San Vindiciano | |
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Nascita | Bullecourt, 620 circa |
Morte | Bruxelles, 11 marzo 700 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Santuario principale | Cattedrale di Arras |
Ricorrenza | 11 marzo |
Vindiciano (Bullecourt, 620 circa – Bruxelles, 11 marzo 700) fu vescovo di Cambrai e Arras. Il suo culto, con il titolo di santo, è attestato almeno dal X secolo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Le prime scarne informazioni relative a Vindiciano risalgono alla Vita Maxellendis risalente al IX o al X secolo. L'autore delle Gesta episcoporum Cameracensium, risalenti alla metà dell'XI secolo, attesta che non esistono vite antiche del santo e fornisce le prime notizie sulla sua vita e i suoi miracoli.[1]
Era probabilmente figlio del signore di Bullecourt. In gioventù era solito ritirarsi in preghiera a Saint-Aubin e, conosciuto Eligio, vescovo di Noyon, ne divenne discepolo. Fu tonsurato e ordinato prete da Autberto, vescovo di Cambrai e Arras, e divenne arcidiacono della cattedrale: come tale, quando Autberto si ritirò per prepararsi alla morte, assunse il governo della diocesi e, quando nel 669 il vescovo morì, gli succedette e fu consacrato nel 670.[2]
Compì numerosi viaggi a scopo missionario e fece la traslazione delle reliquie della vergine e martire Massellenda; era presente come testimone quando il vescovo Amando dettò il suo testamento e protestò contro il re merovingio Teodorico III per l'assassinio (ordinato o, almeno, ispirato da sovrano) del vescovo Leodegario. Traslò i resti di Leodegario, onorato come martire, a Saint-Vaast.[2]
Morì a Bruxelles mentre compiva uno dei suoi abituali viaggi di apostolato e ispezione.[1]
Fu sepolto, secondo le sue indicazioni, a Mont-Saint-Éloi, dove in gioventù era solito ritirarsi in preghiera insieme a Eligio e dove aveva stabilito una comunità monastica.[1]
Il culto
[modifica | modifica wikitesto]Quando Mont-Saint-Éloi fu attaccata dai Normanni, nel 940 il vescovo Fulberto fece traslare le sue reliquie. I suoi resti furono oggetto di numerosi altri trasferimenti (nel 1030 furono portate nella chiesa di Notre-Dame di Cambrai, nel 1419 a Douai e poi a Notre-Dame di Arras, nel 1453 nuovamente a Mont-Saint-Éloi, poi ancora ad Arras durante gli scontri tra Filippo II ed Enrico II e nel 1601 a Mont-Saint-Éloi. Dopo la distruzione di Mont-Saint-Éloi durante la Rivoluzione francese, le reliquie furono definitivamente collocate nella cattedrale di Arras.[1]
I papi arricchirono di indulgenze il culto delle reliquie di Vindiciano nel 1252, nel 1453 e nel 1455.[1]
Il suo elogio si legge nel Martirologio romano all'11 marzo.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, LEV, 2004.
- Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma, 1961-1969.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Vindiciano di Cambrai e Arras, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.