Di seguito viene riportata una sintetica cronologia delle vittime provocate in Italia durante gli anni di piombo nel 1973.
Vittime del 1973
[modifica | modifica wikitesto]Data | Nome comune | Località | Responsabili | Vittime | Note |
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30 gennaio | Omicidio di Roberto Franceschi | Milano | Forze dell'ordine | Roberto Franceschi (manifestante) | Ucciso da un proiettile durante gli scontri del 23 gennaio tra militanti del Movimento Studentesco e forze dell'ordine[1]. |
12 aprile | Giovedì nero di Milano | Milano | Maurizio Murelli e Vittorio Loi (MSI) | Antonio Marino (poliziotto) | Ucciso da una boma a mano che lo colpisce in pieno petto durante gli scontri in via Bellotti. La sera stessa, poco dopo le 23:00, un dirigente del Fronte della Gioventù telefonò al capo dell'ufficio politico della Questura indicando i nomi dei due attentatori[2]. |
16 aprile | Rogo di Primavalle | Roma | Marino Clavo, Manlio Grillo e Achille Lollo (Potere Operaio) | Stefano e Virginio Mattei (figli di Mario Mattei, segretario MSI) | I tre, latitanti all'estero, hanno evitato il carcere grazie alla prescrizione del reato per mancata esecuzione della pena[3]. |
17 maggio | Strage della Questura di Milano | Milano | Gianfranco Bertoli (anarchico), Carlo Digilio e altri membri ignoti di Ordine Nuovo | Saida Bertolazzi, Gabriella Bortolon, Giuseppe Panzino (civili) e Federico Massarin (agente di P.S.) | Gianfranco Bertoli, condannato all'ergastolo, fu giudicato invischiato in relazioni con l'estrema destra, collaboratore del SIFAR e confidente della polizia[2]. Un secondo processo, contro alcuni estremisti di destra, accertò che a organizzare la strage fu il movimento neofascista Ordine Nuovo, assolvendo tuttavia gli imputati Carlo Maria Maggi e Francesco Neami per insufficienza di prove[4]. Gli ufficiali Amos Spiazzi e Gianadelio Maletti, accusati rispettivamente di concorso in strage, e omissione di atti d'ufficio, soppressione e sottrazione di atti e documenti riguardanti la sicurezza dello Stato, dopo un'iniziale condanna furono assolti in Cassazione[5]. |
8 luglio | Omicidio di Adriano Salvini | Faenza | Daniele Ortelli (militante di estrema destra) | Adriano Salvini (civile) | Ucciso in seguito ad una rissa[6]. |
31 luglio | Omicidio di Giuseppe Santostefano | Reggio Calabria | Militanti di estrema sinistra | Giuseppe Santostefano (CISNAL) | Ucciso nel corso di una manifestazione contro il carovita[7]. |
17 dicembre | Strage di Fiumicino | Aeroporto di Fiumicino | Commando di Settembre Nero | 34 persone, tra cui: ing. Raffaele Narciso, Giuliano De Angelis, Emma Zanghi, Monica De Angelis, Antonio Zara (GdF), Domenico Ippoliti. | Attentato terroristico palestinese che causò 34 morti e 15 feriti. |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gino Mazzoldi, Morto lo studente della Bocconi senza aver ripreso conoscenza, in La Stampa, 31 gennaio 1973. URL consultato il 12 dicembre 2016.
- ^ a b Sergio Zavoli, La notte della Repubblica, Roma, Nuova Eri, 1992.
- ^ Francesco Grignetti, Primavalle, la prescrizione scatena le polemiche, in La Stampa, 30 gennaio 2005. URL consultato il 12 dicembre 2016.
- ^ La Cassazione: "Nessun colpevole per la strage della questura", in Repubblica.it, 15 novembre 2005. URL consultato il 20 novembre 2015.
- ^ Processo da rifare per la strage di Milano, in La Stampa, 12 luglio 2003. URL consultato il 20 novembre 2015.
- ^ Gli gridano: "Sporco fascista" uccide un uomo e ne ferisce due, in La Stampa, 9 luglio 1973. URL consultato il 12 dicembre 2016.
- ^ Morto in emorragia il missino di Reggio, in La Stampa, 3 agosto 1973. URL consultato il 12 dicembre 2016.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sergio Zavoli, La notte della Repubblica, Roma, Nuova Eri, 1992.