Vulpavus era un mammifero carnivoro vissuto in Nordamerica durante l'Eocene inferiore, nella fascia d'età compresa tra 50,3 e 46,2 milioni di anni fa.[1][2] È uno dei più conosciuti esponenti della famiglia dei Miacidi, grazie alla grande disponibilità di reperti fossili.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il Vulpavus (dal latino 'antenato della volpe') era un carnivoro di medie dimensioni; la sua lunghezza media era compresa tra i 60 e i 90 cm (esclusa la coda che poteva raggiungere una lunghezza paragonabile a quella del corpo), mentre il peso dell'animale era stimato poco superiore ad un chilogrammo (nella specie Palustris il peso superava 1,2 kg). La struttura corporea era molto leggera, simile a quella degli attuali Viverridi, con un corpo snello e lungo, coda altrettanto lunga ed una testa piccola ed appuntita provvista di una dentatura adattata sull'alimentazione carnivora, con canini specializzati ed una graduale scomparsa dei molari. Le articolazioni degli arti e della spalla dimostrano che Vulpavus aveva zampe potenti e flessibili con arti molto mobili e artigli ricurvi ed affilati. Come gran parte dei carnivori più primitivi, il Vulpavus era provvisto di cinque dita per zampa.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Di questo animale sono note ben sette specie di cui una, Vulpavus farsonensis, di recente scoperta e classificazione. Si pensa che questo animale (insieme ad altre specie come Vassacyon e Didymictis) della famiglia Miacidi sia tra le prime specie dell ordine dei carnivoro ad apparire sulla Terra.
Paleobiologia
[modifica | modifica wikitesto]I fossili del Vulpavus sono noti in Nordamerica, tra cui il Canada (nei Territori del Nord-Ovest la specie V. completus nota grazie al ritrovamento di una mandibola) e negli Stati Uniti d'America, negli stati del Colorado (V. australis , V. canavus), del Nuovo Messico (V. australis) e del Wyoming (V. australis , V. canavus , V. farsonensis , V. hargeri , V. palustris e V. profectus, quest'ultima la più ricca di reperti, nella formazione Bridger).
Il Vulpavus doveva ricoprire una nicchia ecologica come quella degli attuali Viverridi: erano animali predatori che si muovevano durante la notte. Nel corso dell'Eocene buona parte dell'Emisfero Boreale era coperta da foreste calde e pluviali; l'animale si spostava in queste foreste alla ricerca di cibo, che variava da insetti a uova fino a piccoli mammiferi, ma era ancora legato anche a vegetali e frutta. Grazie alla struttura ossea è stato possibile dedurre che conducesse anche uno stile di vita arboricolo; fu un agile arrampicatore (seppure è da escludere la coda prensile) e forse possedeva un manto maculato come alcuni attuali viverridi o felini.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Malcolm C. McKenna e Susan K. Bell, Classification of Mammals Above the Species Level, New York, Columbia University Press, 1997, ISBN 978-0-231-11012-9. URL consultato il 16 marzo 2015.
- ^ J. J. Flynn (1998.) "Early Cenozoic Carnivora ("Miacoidea")." In C. M. Janis, K. M. Scott, and L. L. Jacobs (eds.) "Evolution of Tertiary Mammals of North America. Volume 1: Terrestrial Carnivores, Ungulates, and Ungulatelike Mammals." Cambridge University Press, Cambridge. ISBN 0-521-35519-2
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Vulpavus
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Vulpavus, su Fossilworks.org.