Kishi Yoshiyuki[1] 岸良幸 (Tokyo, 24 aprile 1898 – Mar delle Filippine, 25 ottobre 1944) è stato un ammiraglio giapponese.
È stato un ufficiale (contrammiraglio) della Marina Imperiale Giapponese. La portaerei Chitose, da lui comandata, venne affondata dalla flotta statunitense nella battaglia di Capo Engaño, all’interno della più estesa battaglia del Golfo di Leyte, nel Mar delle Filippine.
Vita Militare
[modifica | modifica wikitesto]09/10/1919 Allievo Accademia Navale di Etajima 47° Corso 8/115
01/08/1920 Guardiamarina (Kaigun-shōi) - Equipaggio di costruzione della portaerei "Hōshō"
12/05/1921 Imbarco su "Ikoma"
01/12/1921 Studente di scienze generali della scuola di artiglieria
08/04/1922 Studente di scienze generali della Scuola Torpedo
20/09/1922 Imbarco su "Hōshō"
01/12/1922 Sottotenente di Vascello (Kaigun-chūi)
01/12/1923 Studente di aeronautica presso la Squadra Aerea di Kasumigaura
01/12/1924 Tenente di Vascello (Kaigun-daii) - Assegnato alla Squadra Aerea di Kasumigaura
01/02/1925 Istruttore della Squadra Aerea di Kasumigaura - Assegnato allo Stato Maggiore della Flotta Combinata e alla Squadra Aerea di Yokosuka
01/12/1926 Istruttore della Squadra Aerea di Kasumigaura
01/12/1927 Istruttore della "Kasuga"
12/12/1930 Comandante della "Sumida"
01/12/1931 Capitano di Fregata (Kaigun-chūsa)
02/05/1932 Nominato al 2° Ufficio del Dipartimento Militare
30/11/1932 Ufficiale amministrativo del Dipartimento delle Risorse
20/04/1935 Assegnato al reparto comando militare
01/06/1935 In servizio negli Stati Uniti presso l’Ambasciata giapponese di Washington
01/12/1936 Capitano di Vascello (Kaigun-daisa)
01/04/1937 In servizio in Korea
20/05/1937 Direttore del 2° Ufficio del Dipartimento delle Risorse
01/06/1938 Ufficiale investigativo dell'Ufficio per gli affari militari - Agenzia di pianificazione
19/10/1939 Ufficiale investigativo dell'Istituto di Pianificazione - Segretario del Ministero del commercio e dell'industria
11/06/1940 Rientro in Giappone - Comandante della "Seta"
05/10/1940 Assegnato al Dipartimento dell'Ordine Militare - Assegnato al Ministero della Marina 15/11/1940 Ufficiale del Dipartimento degli Armamenti
28/10/1941 Comandante della "Muroto"
01/02/1942 Assegnato allo Stato Maggiore della Marina e al Ministero della Marina
10/03/1942 Dipartimento Affari Civili del Borneo
01/06/1942 Direttore del Dipartimento Affari Civili e del Dipartimento Affari Politici del Borneo
01/09/1943 Capo del 3° Ufficio del 1° Dipartimento del Comando Aereo
15/01/1944 Capo del 2° Ufficio del Dipartimento Amministrativo del Comando Aereo
20/03/1944 Stazione aerea di Yokosuka
07/04/1944 Comandante della "Chitose"
25/10/1944 Morto nell'affondamento della "Chitose" - Contrammiraglio (Kaigun-shōshō)
Il ricordo dei superstiti e il monumento commemorativo della Chitose (cenotafio)
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la fine della guerra, per perpetuare il ricordo del sacrificio del comandante, degli ufficiali e dei quasi 1000 marinai che erano morti nell’affondamento della portaerei Chitose, le famiglie dei superstiti decisero di erigere un monumento commemorativo, costituendo l’associazione Gunkan Chitose.[2]
Grazie alla collaborazione non solo dei sopravvissuti e delle famiglie in lutto, ma anche di molte persone che non conoscevano la nave da guerra Chitose e che hanno condiviso l’eroico ricordo dei combattenti, furono raccolte le donazioni che permisero di realizzare il monumento, inaugurato il 25 ottobre 1978. Tale monumento si trova presso il santuario Suitengu a Kurume (Prefettura di Fukuoka, Giappone), dove scorre il fiume Chikugo (Coordinate Google Maps: 33°19'08.7"N 130°29'43.9"E).
Il fiume Chikugo una volta era chiamato fiume Chitose. Per questo motivo, la divinità guardiana del santuario a bordo della nave da guerra Chitose era probabilmente il Santuario Kurume Suitengu, situato vicino al fiume Chikugo. E infatti, come si legge nell’incisione del monumento in pietra, "La portaerei Chitose prese il nome dal fiume Chikugo (noto anche come fiume Chitose), e Suitengu era custodito nel santuario della nave".
Per l’occasione fu stampato un libro, che conteneva testi, mappe e materiale fotografico sull’ultima battaglia della portaerei Chitose, con un ricco contributo costituito dai racconti dei superstiti.[3]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Sposato con Suzuki Nobuko (1903-1992), ha avuto 6 figli: Sanae (1942-vivente), Yayoi (1938-vivente), Aizo (1940-vivente), Hiromasa (1930-2018), Miyuki (1935-vivente), Futaba (1928-1958).
Monumento funebre
[modifica | modifica wikitesto]Un monumento funebre, senza il suo corpo disperso in mare, è stato eretto presso la tomba della famiglia Kishi, nel cimitero di Tama, a Fuchū, Tokyo (Lotto 12,2,4).[4]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Ordine del Sol Levante (旭日章), Raggi d'Oro con Rosetta (旭日中綬章)
L'Ordine del Sol Levante, istituito nel 1875, è stato il primo riconoscimento giapponese. Rappresenta i raggi del sole che si irradiano dal sole nascente. L'accessorio ha la forma di un fiore di paulonia con foglie.[5][6]
È assegnato a coloro che hanno servito lo stato rischiando la vita e sono morti a causa di ciò.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Portaerei Chitose
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Per i biografati giapponesi nati prima del periodo Meiji si usano le convenzioni classiche dell'onomastica giapponese, secondo cui il cognome precede il nome. "Kishi" è il cognome.
- ^ https://ameblo.jp/gokoku-jinjya/entry-12087685482.html - Informazioni sull'associazione locale Gunkan Chitose URL consultato il 25 ottobre 2024
- ^ “Monumento commemorativo Portaerei Chitose” - 25 ottobre 1978 - Redazione e pubblicazione: Mamoru Watanabe - Stampa Nakamura Insatsu Corporation Ltd.
- ^ http://www6.plala.or.jp/guti/cemetery/AREA/list_map.html URL consultato il 25 ottobre 2024
- ^ https://www8.cao.go.jp/shokun/en/orders-of-the-rising-sun.html URL consultato il 25 ottobre 2024
- ^ https://it.wikipedia.org/wiki/Onorificenze_giapponesi