Un violatore di blocco è un tipo di nave mercantile che è incaricata di forzare un blocco navale imposto a uno Stato da una potenza estera, in modo che esso possa continuare a commerciare e comunicare con il resto del mondo via mare; benché le modalità di impiego lo accomunino a una nave dedita al contrabbando, a differenza di questa un violatore di blocco è un'unità ufficiale di un governo di uno Stato e fa parte della sua flotta militare o mercantile.
Un violatore di blocco è generalmente impiegato per recapitare nello Stato bloccato materie prime di importanza strategica come pure armi o rifornimenti militari, o anche semplicemente scorte di viveri per sostenere una città assediata; i violatori di blocco sono di solito normali navi mercantili, scelte tra le unità più veloci ed efficienti, a volte fornite di armamento come un incrociatore ausiliario o nave corsara ma più spesso dotate di camuffamenti per celare la loro vera identità. I violatori di blocco sono quasi sempre considerati unità ostili da parte delle forze bloccanti e per tale ragione non soggetti alle regole di ingaggio delle navi civili: contro di essi, quindi, si può aprire il fuoco senza preavviso.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Gli esempi storici di violatori di blocco sono antichi tanto quanto le operazioni di blocco navale: esempi vari possono essere rintracciati durante la guerra del Peloponneso, mentre Cartagine impiegò la sua flotta come violatori di blocco per rifornire le guarnigioni in Sicilia dall'assedio dei Romani[1].
Durante la guerra di secessione americana, gli Stati Confederati d'America fecero ampiamente ricorso a navi mercantili veloci come violatori di blocco del "Piano Anaconda" messo in atto dagli Unionisti ai danni dei confederati: i violatori di blocco mantennero i collegamenti tra la Confederazione e gli Stati europei (Regno Unito e Francia in particolare), esportando il cotone dei confederati in cambio di armi e rifornimenti oltre che per mantenere i collegamenti postali della Confederazione con il resto del mondo. Uno dei violatori di blocco confederati più di successo fu la CSS Advance, una goletta a vapore che compì con successo venti viaggi attraverso il blocco unionista prima di essere catturata[2]. In totale la Marina unionista catturò nel corso della guerra circa 1.100 violatori di blocco confederati e ne affondò altri 355[3].
Durante la prima guerra mondiale l'Impero tedesco ricorse a violatori di blocco per fronteggiare il blocco delle sue coste da parte delle potenze dell'Intesa, al fine di continuare a commerciare con gli Stati ancora neutrali e a mantenere qualche collegamento con le sue colonie in Africa: i mercantili Rubens e Marie von Stettin riuscirono con successo a violare il blocco navale britannico delle coste della Germania e a recapitare rifornimenti di armi e munizioni alla guarnigione dell'Africa Orientale Tedesca; una missione simile fu tentata anche dal dirigibile zeppelin LZ 104, partito da Jambol in Bulgaria alla volta dell'Africa Orientale ma convinto a tornare indietro a metà del percorso da falsi messaggi radio emessi dai britannici[4]. Un tipo peculiare di violatori di blocco furono i cosiddetti "sommergibili mercantili", grossi sommergibili della Kaiserliche Marine, disarmati e incaricati di recapitare merci da e verso gli Stati Uniti sfuggendo alla caccia britannica in Atlantico navigando sott'acqua; il sommergibile Deutschland compì con successo due viaggi andata e ritorno negli Stati Uniti, ma dopo l'entrata in guerra di questi contro la Germania fu riconvertito a un uso militare insieme ai battelli simili allora approntati, andando a costituire la classe U-Boot Tipo U 151 di sommergibili incrociatori[5].
Ancora durante la seconda guerra mondiale, Germania nazista e Italia ricorsero ai violatori di blocco (alcuni degli italiani furono il Duca degli Abruzzi, il Gimma e il Butterfly) per approvvigionarsi di materie prime strategiche dai paesi neutrali e per scambiare tecnologie con l'alleato giapponese; nelle prime fasi del conflitto furono utilizzati dei mercantili, spesso unità rimaste bloccate in paesi neutrali e fatte poi rientrare nei porti della Francia occidentale occupata dai tedeschi, ma con il progressivo intensificarsi della presenza di navi e aerei degli Alleati nel golfo di Biscaglia si decise di ricorrere a sommergibili da trasporto: i sommergibili italiani Comandante Cappellini, Agostino Barbarigo, Reginaldo Giuliani e Luigi Torelli furono tra le unità impegnate in questi traffici, spostandosi dalla base di Bordeaux fino al porto di Singapore controllato dai giapponesi.
Nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]- I violatori del blocco (1865) è un racconto dello scrittore francese Jules Verne ambientato a bordo di un violatore di blocco confederato durante la guerra di secessione americana.
- Il personaggio di Rhett Butler nel film Via col vento (1939) deve la sua ricchezza personale al fatto di agire con le sue navi come violatore di blocco a favore della Confederazione durante la guerra di secessione.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Hamilcar Barca, su livius.com. URL consultato il 27 maggio 2015.
- ^ Arthur Wyllie, The Confederate States Navys, Lulu.com. 2007, p. 22. ISBN 978-0-615-17222-4.
- ^ John ThomasScharf, History of the Confederate States navy from its organization to the surrender of its last vessel, Joseph McDonough, Albany, 1894, pp. 479-480. ISBN 1-58544-152-X.
- ^ Alberto Rosselli, L'ultima colonia, Gianni Iuculano Editore, 2005, pp. 184-186. ISBN 88-7072-698-3.
- ^ Antonio Martelli, Le due battaglie dell'Atlantico, il Mulino, 2015, pp. 86-87. ISBN 978-88-15-25425-2.