Indice
Chiesa di San Pietro Apostolo (Caserta)
Chiesa di San Pietro Apostolo | |
---|---|
Facciata della chiesa | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Località | Aldifreda (Caserta) |
Coordinate | 41°04′53.72″N 14°19′48.86″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | San Pietro Apostolo |
Diocesi | Caserta |
Inizio costruzione | prima del 1113 |
La chiesa parrocchiale di San Pietro apostolo è il principale luogo di culto cattolico di Aldifreda, frazione storica di Caserta in pianura, in diocesi di Caserta.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Comparve per la prima volta nella bolla di Senne, arcivescovo di Capua, a delimitazione della diocesi di Caserta del 1113[1]. La chiesa è citata nel privilegio di papa Alessandro III del 1178[2]. Comparve poi in una pergamena del 1266, nelle decime degli anni 1308-1310 e 1326-1327[3]. La prima citazione come parrocchia risale al 1533[4]. A parte le scarne citazioni presenti nelle visite pastorali del 17° e del 18° secpòp, la prima descrizione sommaria fu pubblicata da Esperti nel 1775[5].
Lo studio dello scavo archeologico realizzato in occasione dei restauri del 2007 ha evidenziato la presenza di una fossa granaia, indizio di una villa rustica altomedievale[6]
La chiesa fu modificata già nel medioevo come sostiene Busino che individua almeno tre fasi tra XI e XV secolo[6]. Altri lavori citati in documenti d'archivio furono effettuati tra il 1702 e il 1722 (forse conclusi nel 1703, come sostiene Busino[6]), nel 1807 e nel 1858-59 (rintracciati nell'Archivio di Stato di Caserta da Di Lorenzo[4]), nel 1872-1873 (Busino[6], nel 1919 (da documenti dell'Archivio della parrocchia, pubblicati da Di Lorenzo[4]) e nel 1962 (Busino[6]. Dal 2005 la chiesa è stata oggetto di un restauro (diretto dall'architetto Dante Specchia) che ha riportato alla luce affreschi e decorazioni medievali ed ha riportato la pavimentazione alla quota dell'epoca tardo medievale[7].
Il restauro ha consentito di confermare che la struttura architettonica attuale è sostanzialmente quella dell’edificio medievale. La chiesa è orientata est-ovest con facciata ad est.
Facciata
[modifica | modifica wikitesto]La facciata della chiesa è esito del restauro del 1703 che allungò di poco l'aula medievale[6]. Si apre su un piccolo sagrato chiuso da una cancellata. La facciata è inquadrata da fasce in stucco che, senza interruzione, incorniciano anche una finestra rettangolare e il portale. Il portale è timpanato e reca un cartiglio in stile tardobarocco, oggi privo dell'iscrizione che forse ospitava in origine. La facciata è conclusa da un timpano triangolare al cui centro è un fregio in stucco bianco in cui sono scolpite la tiara papale e le chiavi, simboli di san Pietro.
Il campanile
[modifica | modifica wikitesto]Nella parte destra del timpano che chiude la facciata si innesta un campanile apparentemente a vela ma che ha una piccola cella rettangolare, con due arcate a tutto sesto e coronamento a tetto spiovente a doppia falda. Le campane sono antecedenti al 1858, una reca la data 1852[4].
La facciata laterale
[modifica | modifica wikitesto]La facciata laterale è di datazione dibattuta. Busino la ritiene coeva alla fondazione della chiesa e quindi pertinente alla fase conclusa prima del 1113[6]. Di Lorenzo sostiene una datazione successiva, nell'intervallo 1120 - 1140, giustificandone la realizzazione come monumentalizzazione dell'edificio successivo all'avanzamento della cantiere del Duomo di Casertavecchia, con cui ha numerosi punti di contatto.
Interno
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa ha un'unica navata, coperta a botte come già attestato in Esperti nel 1775[5]. Il restauro ha conservato le decorazioni delle pareti e della volta databili a poco prima del 1932[4].
A circa metà della navata si apre la cappella del Rosario, sul fianco sinistro.
Il presbiterio è absidato, modificato nei secoli ampliando la struttura originaria. Nelle pareti laterali della navata sono state riportate alla luce le cornici delle finestre (monofore) della chiesa medievale.
Opere d’arte
[modifica | modifica wikitesto]I restauri hanno riportato alla luce affreschi medievali datati alla fase di fondazione della chiesa[6] o alla successiva monumentalizzazione degli anni 1120 - 1140[4]. Sono disposti sulla controfacciata della chiesa medievale, orientata verso est. Raffigurano un velario realizzato secondo una soluzione nota in altre chiese medievali di Terra di Lavoro realizzate nel XII secolo ed in particolare nell'abbazia di San Magno in Fondi[4]. Sul velario medievale, tra 1400 e 1500, furono sovrapposti piccoli animali, in uno stile simile a quello delle miniature dei codici dell'epoca[4].
Gli affreschi di decorazione geometrica del paliotto dell'altare sono databili al XIV secolo[4].
I frammenti di affresco di gusto rinascimentale della parete sinistra sono datati al 1480-1500 e rappresentano il probabile committente, san Sebastiano, un santo vescovo o diacono e san Giacomo apostolo[4].
La statua di san Pietro è opera di uno ignoto sculture di cultura napoletana attivo nei primi decenni del 1700[4].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il testo della bolla è noto solo da trascrizioni, essendo irreperibile il testo originale da quasi 4 secoli. Per una recente trascrizione si veda in appendice di Bulla Sennetis Episcopo Casertano - Diocesi di Caserta 1113 – 2013 - giornata di studi per il 900º anniversario della bolla di Senne, a cura di D. Caiazza – P. Di Lorenzo, Dragoni, 2013, pp. 237 – 239, che riporta la trascrizione di Michele Monaco in M. Monaco, Recognitio sanctuariii capuanii, Napoli, 1637, pp. 291-302. Come ricostruito da Laudando (cfr. T. Laudando, Storia dei vescovi della Diocesi di Caserta, «Bollettino ufficiale della Diocesi di Caserta», luglio 1925, p. 13, ristampato con note di Ilario Valdelli in T. Laudando, Storia dei vescovi della Diocesi di Caserta, Caserta, 1996, p. 81), il vescovo De Cornea nel 1635 aveva ritrovato la pergamena originale della bolla che fu trascritta da Monaco e pubblicata nel 1637 (Monaco l’aveva già pubblicata nel Sanctuarium del 1630). Quindi, la trascrizione del 1637 è la versione da ritenere più vicina all’originale.
- ^ G. Tescione, Il privilegio del 1178 di Alessandro III per la Chiesa casertana, in Studi in onore di mons. Luigi Diligenza, Aversa, 1989, p. 247-256.
- ^ C. Vultaggio, Caserta nel Medioevo, in "Per una storia di Caserta dal Medioevo all'età contemporanea", a cura di F. Corvese – G. Tescione, Napoli, Athena, 1993, p. 76, nota 1.
- ^ a b c d e f g h i j k P. Di Lorenzo, Qualche notizia sulle chiese di Aldifreda di Caserta: poche aggiunte su San Pietro e prima descrizione di San Michele, «Rivista di Terra di Lavoro», anno XV, n° 1, aprile 2020, pp. 128 – 168, che cita A. Roncari, I protocolli di Giovan Matteo Giaquinto, notaio apostolico e regio di Caserta, «Campania Sacra», 49, 2018, pp. 173-205, p. 196, che regesta un documento dell'Archivio Storico della Reggia di Caserta, fondo notarile, v. 376, ff. 50v-51r.
- ^ a b C. Esperti, Memorie ecclesiastiche della città di Caserta, Napoli 1775, p. 189.
- ^ a b c d e f g h N. Busino, [paragrafi 1 – 6], in N. Busino - M. Torino - D. Lupo, Ricerche archeologiche nella chiesa di San Pietro di Aldifreda a Caserta. Dati archeologici ed antropologici, «Archeologia medievale», XLI, 2014, pp. 195 – 212, alle pp. 195 – 208.
- ^ D. Specchia, La chiesa di San Pietro in Aldifreda, «Il poliedro», anno 3, n. 7, Luglio-Agosto 2018, p. 13.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- C. Esperti, Memorie ecclesiastiche della città di Caserta, Napoli 1775.
- N. Busino, [paragrafi 1 – 6], in N. Busino - M. Torino - D. Lupo, Ricerche archeologiche nella chiesa di San Pietro di Aldifreda a Caserta. Dati archeologici ed antropologici, «Archeologia medievale», XLI, 2014, pp. 195 – 212, alle pp. 195 – 208.
- D. Specchia, La chiesa di San Pietro in Aldifreda, «Il poliedro», anno 3, n. 7, Luglio-Agosto 2018, p. 13.
- P. Di Lorenzo, Qualche notizia sulle chiese di Aldifreda di Caserta: poche aggiunte su San Pietro e prima descrizione di San Michele, «Rivista di Terra di Lavoro», anno XV, n° 1, aprile 2010, pp. 128 – 168.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di San Pietro Apostolo