Indice
Libero (portale)
Libero sito web | |
---|---|
URL | www.libero.it/ |
Tipo di sito | Portale |
Lingua | Italiano |
Registrazione | Facoltativa |
Proprietario | Italiaonline |
Creato da | Infostrada |
Lancio | 1994 |
Stato attuale | Attivo |
Slogan | Nato digitale |
Libero è un portale italiano di proprietà di Italiaonline, fondato da Infostrada nel 1994 come sito di assistenza agli utenti nella navigazione Internet (al tempo, ancora a pagamento) e nella configurazione della posta elettronica[1].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il sito, nato nel 1994, aveva sviluppato nel 1996, grazie alla collaborazione con la Olivetti e l'Università di Pisa, Arianna, un servizio automatizzato di indicizzazione di pagine Web con l'intento di diventare il primo motore di ricerca di contenuti in lingua italiana. Successivamente Arianna viene inglobato in Libero[2]. Il successo del progetto e l'estensione di nuovi servizi gratuiti, quali quello di Webmail, porta Italiaonline (IOL) ad essere acquistato da Infostrada nel 1997.
Nel 1998 nasce la comunità virtuale di Digiland, una rete sociale dove registrandosi gratuitamente veniva data la possibilità di pubblicare articoli HTML e poter chattare con altre persone connesse al portale.
Nel 2002 a seguito dell'acquisto di Infostrada da parte del gruppo telefonico Wind Telecomunicazioni prende vita Libero, il portale che riunisce i mondi di IOL, Libero e InWind.
Nel corso del tempo il portale Libero.it ha subito numerosi restyling per seguire l'evoluzione del mezzo e dei suoi utenti. Nel 2004 acquista l'elenco telefonico italiano, rinominandolo Pagine Bianche.
Il 4 maggio 2011 è stata annunciata l'uscita da Wind e la creazione di una nuova società denominata Libero S.r.l., che comprende anche l'Internet service provider ITNet, di proprietà della Weather Investments e del magnate egiziano Naguib Sawiris[3]. Nel settembre 2011, secondo Alexa.com, Libero era il 251º sito a livello mondiale e il settimo sito a livello italiano per accessi.
Nell'estate 2012 Libero S.r.l. annuncia l'acquisizione di Matrix S.p.A., società controllata al 100% da Telecom Italia e titolare del portale Virgilio[4]. Dall'unione delle due società nasce ad inizio 2013 la Italiaonline S.r.l.[5], diventata Italiaonline S.p.A. nell'aprile 2014[6]. Il 20 giugno 2016 la società si fonde per incorporazione con Seat Pagine Gialle S.p.A., mantenendo sempre il nome di Italiaonline S.p.A.
Nel 2016 il portale ha adottato il motore di ricerca Bing di Microsoft per i suoi servizi di ricerca[7].
Il 22 gennaio 2023 si è verificata un'interruzione del funzionamento ai servizi di posta elettronica su Libero Mail e Virgilio Mail; l'incidente ha impedito l'accesso a milioni di fruitori. La causa è stata specificata il giorno successivo da parte della società Italiaonline, indicando una problematica di natura tecnica al data center, escludendo un attacco hacker, senza tuttavia indicare alcuna previsione in ordine al ripristino.[8] Le associazioni Codacons e Altroconsumo hanno entrambe inviato una diffida alla Società per il danno morale e materiale causato e per la mancanza di un'informativa adeguata per gli utenti, molti dei quali fruitori del servizio mail anche per motivi lavorativi.[9] Solo il 28 gennaio 2023 agli utenti è stato possibile accedere di nuovo alle proprie caselle e-mail. Il malfunzionamento è stato considerato un "record", sia per la durata che per il grado di disagio arrecato.[10]
Dal 14 al 19 giugno 2023 una nuova interruzione dei servizi Libero Mail e Virgilio Mail ha causato lo stesso disagio, con la perdita di messaggi e-mail pervenuti nei giorni di mancato funzionamento.[11][12]
Loghi
[modifica | modifica wikitesto]-
1999-2002
-
2002-2012
-
2012-2013
-
Dal 2013
Servizi offerti
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Libero – Italiaonline, su italiaonline.it. URL consultato il 17 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2017).
- ^ La storia di Libero, su info.libero.it. URL consultato il 25 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2008).
- ^ Libero dà addio a Wind, in PC Professionale, Arnoldo Mondadori Editore, 4 maggio 2011. URL consultato l'8 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2014).
- ^ Telecom ha venduto Virgilio a Libero.it Nasce il più grande player italiano del web, in la Repubblica, Gruppo Editoriale L'Espresso Spa, 09 agosto 2012.
- ^ Da Libero e Virgilio (ri)nasce ItaliaOnline, in Il Sole 24 Ore, Il Sole 24 ORE S.p.A., 07 febbraio 2013.
- ^ Comunicazione di avvenuta esecuzione della trasformazione della forma giuridica di Italiaonline da S.r.l. a S.p.A., in www.italiaonline.it, Ufficio Stampa Italiaonline, 16 aprile 2014. URL consultato il 6 marzo 2022 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2018).
- ^ Italiaonline sceglie Bing per i servizi di ricerca di Libero e Virgilio, su pubblicitaitalia.it, 30 settembre 2016.
- ^ Libero e Virgilio, mail ko da 2 giorni. «È un problema tecnico», su www.leggo.it, 24 gennaio 2023. URL consultato il 24 gennaio 2023.
- ^ Come fare il reclamo per Libero e Virgilio mail e dove scaricare il modulo per il risarcimento, su www.corriere.it, 27 gennaio 2023. URL consultato il 27 gennaio 2023.
- ^ Alessandro Longo, Milioni di italiani con la posta elettronica bloccata: che succede a Libero e Virgilio, su www.ilsole24ore.com, 24 gennaio 2023. URL consultato il 24 gennaio 2023.
- ^ Libero e Virgilio tornano a funzionare, ma i messaggi sono perduti, su www.agi.it, 18 giugno 2023. URL consultato il 18 giugno 2023.
- ^ Libero Mail verso il ripristino, gestore valuta ristori: che fine hanno fatto le email inviate durante il down?, su www.smartworld.it, 20 giugno 2023. URL consultato il 20 giugno 2023.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su libero.it.
- Blog ufficiale, su blog.libero.it.