Villino Panichi | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Località | Grosseto |
Indirizzo | Piazza Fratelli Rosselli/via IV Novembre |
Coordinate | 42°45′48.06″N 11°06′43.8″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1900 |
Stile | Liberty |
Realizzazione | |
Architetto | Lorenzo Porciatti |
Il Villino Panichi è un edificio situato nella città di Grosseto.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il fabbricato fu realizzato all'inizio del XX secolo su progetto dell'architetto Lorenzo Porciatti e si tratta del primo edificio costruito in piazza della Vasca (allora piazza Umberto I), durante i lavori di trasformazione di via IV Novembre.[1] La denominazione gli è stata conferita dalla famiglia che vi risiedeva inizialmente. Il villino era originariamente separato dall'area della piazza da un muro con cancellata in ferro decorata con motivi floreali: sia il muro che la cancellata furono demoliti nel secondo dopoguerra e al loro posto realizzato un basso edificio, oggi sede di alcune attività commerciali, la cui forma convessa va a ricalcare il perimetro della piazza.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il Villino Panichi si presenta come un edificio articolato su due livelli, con struttura murarie rivestite in laterizio e decorazioni in pietra. Il fabbricato è preceduto sul lato della piazza da un basso edificio convesso che ospita un bar. Il pian terreno del villino si caratterizza per la presenza di un ampio portale d'ingresso che si apre al centro della facciata con arco tondo, affiancato su ciascun lato da una finestra di forma rettangolare.[1]
Il piano rialzato dell'edificio presenta anch'esso nella parte centrale un portale d'ingresso con arco tondo, a cui si giunge dipo aver salito una caratteristica rampa di scale, alla cui base si eleva fino al tetto una colonna a sezione circolare, fornendo appoggio col capitello alla copertura a quattro spioventi. Su ciascun lato del portale si apre una finestra rettangolare, con architrave sommitale poggiante su due colonnine laterali, che a loro volta trovano appoggio su un altro architrave situato alla base di ciascuna finestra. Da notare, infine, le pregevoli inferriate.[1]
Nel complesso, il villino si caratterizza per elementi di tipo neorinascimentale che ben si adattano alle decorazioni e agli ornamenti in stile liberty.
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Dettaglio dello scalone d'accesso
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Particolare della facciata su via Fallaci
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Mobilio interno originale degli anni 1930
Critica
[modifica | modifica wikitesto]Secondo Barbato e Mangani (2013), «l'edificio si caratterizza per la presenza di elementi decorativi Liberty che ne fanno uno dei primi esempi di questo stile in città. L'uso delle decorazioni in pietra e ferro, la balaustra a colonnini della scala d'accesso, le cornici di porte e finestre, le inferriate e la rosta del portale d'accesso, conferiscono ancora oggi un carattere tipico di quella libertà progettuale che identificava gli interventi di Lorenzo Porciatti».[2] Quattrocchi (2006) evidenzia come l'architetto «all'impaginato sostanzialmente neocinquecentesco associa, nella bella recinzione rococò oggi scomparsa, alcuni dettagli decorativi Liberty».[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Celuzza, Papa 2013, pp. 211-214.
- ^ Celuzza, Papa 2013, p. 213.
- ^ Crispolti, Mazzanti, Quattrocchi 2006, p. 40.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Mariagrazia Celuzza e Mauro Papa, Grosseto visibile. Guida alla città e alla sua arte pubblica, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2013.
- Enrico Crispolti, Anna Mazzanti e Luca Quattrocchi (a cura di), Arte in Maremma nella prima metà del Novecento, Milano, Silvana Editoriale, 2006.
- Letizia Franchina, Dalla difesa diffidente dei tradizionalisti all'accoglienza entusiastica delle Elites: Siena e Grosseto di fronte al Liberty, in Maria Adriana Giusti (a cura di), Le età del Liberty in Toscana, Firenze, Octavo-Franco Cantini Editore, 1996.
- Vanessa Mazzini, Immagine e arredo urbano a Grosseto. L'asse della città da piazza Fratelli Rosselli a piazza De Maria, Grosseto, I Portici, 1996.
- Marcella Parisi, Grosseto dentro e fuori porta. L'emozione e il pensiero, Siena, C&P Adver Effigi, 2001.
- Felicia Rotundo, Architettura a Grosseto tra Ottocento Novecento, in Letizia Franchina (a cura di), Tra Ottocento e Novecento. Grosseto e la Maremma alla ricerca di una nuova immagine, Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici per le province di Siena e Grosseto, 1995.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su villino Panichi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Villino Panichi, su catalogo.beniculturali.it, Ministero della cultura.
- Il liberty a Grosseto, su Atlante storico topografico del comune di Grosseto. URL consultato il 9 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
- Il volto dell'arte Liberty a Grosseto [collegamento interrotto], su italialiberty.it.