Nashashibi
I Nashashibī sono un'importante famiglia di notabili palestinesi. Arrivarono in Palestina quando Naser al-Din Muhammad al-Nashashib fu nominato Guardiano delle due Moschee nel 1469 dal Sultano mamelucco Qaytbay. Le moschee menzionate nel titolo onorifico dato dal sultano sono: la moschea al-Aqsa a Gerusalemme e la moschea Ibrāhīmī (Abramo) a Hebron. La famiglia è sempre stata attiva e i suoi membri hanno sempre fatto parte dei vari comitati di rappresentanza palestinesi durante il periodo del Mandato britannico e oltre. È in questa arena politica che i Nashashibī si scontrano con i loro più grandi rivali: la famiglia di notabili palestinesi degli Husaynī, capeggiati dal Gran Muftī di Gerusalemme presidente del Supremo Comitato Arabo.
All'interno della scena politica palestinese i Nashashibī hanno sempre rappresentato l'opposizione e l'ala più moderata; viceversa gli Husaynī e i clan alleati erano la maggioranza e l'ala più estremista.
È per questo motivo che, durante la Grande Rivolta Araba contro gli insediamenti sionisti nel 1936-39, l'"Yishuv", l'Agenzia ebraica e le stesse autorità britanniche finanziarono segretamente la fazione dei Nashashibī sperando così che questi prendessero il controllo dell'Supremo Comitato Arabo e ponessero fine ai disordini e alle violenze.
Dopo la Grande Rivolta Araba degli anni trenta i numerosi appartenenti della famiglia dei Nashashibī furono incarcerati o esiliati dalle autorità britanniche.
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