Liutperto
Liutperto | |
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Liutperto | |
Re dei Longobardi Re d'Italia | |
In carica | 700-702 (in due fasi) |
Predecessore | Cuniperto (1) Ragimperto (2) |
Successore | Ragimperto (1) Ariperto II (2) |
Nome completo | Liutpertus (in latino) |
Nascita | Pavia? |
Morte | Pavia?, 702 |
Sepoltura | Basilica del Santissimo Salvatore, Pavia (incerto) |
Dinastia | Bavarese |
Padre | Cuniperto |
Madre | Ermelinda |
Liutperto (o Liutberto; Pavia?, ... – Pavia?, 702) è stato re dei Longobardi e re d'Italia dal 700 al 701 e, in una seconda fase, dal 701 al 702.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Il primo regno
[modifica | modifica wikitesto]Ancora minorenne alla morte del padre Cuniperto (700), quando salì al trono fu affiancato dal tutore Ansprando, duca di Asti.[1] Immediatamente insorse Ragimperto, duca di Torino e anche lui esponente della dinastia Bavarese, che affrontò presso Novara le truppe di Ansprando e del suo alleato Rotarit, duca di Bergamo.[2] Ragimperto vinse e depose Liutperto, dopo appena otto mesi di regno, agli inizi del 701.[2]
Il secondo regno
[modifica | modifica wikitesto]Ragimperto morì alla fine di quello stesso 701 lasciando il trono al figlio Ariperto II, che aveva già associato.[3] Ansprando e Rotarit reagirono immediatamente e imprigionarono Ariperto, restituendo il trono a Liutperto. Ariperto, tuttavia, riuscì a fuggire e a scontrarsi con i tutori del suo antagonista[senza fonte]. Nel 702 circa Ariperto li sconfisse presso Pavia, imprigionò Liutperto e occupò il trono.[3] Egli sconfisse una coalizione, facente capo formalmente a Liutperto, composta da Ansprando, che fuggì sull'isola Comacina, Atone, Tatzone, Rotarit e Faraone.[3] Poco dopo stroncò definitivamente l'opposizione di Rotarit, già sconfitto, e fece uccidere Liutperto, affogato durante un bagno.[1]
Le fonti tacciono su dove venne sepolto,[4] ma probabilmente venne sepolto nella chiesa di San Salvatore come i suoi antenati.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Paolo Diacono, Historia Langobardorum, VI, 17 (Zanella, p. 503).
- ^ a b Paolo Diacono, Historia Langobardorum, VI, 18 (Zanella, p. 503).
- ^ a b c Paolo Diacono, Historia Langobardorum, VI, 19 (Zanella, p. 503).
- ^ Le sepolture nel regno italico (secoli VI-X), su sepolture.storia.unipd.it. URL consultato il 18 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
- ^ (EN) Paolo De Vingo, Forms of representation of power and aristocratic funerary rituals in the Langobard kingdom in northern Italy, in Acta archaeologica Academiae scientiarum Hungaricae, vol. 63, n. 1, giugno 2012, pp. 117-153, in particolare p. 125, ISSN 0001-5210 .
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti primarie
- (LA, IT) Paolo Diacono, Storia dei Longobardi, introduzione di Bruno Luiselli, traduzione e note di Antonio Zanella, Milano, Rizzoli, 1991, ISBN 88-17-16824-6.
- Fonti secondarie
- Jörg Jarnut, Storia dei Longobardi, traduzione di Paola Guglielmotti, Torino, Einaudi, 1995 [1982], ISBN 88-06-13658-5.
- Sergio Rovagnati, I Longobardi, Milano, Xenia, 2003, ISBN 88-7273-484-3.
Altri progetti
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