Zoanthidae Rafinesque, 1815 è una famiglia di esacoralli dell'ordine Zoantharia.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]A differenza degli altri zoantari gli adulti di questa famiglia non mostrano incrostazioni di sabbia o altri detriti nelle loro pareti. Al pari degli altri zoantari del sottordine Brachycnemina, il quinto paio di mesenteri è incompleto.[2]
Le larve, note come zoanthinae, sono pelagiche; misurano 2,5–3 mm e hanno un aspetto vermiforme, con file di ciglia che si estendono dall'estremità orale a quella aborale; hanno una colorazione giallastra, e nuotano con rapidi movimenti rotatori a "cavaturacciolo".[3]
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Tutte le specie della famiglia contengono zooxantelle endosimbionti del genere Symbiodinium.[2]
Alcune specie del genere Zoanthus producono la palitossina, una delle biotossine marine più tossiche finora note: se ingerita è in grado di provocare nell'uomo una potente vasocostrizione, con conseguente ischemia miocardica che può portare sino all'arresto cardiaco.[4] Sono stati segnalati casi di reazioni più lievi per semplice contatto con zoantari contenuti in acquario.[5]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia è distribuita nelle acque tropicali e sub-tropicali dell'oceano Atlantico e dell'Indo-Pacifico.[2]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia comprende i seguenti generi:[1]
- Acrozoanthus Saville-Kent, 1893
- Isaurus Gray, 1828
- Zoanthus Lamarck, 1801
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Zoanthidae, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 29 marzo 2020.
- ^ a b c (EN) Low M.E.Y., Sinniger F., Reimer J.D., The order Zoantharia Rafinesque, 1815 (Cnidaria, Anthozoa: Hexacorallia): supraspecific classification and nomenclature, in ZooKeys, vol. 641, 2016, pp. 1-80.
- ^ (EN) Menon K.R., On the adults of Zoanthella and Zoanthina (PDF), in Rec. Ind. Mus., vol. 28, 1926, pp. 61–64.
- ^ Di Girolamo I. et al., Gestione del rischio associato alle fioriture di Ostreopsis ovata (PDF), Ministero della Salute, 2007.
- ^ (EN) Nordt S.P. et al., Palytoxin Poisoning After Dermal Contact with Zoanthid Coral, in Journal of Emergency Medicine, 40(4), 2011, pp. 397-9.
Altri progetti
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