Women in Red | |
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Abbreviazione | WiR |
Fondazione | 2015 |
Fondatore |
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Scopo | Riduzione del divario di genere su Teknopedia |
Sito web | |
Women in Red è un progetto di Teknopedia che affronta l'attuale divario di genere nei contenuti dell'enciclopedia. Il progetto si concentra sulla creazione di contenuti riguardanti le donne: biografie, opere e altri temi afferenti al sesso femminile.
Il progetto prende il nome dai collegamenti ipertestuali negli articoli di Teknopedia, che vengono visualizzati in rosso per indicare che l'articolo collegato non esiste.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Women in Red è stato ideato dall'editor volontario di Teknopedia Roger Bamkin nel 2015, immediatamente seguito da un'altra editor volontaria, Rosie Stephenson-Goodknight. Bamkin aveva inizialmente coniato per il progetto il nome "Project XX", ma fu rapidamente abbandonato a favore di WikiProject Women in Red.[1]
Dopo l'avvio, anche l'editor volontaria Emily Temple-Wood si è unita al progetto. La sua caratteristica è l'aggiunta di un nuovo articolo di Teknopedia su una scienziata ogni volta che qualcuno la molesta per i suoi sforzi profusi per il progetto.[1] Altro contributore di rilievo è stato Steven Pruitt, con oltre 600 articoli scritti.[2][3]
A Wikimania 2016, svoltosi a Esino Lario, il co-fondatore di Teknopedia Jimmy Wales, ha nominato Stephenson-Goodknight e Temple-Wood wikipediani dell'anno per il loro sforzo nel colmare il divario di genere.[1]
Metodi
[modifica | modifica wikitesto]Women in Red organizza editathon su Teknopedia in varie città del mondo, oltre ad uno continuo virtuale[4]. Gli editathon di persona, che durano un giorno intero, sono eventi mirati a formare nuovi contributori che possano contribuire al progetto apportando contenuti su donne enciclopediche[2], oltre che ad aumentare il numero di donne editor. Infatti, sebbene Teknopedia sia "l'enciclopedia libera che chiunque può modificare", nel 2015 solo il 10% circa degli editor erano donne[2][5][6].
Al fine di facilitare l'individuazione degli articoli mancanti, Women in Red raccoglie in 150 elenchi i collegamenti evidenziati in rosso[7].
Al 22 dicembre 2016, i volontari di Women in Red hanno aggiunto più di 45.000 articoli e la percentuale di biografie su donne è salita, dal 15% di luglio 2015, al 16,8%[8].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Women in science on Teknopedia: will we ever fill the information gap?, su the Guardian, 19 marzo 2016. URL consultato il 21 gennaio 2021.
- ^ a b c (EN) Maggie Gordon, Teknopedia editing marathons add women's voices to online resource, su HoustonChronicle.com, 9 novembre 2017. URL consultato il 21 gennaio 2021.
- ^ (EN) CBS News January 26, 2019, 12:18 Pm, Meet the man behind a third of what's on Teknopedia, su cbsnews.com. URL consultato il 18 gennaio 2021.
- ^ (EN) Improving gender balance on Teknopedia, su Royal Society of Chemistry. URL consultato il 21 gennaio 2021.
- ^ (EN) Andrew Lih, Opinion | Can Teknopedia Survive? (Published 2015), in The New York Times, 20 giugno 2015. URL consultato il 21 gennaio 2021.
- ^ (EN) Benjamin Mako Hill e Aaron Shaw, The Teknopedia Gender Gap Revisited: Characterizing Survey Response Bias with Propensity Score Estimation, in PLOS ONE, vol. 8, n. 6, 26-giu-2013, pp. e65782, DOI:10.1371/journal.pone.0065782. URL consultato il 21 gennaio 2021.
- ^ (EN) Lucia Stein, Teknopedia edit-a-thon tackles internet gender gap, in ABC News, 9 dicembre 2016. URL consultato il 21 gennaio 2021.
- ^ (EN) Is Teknopedia Woke?, in Bloomberg.com, 22 dicembre 2016. URL consultato il 21 gennaio 2021.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Women in Red
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su en.wikipedia.org.
- (EN) Rosie Stephenson-Goodknight, Viewpoint: How I tackle Wiki gender gap one article at a time, in BBC News, 7 dicembre 2016. URL consultato il 21 gennaio 2021.