Via Silvio Pellico | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Città | Firenze |
Circoscrizione | Quartiere 1 |
Codice postale | I-50121 |
Informazioni generali | |
Tipo | strada carrabile |
Intitolazione | Silvio Pellico |
Collegamenti | |
Inizio | piazza d'Azeglio |
Fine | viale Antonio Gramsci |
Mappa | |
Via Silvio Pellico è una strada urbana di Firenze, da piazza d'Azeglio (angolo con via Pietro Giordani) al viale Antonio Gramsci, nei pressi di piazzale Donatello.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il quartiere attorno a piazza d'Azeglio, già a ridosso delle mura, venne edificato dopo il 1865, al tempo di Firenze capitale, per accogliere in palazzine, villini e casamenti l'accresciuta popolazione della città. Molte strade della zona sono dedicate agli scrittori dell'Ottocento, spesso residenti, per un certo periodo, a Firenze. Non fa eccezione Silvio Pellico, intitolata con delibera della giunta comunale del gennaio 1868. Quell'anno può essere preso come riferimento anche per datare la realizzazione del suo tracciato e l'erezione dei primi villini della zona, collegato com'è alla realizzazione dei viali e al rinnovamento del quartiere della Mattonaia, secondo il piano regolatore interno della città redatto dall'ingegnere del Comune Luigi Del Sarto.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La strada presenta carreggiata e marciapiedi asfaltati. La sosta è consentita da ambo i lati. Scarso il traffico pedonale.
Edifici
[modifica | modifica wikitesto]Al numero 1, in angolo con piazza d'Azeglio 7-8, il palazzo Geddes da Filicaia, un grande edificio già proprietà della famiglia Levi, che risulta successivamente passato di proprietà ai Geddes da Filicaia. Si tratta di un grande casamento che si sviluppa sulla piazza per ben dieci assi, fino a determinare la cantonata su via Silvio Pellico, dove ricorrono ulteriori sette assi, il tutto per un'altezza originaria di tre piani, poi portati nel Novecento a cinque.[1]
Al numero 2, con affaccio su via Pietro Giordani, si trova il Villino Baldelli, costruzione a tre piani, che guarda a piazza d'Azeglio con uno smusso d'angolo che consente una esposizione ideale degli ambienti principali della casa. Al di là dell'eccellente posizione (e degli ampi spazi a giardino che la circondano sul retro andando dal cancello di via Silvio Pellico al muro di via Pietro Giordani) l'insieme non mostra elementi architettonici d'interesse, e anche tutto l'apparato decorativo appare ridotto al minimo. In prossimità della cantonata è una listra in marmo a registrare la denominazione del villino.[2] Vi ha avuto sede l'Istituto evangelico femminile.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Paolini 2008, p. 45, n. 49; Paolini 2009, p. 61, n. 59, nel dettaglio.
- ^ Paolini 2008, pp. 150-151, n. 227; Paolini 2009, p. 220, n. 310, nel dettaglio.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Comune di Firenze, Stradario storico e amministrativo della città e del Comune di Firenze, Firenze, Tipografia Barbèra, 1913, p. 129, n. 908;
- Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, III, 1978, pp. 52–53.
- Francesco Cesati, La grande guida delle strade di Firenze, Newton Compton Editori, Roma 2003.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Claudio Paolini, schede nel Repertorio delle architetture civili di Firenze di Palazzo Spinelli (testi concessi in GFDL).