Essonite
Essonite o hessonite | |
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Classificazione Strunz | 9.AD.25 |
Formula chimica | Ca3Al2(SiO4)3[1] |
Proprietà cristallografiche | |
Sistema cristallino | cubico[1] |
Parametri di cella | a = 11.851, Z = 8; V = 1,664.43 Den(Calc)= 3.59 |
Gruppo puntuale | 4/m 3 2/m |
Gruppo spaziale | I a3d |
Proprietà fisiche | |
Densità | 3,59[1] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 6,5-7[1] |
Sfaldatura | nessuna[1] |
Frattura | concoide[1] |
Colore | Giallo arancio, bruni[1] |
Lucentezza | da resinosa a vitrea[1] |
Striscio | bianco[1] |
Diffusione | comune |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
L'essonite o hessonite è una varietà di grossularia appartenente al gruppo del granato.
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome deriva dal comparativo greco ἥσσων = "inferiore". Il nome gli fu dato dal mineralogista René Just Haüy, in allusione alla sua minor durezza e densità rispetto ad altri tipi di granati[2].
Abito cristallino
[modifica | modifica wikitesto]In cristalli grandi o sotto forma di granuli di microcristalli.[1]
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]L'origine dell'essonite è dovuta per la maggior parte dei casi al metamorfismo di contatto. Si possono trovare dei campioni di essonite in rocce serpentinose e basiche metamorfosate o in rodingiti.[1]
Forme in cui si presenta in natura
[modifica | modifica wikitesto]I cristalli sono di forma rombododecaoedrica o icositetraedrica con le facce che presentano delle striature, talvolta trasparenti o in ammassi granulari di microcristalli luccicanti.[1]
Il taglio
[modifica | modifica wikitesto]L'essonite generalmente viene tagliata in gemme ovali, rotonde, a rosa o a brillante. In epoche antiche le essoniti venivano poste in castoni o rivestite alla base con dei fogli brubo-metallizzati per esaltarne la lucentezza.[1]
Gemme simili
[modifica | modifica wikitesto]- Zircone[1]
- Granati vari[1]
- Spinelli[1]
- Sfalerite[1]
- Opale di fuoco[1]
- Vetri colorati[1]
- Frammenti di gemme lucidate.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gavin Linsell, Die Welt der Eldelsteine, Juwelo Deutschland GmbH Ed. Berlin, 2018 (p. 262).
Altri progetti
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