ASD VII Rugby Torino Rugby a 15 | |
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Uniformi di gara | |
Colori | oro e azzurro Savoia |
Simboli | toro |
Dati societari | |
Città | Torino |
Paese | Italia |
Sede | Via Cascina Nuova 39, I-10036 Settimo Torinese |
Federazione | Federazione Italiana Rugby |
Campionato | Serie A |
Fondazione | 1910 |
Scioglimento | 1950 |
Rifondazione | 1965 |
Storico nomi |
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Presidente | Maurizio Cremonini |
Allenatore | Regan Sue |
Palmarès | |
Stadio | |
Stadio Comunale, v. Cascina Nuova, Settimo Torinese ( posti) | |
L'Associazione Sportiva Dilettantistica VII Rugby Torino, o anche Settimo Rugby Torino, è un club italiano di rugby a 15 di Torino con sede a Settimo Torinese. Nato come Rugby Torino, il club fa risalire la sua data di nascita al 1910, che vide nel capoluogo piemontese sia il primo incontro di rugby in Italia che la nascita della prima squadra di rugby nel Paese; tuttavia non è prima del 1933 che una squadra riconducibile a quella attuale operò a Torino nei campionati nazionali.
Il periodo migliore della squadra fu nel quinquennio 1975-80, corrispondente con la militanza in massima serie. Da allora la squadra ha militato nelle categorie inferiori e, dopo una rifondazione e un cambio di sede sociale, opera a Settimo Torinese e dalla stagione 2017-18 milita nella serie A nazionale (secondo livello del campionato) dopo la promozione avvenuta nel campionato di serie B 2016-17.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le prime documentate tracce di rugby in Italia risalgono al 1910, quando a Torino si tenne un incontro dimostrativo tra i parigini del Racing Club de France e i ginevrini del Servette[1][2]; sulla scia di tale evento nacque, il 18 giugno 1910, un estemporaneo Rugby-Club Torino[3] che disputò un solo incontro amichevole contro una selezione di rugby del Pro Vercelli[1] per poi scomparire[1][4].
Con la nascita del campionato italiano di rugby nel 1928-29, diverse squadre del capoluogo piemontese parteciparono alla competizione, tra cui il Gruppo Sportivo Michelin e il Gruppo Sportivo FIAT; nel 1933 si riunirono sotto il patronato di Theo Rossi di Montelera a formare l'Associazione Rugby Torino, che prese parte al suo primo campionato nel 1933-34[5] e adottò come impianto interno lo stadio di Corso Marsiglia[5], di proprietà della Juventus e stadio di casa di detta società fino al 1931.
L'A.R. Torino rimase nel campionato di serie A fino al 1940-41, poi l'arrivo della guerra cessò l'attività rugbistica nazionale, e dopo la fine del conflitto l'attività fu ricostruita intorno alla Reale Società Ginnastica, che assorbì gli elementi del vecchio A.R. Torino e del GUF Torino[6] per formare una propria équipe che, nel 1946-47, si aggiudicò il titolo di campione d'Italia[7].
La Ginnastica, tuttavia, nel 1950 decise di abbandonare il rugby a 15 per tentare l'avventura nel 13 (con il nome di Torino XIII[8]) e provare a importare in Italia anche tale altro codice della disciplina; fu al Comunale di Torino che si tenne, in effetti, nel 1952, il primo incontro interno della Nazionale italiana a XIII[9]. Come risultato, tutti coloro che avevano avuto a che fare con il "tredici" furono squalificati dalla Federazione Italiana Rugby[8] e il "quindici" di fatto sparì da Torino per buona parte del decennio[6]; l'attività fu portata avanti dal CUS Torino, erede del GUF d'anteguerra[6].
Nel 1965, da una scissione del CUS, nacque di nuovo il Rugby Torino sponsorizzato Bacigalupo, che disputava i suoi incontri interni all'“Angelo Albonico” di Grugliasco fino a quando rimase in serie C[10], per poi passare al Motovelodromo di corso Casale a Torino[10][11] una volta promosso in serie B.
Nel 1975 giunse la promozione in serie A[12] e, con essa, il cambio di sponsor, da Bacigalupo ad Ambrosetti, nome con cui divenne famosa in quanto legata al suo periodo sportivo migliore[13].
A seguito della retrocessione si formò una squadra scissionista, il Rugby Club Torino che, partito dalla C, giunse in B nel 1982[14] proprio mentre l'ex Ambrosetti retrocedeva in serie C[14].
La scissione rientrò[6] e, nel 1987, la società si riformò come Rugby Torino 87[15], e nel 1994 l'arrivo di uno sponsor di prestigio, il tour operator Going[16] insieme alla presidenza onoraria del club di Piero Chiambretti[16], fecero sperare in un rilancio nella massima divisione, che tuttavia non avvenne, e nel 1997 un nuovo sponsor si offrì di ristrutturare il Motovelodromo per farne la sede stabile del club[17]; anche in serie C il Rugby Torino continuò a utilizzare lo storico impianto[18] fino al 2000, quando la dirigenza trasferì la sede nell'immediata periferia, a Settimo Torinese, dove il club opera ancora[6]; la squadra disputa le sue gare al locale stadio comunale.
Al termine della stagione 2016-17, battendo nella finale dei play-off nazionale l'Amatori Catania sul doppio incontro, il Settimo ha conquistato la promozione in serie A, secondo livello del rugby nazionale[19].
Da agosto 2020 il tecnico della squadra è l'ex giocatore internazionale Franco Properzi[20].
Cronologia
[modifica | modifica wikitesto]Cronistoria del VII Rugby Torino |
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Colori sociali e simboli
[modifica | modifica wikitesto]I colori sociali della squadra sono quelli civici di Torino, il giallo oro e il blu Savoia; lo stemma del club è uno scudo quadripartito con tali due colori, con il blu nell'angolo superiore sinistro. Al centro dello scudo figura un toro di colore granata che sormonta un pallone da rugby.
Stadi
[modifica | modifica wikitesto]Esclusa l'esperienza estemporanea del 1910, il primo terreno di gioco fu, dal 1933 fino alla guerra, lo stadio di Corso Marsiglia[5]; l'impianto, di proprietà della Juventus, era stato da questa utilizzata fino all'inaugurazione dello Stadio Mussolini (in seguito Comunale e, oggi, Olimpico); la ricostituita società che ripartì dalla serie C nel 1965 giocava al campo "Angelo Albonico" di Grugliasco[10], che fu anche terreno interno del CUS Torino; con la salita in serie B e per gli anni a seguire il Rugby Torino utilizzò il Motovelodromo, oggi noto come Motovelodromo Fausto Coppi[11], e lo mantenne per tutto il periodo di permanenza nel capoluogo piemontese e anche una volta spostatosi a Settimo, fino al 2002. Da allora, come detto, disputa i suoi incontri nel campo sportivo comunale di via Cascina Nuova all'incrocio con corso Piemonte a Settimo Torinese.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Sesta nazione, pag. 11, Francesco Volpe, «Tracce di rugby».
- ^ Ravagnani, pag. 299.
- ^ La costituzione del Rugby-Club Torino, in La Stampa, 19 giugno 1910, p. 4. URL consultato il 27 marzo 2017.
- ^ Romano Sirotto, Il rugby è nato a Torino, poi se n'è andato, in Torino Sette, 25 settembre 1987. URL consultato il 1º dicembre 2013.
- ^ a b c A.R. Torino - A.P. Padova, in La Stampa, 28 gennaio 1934, p. 6. URL consultato il 1º dicembre 2013.
- ^ a b c d e Una piccola grande storia di sport, su settimorugby.it, VII Rugby Torino. URL consultato il 1º dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).
- ^ Torino campione di rugby, in La Stampa, 3 giugno 1947. URL consultato il 1º dicembre 2013.
- ^ a b Il Rovigo passa al rugby XIII?, in Stampa Sera, 27 dicembre 1952. URL consultato il 1º dicembre 2013.
- ^ L'Italia battuta dalla Francia nell'incontro di rugby XIII: 22-18, in La Stampa, 23 maggio 1952. URL consultato il 1º dicembre 2013.
- ^ a b c Giorgio Barberis, Un rugby "nuovo" a Torino con Bill Bowring e Waskett, in La Stampa, 31 agosto 1975, p. 16. URL consultato il 1º dicembre 2013.
- ^ a b Rugby a Torino : Ambrosetti - Gasparello, in Stampa Sera, 16 ottobre 1976, p. 10. URL consultato il 1º dicembre 2013.
- ^ Giuliano Califano, Torino, col cuore si arriva in A, in Stampa Sera, 14 aprile 1975, p. 28. URL consultato il 1º dicembre 2013.
- ^ Giorgio Barberis, Rinforzi per il rugby torinese: via Bacigalupo, dentro Ambrosetti, in La Stampa, 7 giugno 1975, p. 15. URL consultato il 1º dicembre 2013.
- ^ a b Franco Bisognani, Rugby, il Toro sale in B, in Stampa Sera, 7 maggio 1982. URL consultato il 1º dicembre 2013.
- ^ Romano Sirotto, Il Rugby Torino (col nuovo sponsor) punterà in alto anche senza Tosatto, in Stampa Sera, 26 agosto 1987. URL consultato il 1º dicembre 2013.
- ^ a b Arriva la Going. Club vecchio, sponsor e dirigenti tutti nuovi, in Torino Sette, 14 ottobre 1994. URL consultato il 1º dicembre 2013.
- ^ Roberto Condio, Torna a vivere il Motovelodromo, in La Stampa, 19 aprile 1997. URL consultato il 1º dicembre 2013.
- ^ Via al rugby, in Torino Sette, 16 ottobre 1998. URL consultato il 1º dicembre 2013.
- ^ Serie B : CUS Perugia, VII Torino, Petrarca e CUS Torino promosse in serie A (PDF), su federugby.it, Federazione Italiana Rugby, 28 maggio 2017. URL consultato il 3 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2017).
- ^ Presentazione New Challenge 2020/21, su viixv.it, VII Rugby Torino, 4 agosto 2020. URL consultato il 5 agosto 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Luciano Ravagnani, Pierluigi Fadda, Rugby. Storia del Rugby Mondiale dalle origini a oggi, 2ª ed., Milano, Vallardi, 2007 [1992], ISBN 88-87110-92-1.
- Gianluca Barca, Gian Franco Bellè (a cura di), La sesta nazione. Ottant'anni di storia della Federazione Italiana Rugby, Parma, Grafiche Step, 2008.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su viixv.it.