Villa O' Santissima | |
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Il complesso nel giugno 2023 | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Località | Trento |
Coordinate | 46°02′32.2″N 11°08′15.3″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In restauro |
Uso | Villa (in origine), centro di servizi sociali, culturali e assistenziali |
Villa O' Santissima (già Villa Garbari, villa Zelgher e villa Taxis) è un complesso di edifici situato a Man Sant'Antonio, sobborgo di Trento nella circoscrizione di Oltrefersina. Appena ad est si elevano i condomini detti "torri di Madonna Bianca", mentre a nord si trova la moderna chiesa parrocchiale di San Rocco. Accanto alla villa si trova anche una sequoia piantata nel 1870, alta oltre trenta metri[1].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le origini dell'edificio si collocano nel XVII secolo, quando è documentata una struttura in quel luogo, chiamata "Maso Magor" (o "Malgor"), di proprietà di un tal Ottaviano Rovereti[2][3]; nella seconda metà del secolo venne costruita la chiesetta dedicata alla Visitazione di Maria, attestata con certezza dal 1676[1][4][5]. Il maso, ingranditosi nel corso degli anni e trasformato in una residenza nobiliare dalla famiglia Rovereti (o Roveretti)[3], venne ipotecato nel 1855 per costituire la "fondazione pia Rovereti", voluta per disposizione testamentaria da Giacomo Rovereti de Freiberg (sommo scolastico del Capitolo della cattedrale di Trento morto nel 1698); gli obblighi posti dal fondatore prevedevano anche il mantenimento in buono stato della cappella, che venne in effetti restaurata nel 1857[4][6][5].
Nel 1859 l'edificio fu acquistato da Giuseppe Rossi; nel 1894 alcune particelle di terreno vennero espropriate per la costruzione della ferrovia della Valsugana, e l'anno seguente la villa passò a Giuseppe Garbari, commerciante appassionato di botanica, che allestì nel terreno adiacente un grande parco romantico con oltre novanta specie di piante esotiche[1][2][7]. Nel 1913 la proprietà passò ai conti Gustavo ed Elena Sizzo de Noris, quindi nel 1920 a Giovanni Zelgher o Zelger, poi dal 1939 a Teresa Cristina di Sassonia-Coburgo-Koháry e a suo marito Lamoral dei conti Taxis di Bordogna e Valnigra, il cui stemma appare sulla chiave di volta del portale di accesso[1][2].
Nel 1954 (o 1958) entrarono nella villa le suore Figlie della Chiesa, che la ribattezzarono "villa O' Santissima" e la fecero ampliare, aggiungendo due grandi fabbricati ai lati con ambienti di varia natura, inclusa una nuova chiesa intitolata a Maria Regina Ecclesiae[1][2][3][5]. Dal 1980 alcuni locali della villa ospitarono le funzioni della neo-istituita parrocchia di San Rocco, fino alla costruzione della vicina chiesa parrocchiale, terminata nel 2001: l'ex serra e l'ex aula mensa per le messe festive, e la cappella seicentesca per quelle feriali[5][8].
Le suore lasciarono la struttura nel 1982; la maggior parte del parco adiacente venne ceduta al comune di Trento, permettendone l'apertura al pubblico (come "Giardino storico Garbari"[7]), e nel 1984 la villa divenne proprietà della "Fondazione Diocesana o'Santissima" che, dopo alcuni interventi, avrebbe dovuto adibirla a centro di attività pastorali e spirituali, cosa che però non avvenne. Dal 2000 al 2006 la villa ospitò i pazienti dell'erigenda RSA di Povo, dopodiché venne sigillata, portando ad un periodo di abbandono e degrado[1][2][3].
Nel 2015 la "cooperativa SAD" acquistò la villa dall'arcidiocesi di Trento, con lo scopo di trasformarla in un centro di servizi sociali, culturali e assistenziali di varia natura; il cantiere è partito nel 2021 e i lavori prevedono, oltre al restauro della villa storica e di alcune delle sue pertinenze, l'abbattimento di due fabbricati di metà Novecento e la loro sostituzione con una struttura più moderna[3][2][9].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f Mauro Lando, Villa ex Taxis, parco da tutelare con le sue specie botaniche rare, su Il nuovo Trentino, 14 novembre 2015. URL consultato il 13 giugno 2023.
- ^ a b c d e f La storia del luogo, su Cooperativa SAD. URL consultato il 13 giugno 2023.
- ^ a b c d e Prime testimonianze già nel 1600. Tra 2 anni e mezzo il fine lavori (PDF), L'Adige, 13 novembre 2015. URL consultato il 13 giugno 2023.
- ^ a b Giuseppe Fin, Cappella Rovereti, Villazzano (Trento), 1855 febbraio 17 - [1955], su Trentino Cultura. URL consultato il 13 giugno 2023.
- ^ a b c d Costa, p. 208.
- ^ Giuseppe Fin, Fondazione Rovereti, Trento, 1855 febbraio 17 - sec. XX prima metà, su Trentino Cultura. URL consultato il 13 giugno 2023.
- ^ a b Giardino storico Garbari, su comune.trento.it. URL consultato il 13 giugno 2023.
- ^ Chiesa di San Rocco <Man Sant'Antonio, Trento>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 13 giugno 2023.
- ^ A Villa O’ Santissima vivranno anziani e studenti, su Il nuovo Trentino, 26 settembre 2017. URL consultato il 13 giugno 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Armando Costa (a cura di), La Chiesa di Dio che vive in Trento, Edizioni diocesane, 1986.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villa O' Santissima