Vagdavercustis era una divinità femminile adorata da popoli germanici nei primi secoli dell'era volgare.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Vagdavercustis è nota per un'iscrizione a lei dedicata ritrovata su un altare a Colonia, in Germania. La pietra è stata datata attorno al II secolo ed è oggi esposta presso un museo di Colonia.
L'iscrizione si trova sulla facciata anteriore dell'altare, sopra una scena incisa raffigurante cinque persone nell'atto di fare un sacrificio rituale. L'iscrizione recita:
- Deae
- Vagdavercusti
- Titus Flavius
- Constans Praef
- Praet EMV
In italiano diventa:
- La dea /
- Vagdavercustis /
- [dedicata da] Tito Flavio /
- Constans (o Constantius, ovvero Costanzo?), Prefetto /
- dei Pretoriani, a sua distinta memoria[1]
Nonostante l'altare gli fosse stato dedicato da un romano,come anche romano appare il rituale con l'officiante con il capo velato, Vagdavercustis era più probabilmente una divinità originariamente germanica o celtica, che aveva probabili legami con alberi o boschi.[2] Esiste qualche prova sul fatto che Vagdavercustis fosse venerata dai Batavi[2] (una tribu' germanica che secondo Tacito abitarono il delta del Reno, nell'area che attualmente si trova nei Paesi Bassi) tra Paesi Bassi e Colonia.[3] Può venire associata a Virtus, la dea romana del coraggio e del valore militare.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ "EMV" = "egregiae memoriae vir", vedi Harry Thurston Peck, Harpers Dictionary of Classical Antiquities, New York, Harper and Brothers, 1898
- ^ a b Ansuharijaz, Forgotten Gods, 2003, sul sito di Reginheim, su geocities.com. URL consultato il 14 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2004).
- ^ a b Religiöse Kulte im römischen Köln: Vagdavercustis Archiviato il 2 dicembre 2005 in Internet Archive.
Altri progetti
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