Gabriele Barbaini
[modifica | modifica wikitesto]La vita
[modifica | modifica wikitesto]La gioventù
[modifica | modifica wikitesto]Gabriele Barbaini nasce a Pavia il 1 febbraio del 2006, ma trascorre la sua giovinezza nelle campagne del pavese. Fin dall’età puerile Gabriele si distingue dai suoi coetanei per la sua padronanza del linguaggio (a ben 12 anni sapeva usare in una frase di senso compiuto la parola “accondiscendente”) e la sua mancanza si villosità sul capo. Come spesso succede ai giovani, durante la sua adolescenza, si innamora di Giorgio, suo compagno di studi, da cui verrà tradito con il celebre personaggio televisivo del Gabibbo. Proprio nell’atto della scoperta del tradimento, Gabriele Barbaini enuncerà una delle più celebri frasi della letteratura contemporanea: “Mi sento perso come il mio pene davanti al WC a luci spente”. Questo evento lo porterà a passare a un nuovo indirizzo di studi, in cui sarà soprannominato “Il Dottore”, in lode al suo acume, fine intelletto e alla propensione a palpare la sacca scrotale dei suoi colleghi, a detta sua per la salutare prevenzione del cancro testicolare. Il Barbaini nella nuova scuola è spensierato e più gaio che mai e inizierà la sua vivace produzione letteraria sotto l’ispirazione del suo compagno di letture e di vita, un ragazzo solare, simpatico e sopratutto casto (prima di incontrare Gabriele).
L’età matura
[modifica | modifica wikitesto]Conclusi gli studi, Gabriele intraprende un percorso spirituale che lo porterà a diventare in pochissimo tempo governatore della regione Basilicata e quindi a trasferirsi a Bernalda, polo da cui poteva seguire i suoi veri interessi politici, ovvero sostenere il partito “Liberazione della Bulgaria”.
Il nostro prode cavaliere dalla lingua aguzza come una spada e dalla chioma non così folta a causa di carnevalesche vicissitudini socio-politiche sarà costretto a passare gran parte della sua vita in una prigione somala. La segregazione non spinge a cessare la sua produzione letteraria, che invece sarà più prolifica che mai, incentivata dai diversi spunti di ispirazione.
Rilasciato grazie al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, si trasferisce a Cornaredo in cui riesce a avviare un’attività di intrattenimento per adulti denominata “Spogliarenzi”. Questa nuova avventura professionale gli aprirà nuovi orizzonti letterari e personali.
La vecchiaia
[modifica | modifica wikitesto]Gabriele Barbaini trascurerà gli ultimi anni della sua vita in compagnia di cinque gatti, chiamati: Maradona, Nino d’Angelo e Silvio Berlusconi.
I felini e l’eterna gloria delle sue opere gli faranno compagnia prima della fatidica esplosione testicolare da cui aveva messo tutti in guardia, ma da cui lui non si era mai prevenuto.
Le opere
[modifica | modifica wikitesto]Il corpus barbainiano è assai vario tanto da spaziare dal genere omoerotico poetico a quello omoerotico noir, fino a giungere all’omoerotico fantasy per concludersi con il genere omoerotico fantascientifico e storico.
Qui riportato l’elenco delle opere:
- I promessi sporcaccioni
- Mi illumino di mensola
- Notti nel bianco
- Le avventure di Finocchio
- Cinquantamila leghe nel mio retto
- Rosso Malpelo pubico
- Critica alla ragion putrida
- Viaggio nel regno della fantasia 2
- Draculo
- Vivere alla Jack Sparrow
- Breve storia dell’imperialismo