Peliperdix lathami

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Francolino di Latham
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
OrdineGalliformes
FamigliaPhasianidae
GenerePeliperdix
Bonaparte, 1856
SpecieP. sephaena
Nomenclatura binomiale
Peliperdix lathami
(Hartlaub, 1854)
Sinonimi

Francolinus lathami

Il francolino di Latham (Peliperdix lathami, Hartlaub, 1856) è un uccello galliforme della famiglia dei Fasianidi originario dell'Africa occidentale e centrale. È l'unico rappresentante del genere Peliperdix.[2]

Il richiamo di allarme è un coo simile a quello della tortora o un kwee, coo, coo ripetuto di frequente. Sono noti anche una serie di fischi acuti, uniformi e prolungati, nonché un grido flautato.[3] Quando gli individui si spostano in gruppo nella foresta viene emesso un gloglottio di contatto.[4]

Comportamento

[modifica | modifica wikitesto]

È un francolino molto schivo e difficile da osservare, in quanto non si allontana quasi mai dalla copertura vegetale. Si sposta in coppie o in gruppi familiari attraverso il sottobosco della foresta, andando in cerca di cibo lungo i sentieri e cercando le sostanze di cui si nutre raspando nella lettiera di foglie. È particolarmente attivo e rumoroso durante la notte, quando emette le sue vocalizzazioni da terra o dagli alberi, dove probabilmente si appollaia. In caso di allarme, scappa nel sottobosco o si immobilizza sul posto; tuttavia, davanti all'intruso, si alza in volo all'ultimo momento, con colpi d'ala tremolanti e atterrando a brevissima distanza[5]

Alimentazione

[modifica | modifica wikitesto]

La sua dieta è costituita prevalentemente da invertebrati (90%) – piccoli molluschi, coleotteri, termiti del genere Basidentitermes e formiche del genere Psalidomyrmex – e da qualche sostanza di origine vegetale (10%) – frutti, quali quelli delle palme Elaeis sp., cariossidi, germogli e giovani foglie.[4]

La riproduzione varia in base alle condizioni locali, ma sembra essere correlata alla stagione secca. Il periodo di deposizione delle uova cade in febbraio e in dicembre nel Camerun occidentale, in dicembre nel Camerun meridionale, in dicembre e in aprile nella Repubblica Democratica del Congo, in agosto in Uganda. Nidi contenenti delle uova sono stati segnalati in gennaio-febbraio in Sierra Leone e in febbraio in Ghana. Le uova vengono deposte su un rivestimento di foglie secche posto tra i contrafforti del tronco degli alberi. Uno studio ha indicato un tasso di successo della schiusa dell'80%.[5]

Distribuzione e habitat

[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è presente in Sierra Leone, in Liberia, nelle regioni meridionali di Costa d'Avorio, Ghana e Nigeria, nel Camerun sud-occidentale, nella Repubblica Democratica del Congo, in Guinea Equatoriale, in Gabon, nella Repubblica del Congo sud-occidentale e nell'estremità nord-occidentale dell'Angola.

Il francolino di Latham vive prevalentemente nelle foreste primarie di bassa quota (fino a 1400 m in Uganda), ma in certi casi si può trovare anche nelle foreste secondarie fitte, persino lontano dalla foresta primaria, come in Sierra Leone. È presente anche nelle foreste a galleria in Sudan e nei boschetti costieri in Ghana.[6]

Ne vengono riconosciute due sottospecie[2]:

  • P. l. lathami (Hartlaub, 1854), diffusa dalla Sierra Leone alla Repubblica Democratica del Congo nord-occidentale e all'Angola;
  • P. l. schubotzi (Reichenow, 1912), diffusa dalla Repubblica Democratica del Congo occidentale al Sudan sud-occidentale, all'Uganda occidentale e alla Tanzania nord-occidentale.

Conservazione

[modifica | modifica wikitesto]

Il francolino di Latham è difficile da osservare, in quanto il suo piumaggio lo aiuta a confondersi tra la vegetazione della foresta. La distruzione delle foreste rappresenta probabilmente la minaccia principale, alla quale si aggiunge la pressione della caccia e del bracconaggio. Le popolazioni di Uganda e Sudan sono probabilmente in diminuzione a causa della frammentazione dell'habitat.[6]

  1. ^ (EN) BirdLife International. 2016, Peliperdix lathami, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 26 settembre 2022.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Phasianidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 22 gennaio 2018.
  3. ^ Lippens e Wille, 1976.
  4. ^ a b Urban et al., 1986.
  5. ^ a b Madge e McGowan, 2002.
  6. ^ a b Hennache e Ottaviani, 2011.
  • A. Hennache e M. Ottaviani, Cailles, Perdrix et Francolins de l’Ancien Monde, Clères, Editions W.P.A. France, 2011, pp. 400.
  • S. Madge e P. J. K. McGowan, Pheasants, Partridges & Grouse, Londra, Helm, 2002.
  • E. K. Urban, C. H. Fry e S. Keith, The birds of Africa, vol. 2, Londra, Academic Press, 1986.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Uccelli: accedi alle voci di Teknopedia che trattano di uccelli