezione e di collaborare agli organi di stampa, ma non di venire assunta in pianta stabile. Fu molto attiva già dal suo arrivo in città nel «Comitato per la salvezza dei bambini di Napoli»,che organizzerà, nel 1946, la partenza di diecimila piccoli napoletani per il Nord, dove saranno accolti da famiglie di operai dell’Emilia-Romagna, della Toscana, delle Marche, del Piemonte. https://www.impagine.it/cultura/napoli-biografie-riemerse-2-francesca-spada/?print=print
Titolo della seconda sezione
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nota
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Comitato per la salvezza dei bambini di Napoli, "Aiutiamo i bambini di Napoli-2", Commissione Stampa e Propaganda del Comitato per la salvezza dei bambini di Napoli, Napoli, 1946, Pagg. 23
- Giorgio Amendola, "Per la salvezza dei bambini di Napoli", in La Lotta, Federazione Provinciale Bolognese del Partito Comunista Italiano, Bologna, 4 gennaio 1947
- Gaetano Macchiaroli, "Un'esperienza popolare del dopoguerra per la salvezza dei bambini di Napoli", Federazione Provinciale di Napoli del Partito Comunista Italiano, Napoli, 1979, Pagg. 28
- Angiola Minella, Nadia Spano, Ferdinando Terranova, "Cari bambini, vi aspettiamo con gioia... - Il movimento di solidarietà popolare per la salvezza dell'infanzia negli anni del dopoguerra-2", Nicola Teti Editore, Napoli, 1980, Pagg. 169
- Giovanni Rinaldi, "I treni della felicità : storie di bambini in viaggio tra due Italie", Ediesse, Roma, 2009, Pagg. 198, ISBN 978-88-230-1335-3
- Giulia Buffardi, ""Quel treno lungo lungo…" - Il "Comitato per la salvezza dei bambini di Napoli" - 1946-1947", Libreria Dante & Descartes, Napoli, 2010, Pagg. 134, ISBN 978-88-6157-085-6
- Simona Cappiello, Manolo Turri dall'Orto, "Gli occhi più azzurri. Una storia di popolo", DVD di 46', Fondazione Gerardo Chiaromonte / ParteUtile, Napoli / Milano, 2011, Minuti 46, ISAN 0000-0000-0000-0000-0-0000-0000-A
- Giulia Buffardi, "Sul Comitato per la salvezza dei bambini di Napoli (1946)", in Meridione - Sud e Nord nel Mondo, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, Anno XIV, nn° 2/3, aprile/settembre 2014, Pagg. 228-263, ISSN 1594-5472
- Giulia Buffardi, "Il Comitato per la salvezza dei bambini di Napoli - 1946-1954 - "Una bella favola iniziata nel lontano 1947..."", Editori Riuniti, Roma, 2017, Pagg. 192, ISBN 978-88-6473-268-8
- Simona Cappiello, "Gli occhi più azzurri. Una storia di popolo", Libro e DVD di 46', Edizioni La Città del Sole, Napoli, 2018, Pagg. 184, ISBN 978-88-8292-407-2
Voci correlate
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