Software di controllo
[modifica | modifica wikitesto]VeRa
[modifica | modifica wikitesto]Per individuare i soggetti ad alto rischio di evasione fiscale, l’Agenzia delle Entrate utilizza un nuovo software, VeRa, acronimo di «verifica dei rapporti finanziari». VeRa è uno strumento di data analysis che consente di incrociare i dati dell’Archivio dei rapporti finanziari con gli altri dati dei contribuenti di cui l’amministrazione finanziaria è a conoscenza. L’algoritmo cerca anomalie tra varie voci, come redditi, conti corrente, immobili dei contribuenti, acquisti digitali. Con l’interpolazione di questi dati, si compone un identikit del contribuente e si creano delle liste di contribuenti «rischio», che vengono poi esaminate dalle Direzioni regionali e provinciali, le quali procedono ad un controllo mirato dei possibili evasori. È garantita, dunque, una valutazione umana. I criteri che determinano l’accertamento vengono fissati dalla legge e si differenziano a seconda della tipologia di contribuente (grandi contribuenti, imprese di medie e piccole dimensioni, persone fisiche, lavoratori autonomi ed enti non commerciali)[1]. L’uso di quest’intelligenza artificiale potrebbe creare problemi di privacy. Il Garante per la Protezione dei Dati personali si è espresso positivamente sull’utilizzo di VeRa, inserendo però delle restrizioni: i dati dei contribuenti restano anonimi in fase preliminare e, se l’analisi non offre dati rilevanti, l’Agenzia delle Entrate non può conoscere le generalità del soggetto sul quale è stata realizzata la verifica. I dati, inoltre, non possono essere conservati oltre il secondo anno successivo a quello in cui matura l’accertamento e la conservazione non può estendersi dopo la chiusura di eventuali controversie. Nell’Archivio dei rapporti finanziari vi sono, in particolare, i dati contabili (saldo alla data di fine anno precedente e alla data di fine anno, importo totale degli accrediti e degli addebiti effettuati nell’anno, e giacenza media) di oltre trenta tipologie di rapporti finanziari (es. conti corrente, carte di credito, di debito, prepagate, aziendali e non, conti deposito titoli, certificati di deposito e buoni fruttiferi, cassette di sicurezza, fondi pensione, finanziamenti, acquisto e vendita di oro e metalli preziosi, operazioni extra conto) [2]. A tali fonti vanno aggiunte le altre banche dati di cui è previsto l’utilizzo, previste dal Garante. In ogni caso, il principio di minimizzazione dei dati impone che i dati debbano essere adeguati, pertinenti e limitati a quanto necessario rispetto alle finalità per le quali sono trattati [3]. L’accesso ai dati, riservato solo al personale autorizzato, è tracciato. Il contribuente è tutelato da tutte le forme di contraddittorio, può esercitare i suoi diritti di difesa e di rettifica. Carlo Garbarino, professore della Bocconi, sostiene che grazie a questo nuovo strumento le capacità di accertamento del Fisco cresceranno molto, e che quindi è ragionevole pensare che le aree di evasione fiscale si ridurranno significativamente.
Riferimenti normativi
[modifica | modifica wikitesto]- Circolare dell'Agenzia delle Entrate, n.21, 20 giugno 2022
- Art.1, comma 684, legge 27 dicembre 2019, n.160
- Art. 5, Regolamento UE 2016/679
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Circolare dell'Agenzia delle Entrate, n. 21, 20 giugno 2022, su agenziaentrate.gov.it.
- ^ Valutazione di impatto sulla protezione dati relativa al trattamento “Analizzare rischi e fenomeni evasivi/elusivi tramite l’utilizzo dei dati contenuti nell’Archivio dei rapporti finanziari e l’incrocio degli stessi con le altre banche dati di cui dispone l’Agenzia delle entrate”.- Articolo 1, comma 684, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 - 30 luglio 2022 [9808839], su www.garanteprivacy.it. URL consultato il 15 novembre 2022.
- ^ Articolo 5 📖 RGPD. Principi applicabili al trattamento di dati personali | GDPR-Text.com, su GDPR-Text.com - GDPR Text, Translation and Commentary, 14 ottobre 2019. URL consultato il 15 novembre 2022.