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Discussione:Omissione (diritto)
Mi debbo laureare ho un grandissimo problema con "l'obbligo di agire nel reato omissivo improprio" . Qualcuno mi può aiutare? il mio indirizzo e-mail è: carvaliv_at_libero_dot_it.
Omissione, semantica e polarizzazione
[modifica wikitesto]Mi sono ritrovato a discutere con una collega sull'uso del verbo omettere, e del suo sostantivo omissione, e sulla possibilità di riferirli a qualsiasi azione non realizzata o solo a quelle previste, oltre che da una norma (e quindi nella sua accezione giuridica), anche solo da una consuetudine o aspettativa.
Esempio:
- Perché hai omesso che c'era anche Giuseppe?
- Non l'ho omesso, l'ho tralasciato credendo non fosse quello che mi stavi chiedendo.
- Ma se sai benissimo che mi interessa molto. Non me l'hai detto apposta!
- Semplicemente non te l'ho detto; ero obbligato?
- No, ma ci sono rimasta male, non me l'aspettavo da te.
L'omissione secondo me può essere riferita, non diversamente dal suo significato giuridico, solo al consapevole mancato svolgimento di una azione cui si era tenuti da un qualsiasi vincolo, anche di tenue valore, in assenza del quale l'uso del termine risulta improprio.
In questo senso omettere non è sinonimo, come invece indicato dalla maggior parte dei dizionari, di tralasciare, ma ne rappresenta uno dei possibili contrari.
Purtroppo non ho trovato rispondenza di questo mio ragionamento in alcun testo da me consultato.