Westerlund 1 Ammasso aperto | |
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Westerlund 1 | |
Dati osservativi (epoca J2000) | |
Costellazione | Altare |
Ascensione retta | 16h 47m 04s |
Declinazione | -45° 51′ 04.9″ |
Distanza | 12000-16000 a.l. (3500-5000 pc) |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Ammasso aperto |
Altre designazioni | |
ARA CLUSTER, ESO 277-12, C 1644-457, vdB-Ha 197 | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di ammassi aperti |
Westerlund 1 (a volte chiamato Wd1) è l'ammasso stellare giovane più massivo del Gruppo Locale, a circa 5000 pc dal Sole. È stato scoperto nel 1961 da Bengt Westerlund[1] ma è stato a lungo ignorato a causa della forte estinzione di luminosità nella sua direzione, dovuta alla presenza di nebulosità oscure. Le uniche stelle che sono state identificate all'interno dell'ammasso sono le più luminose, incluse 6 ipergiganti gialle, 3 supergiganti rosse, 13 o più stelle di Wolf-Rayet, variabili blu luminose e 25 e più stelle di classe OB. Si ritiene che Westerlund 1 origini da un singolo processo di formazione stellare, di conseguenza è costituito da stelle aventi pressoché la stessa età e composizione.
Distanza e posizione
[modifica | modifica wikitesto]Westerlund 1 è troppo lontano per determinarne direttamente la distanza attraverso la misurazione della parallasse, quindi la sua distanza deve essere stimata attraverso il valore di magnitudine assoluta previsto per le stelle e la stima di estinzione stellare all'interno dell'ammasso. Questo è stato fatto per le stelle ipergiganti gialle e di Wolf-Rayet[2], dando una stima di circa 5 Kpc in entrambi i casi, mentre per le stelle in sequenza principale risulta circa 3,6 Kpc[3]. Tutte queste stime pongono Westerlund 1 presso i bordi della galassia, il che può essere significativo per determinare come questo ammasso possa essersi formato.
Il rilevamento di un numero limitato di stelle Wolf-Rayet a lunghezze d'onda radio fornisce un limite minimo di distanza di almeno 2 Kpc[2]; mentre alcune altre stelle Wolf-Rayet sono state rilevate, queste si ritengono binarie in collisione con un conseguente aumento delle emissioni radio.
L'ammasso è stato osservato[4] dettagliatamente in luce visibile ed infrarossa dalla camera WFC3 del telescopio Hubble. Al suo interno spicca la supergigante rossa W-26 con un raggio di circa 1500 volte maggiore di quello solare.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bengt Westerlund, A Heavily Reddened Cluster in Ara., in The Astronomical Journal, vol. 66, 1º marzo 1961, pp. 57–57, DOI:10.1086/108585. URL consultato il 4 ottobre 2024.
- ^ a b (EN) J. S. Clark et al., On the massive stellar population of the super star cluster Westerlund 1, in A&A, vol. 434, n. 3, 18 aprile 2005, DOI:10.1051/0004-6361:20042413.
- ^ (EN) Wolfgang Brandner, J. Simon Clark, Andrea Stolte, Rens Waters, Ignacio Negueruela, Simon P. Goodwin, Intermediate to low-mass stellar content of Westerlund 1, su arXiv.org, 10 novembre 2007. URL consultato il 4 ottobre 2024.
- ^ (EN) Hubble Just Caught a Stunning Glimpse of One of The Biggest Stars in Our Galaxy, su sciencealert.com, 20 marzo 2017.
- ^ Hubble rileva supergigante nell'ammasso, su nasa.gov, 10 marzo 2017.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Westerlund 1
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Westerlund 1: Neutron Star Discovered Where a Black Hole Was Expected, su chandra.harvard.edu.
- (EN) A Neutron Star with a Massive Progenitor in Westerlund 1, su arxiv.org.
- (EN) A census of the Wolf-Rayet content in Westerlund 1 from near-infrared imaging and spectroscopy, su xxx.lanl.gov.
- (EN) Artist's impression of a magnetar X-ray satellites catch magnetar in gigantic stellar ‘hiccup’, ESA website, 2007