Agnello (vescovo di Trento)

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Agnello
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Trento (577-dopo il 591)
 
 

Agnello (fl. VI secolo) è stato vescovo di Trento dal 577 fino ad almeno il 591.

Secondo di Trento testimonia che Agnello diventò vescovo di Trento nel 577.

Aderì allo scisma tricapitolino. Partecipò al sinodo di Grado, convocato dal patriarca di Aquileia Elia, nella basilica di Sant'Eufemia, il 3 novembre 579. Assieme ad altri 20 vescovi scismatici, sottoscrisse una lettera sinodale dove ribadì la sua fedeltà al concilio di Calcedonia e approvò il trasferimento della sede di Aquileia a Grado.[1][2]

Agnello prese parte probabilmente anche al sinodo di Marano nel 590.[2][3] Assieme ad altri 11 vescovi si oppose al patriarca Severo di Aquileia quando questi, condotto con la forza a Ravenna, decise di allinearsi all'ortodossia condannando i Tre Capitoli.[4]

Nel 590 durante l'attacco al Ducato di Trento da parte del franco Cedino riuscì, assieme a Ingenuino di Sabiona, a salvare il castello "Ferruge" (forse il Doss Trento, noto anche come Monte Verruca). Dietro versamento di un'ingente somma di denaro riuscì a salvare Trento dalla distruzione.[5][2][6][7]

Prima o durante il mese di gennaio 591, Agnello fu uno dei firmatari di una lettera indirizzata a Maurizio, imperatore romano d'Oriente, nella quale i sottoscrittori spiegano i motivi per cui rifiutano la condanna dei Tre Capitoli, malgrado le forti pressioni subite per aderire a questa condanna[2][5]

Nella primavera del 591, Agnello partecipò a una missione voluta dal re longobardo Agilulfo presso il re franco Childeberto II per la restituzione dei prigionieri catturati negli altri castelli della regione di Trento durante l'incursione dell'anno precedente. Riuscì a portare via con sé un gruppo di prigionieri acquistati dalla regina Brunechilde.[2][6][5][8]

Il suo nome non compare più in documenti successivi.[6][5]

Fece realizzare un pavimento musivo per la Basilica di San Vigilio.[9][10]

  1. ^ (FR) Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne, vol. I, p. 64. (LA) Monumenta Germaniae Historica, Chronica Patriarcarum Gradensium, Scriptores rerum Langobardicarum et Italicarum saec. VI–IX, Hannover, 1978, p. 393.
  2. ^ a b c d e Armando Costa, I Vescovi di Trento, Trento, Edizioni Diocesane, 1977, pp. 46-47.
  3. ^ Le fonti coeve non dicono quali vescovi presero parte a questo sinodo. Vedi: Giuseppe Cuscito, Severo, Dizionario biografico degli italiani, volume 92, 2018. L'autore conclude che, "dal racconto di Paolo Diacono non sappiamo quali veramente siano stati i vescovi intervenuti a Marano".
  4. ^ (FR) Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne, vol. I, pp. 64-65.
  5. ^ a b c d (FR) Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne, vol. I, p. 65.
  6. ^ a b c Agnello, prima metà del 500 - A cavallo tra il 500 e il 600, su trentinocultura.net. URL consultato il 6 luglio 2024 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2016).
  7. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Pauli Historia Langobardorum, Scriptores rerum Langobardicarum et Italicarum saec. VI–IX, Hannover, 1978, p. 111.
  8. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Pauli Historia Langobardorum, Scriptores rerum Langobardicarum et Italicarum saec. VI–IX, Hannover, 1978, p. 116, righe 20-25.
  9. ^ G. Valenzano, Trento, su Enciclopedia dell'Arte Medievale, 2000. URL consultato il 6 luglio 2024.
  10. ^ La lunga storia della cattedrale di Trento, su cattedralesanvigilio.it. URL consultato il 6 luglio 2024.