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Il killer (film 1998)
Il killer | |
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Talğat Äsetov in una scena del film | |
Titolo originale | Киллер Killer |
Lingua originale | russo[1] |
Paese di produzione | Kazakistan, Francia |
Anno | 1998 |
Durata | 80 min |
Rapporto | 1,66:1 |
Genere | drammatico, gangster, noir |
Regia | Därejan Ömırbaev |
Sceneggiatura | Därejan Ömırbaev, Limara Jeksembaeva |
Produttore | Joël Farges, Elise Jalladeau, Ğaziz Şaldybaev |
Casa di produzione | Artcam International, Qadam |
Fotografia | Boris Troşev |
Montaggio | Rimma Beljakova |
Scenografia | Alim Sabitov |
Costumi | Ğaziza Korşieva |
Interpreti e personaggi | |
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Il killer (Киллер) è un film del 1998 diretto da Därejan Ömırbaev.
Il film è uno spaccato delle difficili condizioni economiche del Kazakistan post-sovietico degli anni '90.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Sviluppo
[modifica | modifica wikitesto]«La nostra realtà è diventata così tattile, così pervasiva che non possiamo non parlarne. Pochi hanno la fortuna di vivere in un periodo di transizione. Certo bisogna mettere la parola "fortuna" tra virgolette, per molti [la situazione] è tragica, ma per scrittori e cineasti è un'opportunità: non abbiamo bisogno di inventare storie, sono già lì, intorno a noi.»
Ömırbaev si è ispirato a un articolo di giornale che aveva letto nella primavera del 1996 sulla vicenda di un uomo che, tamponata un'auto straniera, era stato ridotto in schiavitù per saldare un risarcimento che non poteva altrimenti permettersi di pagare.[1] Anche altri aneddoti citati dai personaggi, come il suicidio del rettore dell'Istituto di fisica, sono presi direttamente da fatti di cronaca dell'epoca.[2]
Il film è costato 400 000 dollari o 2,4 milioni di franchi.[3]
A causa dell'intensificarsi della crisi del settore culturale kazako cominciata dopo il 1991, Ömırbaev, che per i film precedenti aveva potuto contare su dei finanziamenti statali,[2][4][3] ha faticato a far approvare il progetto finché la francese Artcam International non s'è offerta di coprire quasi la metà del budget;[1][3][5] all'epoca la commissione governativa kazaka era infatti tenuta a garantire la copertura del 50% dei costi dei film che approvava.[3] Il co-fondatore della Artcam International,[1] il produttore francese Joël Farges, aveva conosciuto Ömırbaev in qualità di giurato al Festival des 3 Continents nel 1995, apprezzandovi il suo Kardiogramma.[1][2] Il resto dei fondi è venuto dalla Qadam (in kazako Қадам?) di Ğaziz Şaldybaev, casa di produzione fondata nell'agosto 1991 con l'introduzione della libera impresa nella RSS Kazaka e una delle sole 7, su 36 aziende sorte in seno alla Qazaqfilm quell'anno, a sopravvivere fino a quel punto, principalmente grazie all'attività collaterale di vendita di computer.[3]
Casting
[modifica | modifica wikitesto]Come col resto dei film di Ömırbaev,[5] il cast è interamente composto da non professionisti che avevano risposto ad annunci in TV e sui giornali,[1][5] per la maggior parte operai e impiegati comunali, invece che disoccupati.[1] Il protagonista Talğat Äsetov (in kazako Талғат Әсетов?),[6][7] un ventottenne di Öskemen e aspirante attore che era già stato diretto da Ömırbaev in una piccola parte nel suo film d'esordio Qairat (1991–1992),[7] di professione faceva il guardiano notturno.[6] Ogni sera, dunque, le riprese dovevano puntualmente essere interrotte per quando per Äsetov arrivava l'ora di andare a lavoro.[6]
Riprese
[modifica | modifica wikitesto]Le riprese del film si sono svolte nel dicembre 1997 ad Almaty.[1][3] Gli interni sono stati girati in un teatro di posa dismesso della Qazaqfilm, i cui locali all'epoca erano affittati a varie ditte.[3] Per gli oggetti di scena, la produzione si è dovuta arrangiare con ciò che già possedeva, arredando ad esempio l'appartamento della sorella del protagonista con un divano proveniente dagli uffici della Qadam.[3] Dopo avere finito di girare ogni unità, i set venivano periodicamente distrutti perché il teatro di posa non aveva abbastanza spazio per contenerne due diversi.[3]
Post-produzione
[modifica | modifica wikitesto]La post-produzione si è tenuta a Parigi,[1][2] dove il regista si è trovato a lavorare al montaggio del film più rapidamente di quanto non avrebbe fatto in Kazakistan, senza margini d'errore, a causa dei costi di laboratorio.[2] Ha continuato a lavorare con la montatrice Rimma Beljakova, che era andata in pensione dopo quarant'anni di carriera nel cinema sovietico, ma si ritrovava in quegli anni senza mezzi di sostentamento.[3]
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]È stato presentato in anteprima il 21 maggio 1998 alla 51ª edizione del Festival di Cannes, nella sezione Un Certain Regard.[6][8] È stato presentato lo stesso anno anche a diversi festival di cinema, tra cui Chicago,[9] Karlovy Vary, Tokyo,[senza fonte] e Toronto (fuori concorso).[10] È stato distribuito nelle sale cinematografiche francesi a partire dal 6 gennaio 1999 dalla Cinéma Public Films,[2][5] mentre in quelle kazake non ha mai goduto di una vera e propria distribuzione al cinema a causa della chiusura della maggior parte delle sale del Paese in quegli anni.[1][2][4][5]
In Italia è stato trasmesso da Fuori orario. Cose (mai) viste nella notte del 17 febbraio 2008 su Rai 3.[11]
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- 1998 – Festival di Cannes
- 1998 – Festival internazionale del cinema di Karlovy Vary
- In concorso per il Globo di cristallo
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k (FR) Jean-Pierre Thibaudat, «On va peut-être à nouveau parler de cinéma». L'auteur de «Kaïrat», Darejan Omirbaev, se bat pour réaliser ses films., in Libération, 3 gennaio 1998. URL consultato il 12 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2021).
- ^ a b c d e f g (FR) Jean-Michel Frodon, Darejan Omirbaev, réalisateur de «Tueur à gages», in Le Monde, 7 gennaio 1999. URL consultato il 12 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2021).
- ^ a b c d e f g h i j (FR) Jean-Pierre Thibaudat, Le cinéma kazakh brise la glace. Avec foi et peu de moyens, les studios d'Almaty produisent quelques films. Reportage., in Libération, 3 gennaio 1998. URL consultato il 12 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2021).
- ^ a b (EN) Aziza Pulatova, Kardiogramma: a film about children not for children, su old.ccat.uz, Centre for Contemporary Art Tashkent, 13 maggio 2020. URL consultato il 12 ottobre 2023.
- ^ a b c d e (FR) Olivier De Bruyn e Yann Tobin, Darejan Omirbaev: “L'art contemporain est comme une partie d'échecs.”, in Positif, n. 491, gennaio 2002, pp. 28–31.
- ^ a b c d (FR) Olivier Seguret, Engageant «Tueur à gages». Rigoureux, superbe et politique: le nouveau film du prometteur Omirbaev, in Libération, 22 maggio 1998. URL consultato il 12 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2021).
- ^ a b (FR) Laurent Rigoulet, Repérages: Découverte. Talgat Assatov (acteur dans «Tueur à gages» de Darezhan Omirbaev) Remarquable absent, in Libération, 22 maggio 1998. URL consultato il 12 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2021).
- ^ Alberto Crespi, Il programma (PDF), in l'Unità, 21 maggio 1998, p. 5. URL consultato il 12 ottobre 2023.
- ^ (EN) Jonathan Rosenbaum, Bright Spots in the Darkness [My 1998 Top Ten List], in Chicago Reader, 8 gennaio 1999. URL consultato il 12 ottobre 2023.
- ^ (EN) Brendan Kelly, ‘Lautrec’ to paint Toronto, in Variety, 17 agosto 1998. URL consultato il 12 ottobre 2023.
- ^ Michele Moccia, FILM IN TV – Dal 17 al 23 febbraio tutti i film sui Network nazionali, su Sentieri selvaggi, 17 febbraio 2008. URL consultato il 13 dicembre 2024.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Il killer, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Il killer, su AllMovie, All Media Network.
- (EN, ES) Il killer, su FilmAffinity.
- (EN) Il killer, su Box Office Mojo, IMDb.com.