Vindice Cavallera (Genova, 9 giugno 1911 – Cuneo, 12 novembre 1998) è stato un politico, partigiano e antifascista italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di Giuseppe, si laureò in giurisprudenza all'Università "La Sapienza" di Roma dopo aver studiato anche all'Università di Torino dove aderì a "Giustizia e Libertà". Arrestato con altri giellini in seguito a una delazione di Pitigrilli[1], e condannato nel 1936 dal Tribunale speciale aderì dopo la scarcerazione al Manifesto di Ventotene e fu tra i fondatori del Movimento Federalista Europeo. Partecipò alla Resistenza romana nelle file del Partito d'Azione e, dopo lo scioglimento del partito nel dopoguerra, fu con Ferruccio Parri tra i promotori del movimento di Unità Popolare, per entrare poi nel Partito Socialista Italiano.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Franco Fucci, Le polizie di Mussolini: la repressione dell'antifascismo nel Ventennio, Milano, Mursia, 2001, p. 177
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Necrologio su "Repubblica" del 13 novembre 1998
- Profilo biografico (con bibliografia) in Cinzia Rognoni Vercelli, Mario Alberto Rollier, un valdese federalista, Milano, Jaca Book, 1991, pp. 102-3
- Fascicolo su Cavallera nell'archivio dell'Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea "Giorgio Agosti"