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Ambivareti
Gli Ambivareti erano un piccolo popolo celtico della Gallia, cliente dei potenti Edui, che li coinvolsero nella coalizione contro la campagna di conquista dei Romani, nel 52 a.C.
Il loro territorio, nella regione degli Edui, non è localizzato con precisione.
Non sono conosciuti che per la menzione che Giulio Cesare ne fa nel suo De bello Gallico, dove compaiono a fianco di Segusiavi, Blannovi e Aulerci Brannovici, come « vassalli » dei loro vicini Edui. Forniranno un contingente che farà parte dell'esercito di soccorso a Vercingetorige assediato ad Alesia
«Queste cose si compivano ad Alesia. Nel frattempo i Galli tengono un'assemblea dei capi in cui decidono di non chiamare alle armi, come voleva Vercingetorige, tutti gli uomini abili, ma di chiedere ad ogni popolo un contingente determinato, perché temevano che fosse impossibile, nella confusione di una tale moltitudine, mantenere la disciplina, distinguere le varie truppe, provvedere agli approvvigionamenti di grano. Ordinano agli Edui ed alle loro tribù clienti, Segusiavi, Ambivareti, Aulerci Brannovici, Blannovi 35.000 armati; egual numero agli Arverni insieme agli Eleuteti, Cadurci, Gabali e Vellavi che a quel tempo erano sotto il dominio degli Arverni; ai Sequani, Senoni, Biturigi, Santoni, Ruteni e Carnuti 12.000 ciascuno; ai Bellovaci 10.000 (ne forniranno solo 2.000); ai Lemovici 10.000; 8.000 ciascuno a Pittoni e Turoni, a Parisi ed a Elvezi; ai Suessoni, Ambiani, Mediomatrici, Petrocori, Nervi, Morini, Nitiobrogi ed agli Aulerci Cenomani, 5.000 ciascuno; agli Atrebati 4.000; ai Veliocassi, Viromandui, Andi ed Aulerci Eburovici 3.000 ciascuno; ai Raurici e Boi 2.000 ciascuno; 10.000 a tutti i popoli che si affacciano sull'Oceano e per consuetudine si chiamano genti Aremoriche, tra cui appartengono i Coriosoliti, i Redoni, gli Ambibari, i Caleti, gli Osismi, i Veneti, Lessovi e gli Unelli...»
In una seconda menzione (Libro vii, 90), Cesare afferma di aver inviato presso gli Ambivareti una legione (la Legio XI Claudia), comandata da Gaio Antistio Regino.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- Venceslas Kruta, Les Celtes, Histoire et Dictionnaire, Éditions Robert Laffont, coll. « Bouquins », Paris, 2000 ISBN 2-7028-6261-6
- John Haywood (intr. Barry Cunliffe, trad. Colette Stévanovitch), Atlas historique des Celtes, éditions Autrement, Paris, 2002 ISBN 2-7467-0187-1