Indice
Amanzia
Amanzia | |
---|---|
Nome originale | (GRC) Ἀμάντια/Ἀβάντια (LA) Amantia |
Cronologia | |
Fondazione | V secolo a.C. |
Territorio e popolazione | |
Nome abitanti | amanzî |
Localizzazione | |
Stato attuale | Albania |
Località | Ploç (Sevaster) |
Coordinate | 40°22′36.84″N 19°41′58.92″E |
Cartografia | |
Amanzia (in greco antico: Ἀμάντια? o Ἀβάντια; in latino: Amantia) è stata una città sorta al confine tra l'Epiro e l'Illiria nei pressi del villaggio di Ploç, nel comune di Selenizza, nella moderna Albania.
Il sito è tutelato come Monumento culturale ed è ricompreso nell'omonimo parco archeologico.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Fu fondata intorno al 450 a.C. da Abanti[1] e Locresi mentre la prima menzione scritta è nel Periplo di Scilace del IV secolo a.C., che la cita come città dell'Illiria tra Apollonia e Oricum. Un'altra menzione è nella Tabula Peutingeriana dove viene riportata col nome di Amatria e posizionata a 30 miglia romane a sud di Apollonia.[2]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]La città era dotata di una cinta muraria realizzata con grossi massi squadrati e in alcuni punti tagliata nella roccia della quale sono visibili ancora lunghi tratti; nella parte settentrionale le mura presentano un'altezza di oltre tre metri di massi disposti su sei file e una larghezza pari 1,85 metri. Sono presenti anche i resti di una porta.[1]
Oltre ad alcuni ruderi di case sono stati rinvenuti: una costruzione squadrata in calcare (molto probabilmente un sepolcro), una fontana con una grossa tabula iscritta in greco e latino, due capitelli bizantini con la croce su un lato e uno stadio con una capacità di circa 4000 spettatori.[3] Tra i ritrovamenti anche una testa di marmo, ritraente probabilmente Alessandro Magno, ed un'altra calcarea identificata con lo Zeus di Dodona. Sul lato settentrionale delle mura vi è una base con kyma lesbico profilata su tre lati ed appartenente probabilmente ad un'anta.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Pellegrino Claudio Sestieri, Amantia, in Enciclopedia dell'arte antica, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1958. URL consultato il 22 marzo 2022.
- ^ Doro Levi, Amanzia, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1929. URL consultato il 22 marzo 2022.
- ^ (EN) Carole Raddato, Stadium of Amantia, Albania, su worldhistory.org, 11 marzo 2020. URL consultato il 22 marzo 2022.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Amanzia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Doro Levi, AMANZIA, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1929.
- P. C. Sestieri, AMANTIA, in Enciclopedia dell'Arte Antica, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1958.