Rosignano Solvay
[modifica | modifica wikitesto]– Il cambusiere Rachele2020 (msg)
Rosignano Solvay frazione | |
---|---|
Entrata della Solvay | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Provincia | Livorno |
Comune | Rosignano Marittimo |
Territorio | |
Coordinate | 43°23′51″N 10°26′40″E |
Abitanti | 15 850[1] |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | solvaini |
Patrono | santa Teresa del B. G. |
Cartografia | |
Rosignano Solvay (/roziɲˈɲano solˈvɛ/)[2] è la frazione più popolata del comune di Rosignano Marittimo, in provincia di Livorno; situato a circa 25 km a sud da Livorno, conta circa 16 000 abitanti.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Dalle origini alla seconda guerra mondiale
[modifica | modifica wikitesto]Anche se vi sono prove tangibili che la località fu abitata da Etruschi e Romani, grazie al ritrovamento sulla Tabula Peutingeriana, proprio qui sembra si trovasse una stazione detta di Velinis. Questa stazione sembra comprendesse appunto l'area che oggi corrisponde alle attuali località di Castiglioncello, Rosignano e Vada. Qui, sempre secondo quanto riportato sulla tavola, sorgeva la città etrusco pelagica (derivante da Pelasgi, abitanti della pianura, popolo antichissimo che abitava la Grecia, l'Asia Minore, Creta, la Sicilia, l'Etruria e l'Italia meridionale, i cui discendenti presero diversi nomi, tra i quali Tirreni o Etruschi) di Calverina o Valserina, dalla quale corruzione del nome, sarebbe fiorito poi,l'attuale, di Solferino, ad oggi zona di importanti ritrovamenti di reperti, appunto di periodo etrusco. Non si tratta di ritrovamenti di grandi tesori, ma comunque utili per quanto riguarda la ricostruzione di una cronologia storica del territorio. A ulteriore testimonianza di ciò ci sarebbero poi ulteriori presenze e interessi archeologici in altre zone di Rosignano, specie quelle corrispondenti oggi a Via della Villana, via Dante e anche in Monte alla Rena, oltre che a Castiglioncello.
Si ritrovano notizie interessanti poi sulla zona, in periodo medioevale, nella storia di un castello importante, che ebbe il suo dominio su Mondiglio, zona già esistente prima del Mille, caratterizzata per lo più da campagna lavorata da contadini e coloni, che erano legati per obblighi militari ai padroni. Il castello fu anche al centro di una controversia, tra il 1119/1202, circa i confini tra il castello di Castiglione Mondiglio (discendenti della famiglia dei conti di Pisa) e quello di Rosignano, legata all'assegnazione del fiume Fine, allora navigabile, per il trasporto di legname, attività fiorente data la presenza di un'ampia area boschiva al tempo, che doveva andare ai mercati costieri. Diversi comunque sono gli atti che registrano un quadro vivace delle "lotte" che si creavano tra i vari castelli della zona (Vada, Castiglioncello, Colle).
Diverbi di questo genere furono alquanto frequenti, specie dopo il 1150, il che ci fa capire che nella seconda metà del XII secolo, la zona di Rosignano e il suo territorio per intero, erano inseriti nell'economia commerciale toscana. Non solo. La zona boschiva intorno a Rosignano, era fiorente per la caccia, specie quella al capriolo, così vediamo spesso figure importanti della storia toscana e italiana, che passano di qui, tra i quali ricordiamo la Casa Medici. Secondo l'estimo del 1795, nella zona costiera, esistevano la casetta dei Cavalleggeri e una casa di lavoratori. Il territorio fino a questo periodo, rimane prevalentemente disabitato (si preferiva stanziare o comunque trasferirsi nei vicini colli o comunque nelle zone limitrofe) anche a causa della presenza costante di briganti, che trovavano nella macchia mediterranea un ottimo nascondiglio. Abbiamo testimonianza infatti che il luogo era attraversato regolarmente solo dai Cavalleggeri che si occupavano di mantenere il controllo sul territorio a servizio dei proprietari terrieri.
Non sorprende quindi che l'unica via di riferimento di una certa importanza fosse solamente una e che, non versando in condizioni favorevoli all'attraversamento per le ragioni sopra citate, nonostante fosse di collegamento tra Livorno e Piombino, fosse percorsa solo in caso di estrema necessità (si preferiva allungare il percorso optando per i colli), e spesso proprio solo dai Cavalleggeri, non a caso quindi chiamata via dei Cavalleggeri o meglio conosciuta come via del Littorale. Le vie marittime stesse non furono mai sfruttate, anche a causa, e soprattutto, della preesistenza dei porti di Livorno e di Vada, più sicuri rispetto alle coste battagliate dai briganti. Questa fu la situazione fino al XIX secolo, quando le bonifiche attuate durante il Granducato Lorenese portarono allo sviluppo del vicino abitato di Vada.
Il punto di svolta si ebbe all'inizio del Novecento, quando, con l'apertura della linea ferroviaria Livorno-Vada-Cecina (1910) e l'accresciuto interesse per la tratta costiera di Castiglioncello. Nello stesso periodo, in queste zone due fratelli di origini belga, Ernest e Albert Solvay, andavano in cerca di un appezzamento di terreno dove poter far sorgere la loro fabbrica. I due non furono interessati da subito alla zona, che poi porterà il loro nome, ma si spostano dapprima verso le località limitrofe a San Vincenzo, per la loro posizione più vicina alle cave calcaree proprie della zona, cave di San Carlo. Dopo il rifiuto da parte della comunità i due proseguirono la ricerca nelle zone limitrofe, l' attenzione cadde proprio sulle campagne di Rosignano. I due si accorsero che il territorio poteva offrire buona materia prima, soprattutto quando si scoprì che quelli che si pensavano fossero rimasti terreni paludosi, in realtà altro non erano che affioramenti di acqua salmastra che rilasciava sul terreno il salgemma, rivelatosi poi fondamentale alla produzione industriale.
Proprio qui Ernest Solvay| volle innalzare uno stabilimento per la fabbricazione della soda. I lavori iniziarono il 17 settembre 1913 con la posa delle fondazioni. Presto la costruzione dello stabilimento si rilevò di grande attrattiva anche per gli abitanti delle vicine realtà urbane, tra le quali Livorno che procurò personale tecnicamente qualificato, ma anche ai paesi collinari che offrirono manodopera a buon mercato. Prende così il via la trasformazione del litorale del comune di Rosignano Marittimo. Nel 1917 si era creato un vero e proprio paese intorno alla fabbrica, che venne chiamato Solvay Rosignano, proprio a riconoscimento verso i fondatori della fabbrica stessa. Quattro anni dopo si contava già un incremento notevole della popolazione, ma soprattutto del complesso abitativo, che, come oggi, diviso dalla ferrovia, vede estendersi una parte a mare sulla via Aurelia, fino a Monte alla Rena, una parte invece svilupparsi vicino alla fabbrica. Fu infatti nel 1923 che Rosignano Solvay, dietro richieste della società belga, divenne a tutti gli effetti una frazione del comune.[3] Ma è solo poi nel 1936 che il paese acquista l'attuale denominazione di Rosignano Solvay.
La fabbrica e il villaggio furono ampliati nei decenni seguenti. Ad esempio, nel 1923 alcuni gruppi di case operaie furono costruite oltre la linea ferroviaria, verso la costa; successivamente si lavorò anche al potenziamento dei servizi. Tra il 1922 e il 1938 la società si interesserà anche a dedicare ai propri dipendenti, spazi per lo svago comunitario, che soddisfacessero le esigenze culturali, costruendo ad esempio gli stabilimenti balneari, tra i quali il più grande e ancora oggi in uso, il circolo ricreativo Solvay, destinato dapprima solo agli ingegneri e dirigenti Solvay, poi aperto anche agli operai. Questa iniziativa fu attivata anche perché si vide incrementare la tendenza di passare le vacanze al mare, che poi avrà il suo boom negli anni sessanta.
La frenetica attività edilizia degli anni quaranta conferì alla cittadina industriale l'immagine attuale: i viali, l'alberatura, i lotti squadrati, gli orti, l'architettura, le pinete, fanno parte di un disegno generale che caratterizza l'intero agglomerato urbano affermando il tipico "stile Solvay". Negli anni dello scoppio della Prima guerra mondiale, il villaggio si espande fino all'entrata in guerra dell'Italia. Durante questo periodo infatti tutto si ferma fino al 1920.a
La seconda guerra mondiale e il dopoguerra
[modifica | modifica wikitesto]Lo scoppio della seconda guerra mondiale porta a un ulteriore interruzione dello sviluppo del paese. Rosignano è interessata soprattutto per quanto riguarda gli ultimi periodi, tra il settembre 1943 e il luglio 1944. Gli eventi principali furono:
- 9 settembre 1943: davanti alla baia di Castiglioncello si svolge un combattimento navale tra due imbarcazioni italiane e due posamine tedesche, che vede le prime colpite e perdenti. Lo scontro vide il coinvolgimento anche dell'adiacente litorale di Rosignano Solvay, che con il cannoneggiamento, fu colpito e vide coinvolte anche perdite civili;
- 20 gennaio 1944: "La notte dei bengala": iniziano i bombardamenti sulla costa; la maggior parte delle bombe cadono in mare;
- la notte del 27 gennaio 1944: l'attentato al maresciallo e a un carabiniere a Rosignano, fa intervenire il Tribunale Militare fascista che oltre a trattenere dieci ostaggi e a imporre il coprifuoco, condanna a morte Oberdan Chiesa;
- il 30 gennaio all'alba Oberdan Chiesa viene condotto alla spiaggia del Lillatro e fucilato.
- 6 aprile 1944: bombardamenti coinvolgono l'abitato Solvay, andando a colpire la rete di acqua potabile del paese;
- 23 aprile 1944: bombardamenti, questa volta interessata è lo stabilimento, provocando gravi danni alla struttura dell'Aniene.
- 15 giugno 1944: l'incursione più violenta e sanguinosa, durante la quale viene bombardato a tappeto tutto l'abitato.
- 17 giugno 1944 tarda nottata: un velivolo francese sorvola stabilimento e sgancia per tre volte grappoli di bombe andando a colpire, l'officina meccanica, le tubazioni idrauliche, e la foresteria.
Con l'avvicinarsi pressante delle truppe della V Armata statunitense, i tedeschi iniziarono il lavoro di rastrellamento tra la popolazione del comune di Rosignano, durante il quale le Schutzstaffel minacciarono molte uccisioni e commettendone altrettante. In questi momenti viene bombardata la sede della Todt delle forze lavoro tedesche di Rosignano Solvay. Ormai certi dell'arrivo degli americani, i tedeschi saccheggiarono lo stabilimento e caricarono tutto su una nave che fecero salpare dal Porto di Vada. Il 3 luglio 1944 il 135º e il 168º Reggimento della 34" Divisione della V Armata Usa occupano Rosignano Solvay. È la lberazione. [4]
Dal secondo dopoguerra il paese e lo stabilimento Solvay sono stati ulteriormente ampliati, incrementando soprattutto quella parte che riguarda la via Aurelia. A differenza delle strutture "giardino" del modello Solvay, qui l'agglomerato urbano si presentano in modo ben diverso, riversandosi direttamente sulla strada. Oltre alla via Aurelia un nuovo incremento dell'abitato interessa anche la zona che sorge intorno alla piazza Monte alla Rena. Realizzata negli anni cinquanta, intorno all'immensa duna sabbiosa che dava il nome alla località, crea un agglomerato che lascia libero, casualmente, proprio l'isolato della duna, quasi a ricordo di un gigante invisibile. Il quartiere che si va a creare è occupato principalmente da coloro che non lavorano direttamente per la fabbrica ma che facevano parte dell'apparto orbitante intorno ad essa.
Attualità
[modifica | modifica wikitesto]Negli anni, la presenza dello stabilimento ha tuttavia causato l'inquinamento del tratto di costa situato a sud dell'abitato. Le cosiddette Spiagge Bianche sono infatti formate dagli scarichi dell'adiacente industria chimica; per il 90% è calcare cotto e finemente tritato e per il 10% circa cloruro di calcio che, assomigliando molto alle spiagge tropicali, attirano, nella stagione estiva, numerosissimi turisti. Il sito, secondo l'UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente), è tra i 15 tratti costieri più inquinati del Mediterraneo.
Nel 2010 è stata definitivamente ultimata l'eliminazione del mercurio dal ciclo di fabbricazione Solvay a seguito della conversione, avvenuta a partire dal 2008, dalla tecnologia con celle di mercurio alla tecnologia con celle a membrana per l'elettrolisi del cloruro di sodio. Prima conseguenza è la cessazione completa dello scarico a mare del metallo, anche se rimangono nei sedimenti oltre 500 t di mercurio accumulatesi nel corso degli anni.[5]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]L'insediamento sorto attorno allo stabilimento Solvay costituisce una vera e propria città giardino; infatti, il cosiddetto stile Solvay, che si percepisce percorrendo le strade della frazione, è dovuto non solo alla scelta degli stessi tipi edilizi, ma anche alla regolare scansione planimetrica dell'abitato, percorsa da ampi viali alberati. Legata alla realizzazione del villaggio è la costruzione di una serie di edifici di spicco, quali la stazione ferroviaria (1916), il Teatro Solvay (1921), la chiesa di Santa Teresa (1931) e il più tardo Circolo ricreativo I Canottieri (1939).
Il lungomare, ove insistono diversi stabilimenti balneari, si estende da Castiglioncello, a nord, fino alla terrazza delle Quattro Repubbliche Marinare, a sud, costituendo una suggestiva passeggiata che, partendo dagli scogli della baia del Quercetano e oltrepassando il porto di Cala de' Medici, conduce fino al porto del Circolo Canottieri Solvay e alla costa bassa e sabbiosa delle Spiagge Bianche. Presso le Spiagge Bianche, più precisamente presso il Lillatro, la comunità di Rosignano ha eretto un cippo in memoria di uno dei grandi personaggi della resistenza livornese che perse la vita per mano dei Tedeschi proprio su questa spiaggia, Oberdan Chiesa.
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Centro Culturale "Le Creste"
[modifica | modifica wikitesto]Il centro è stato inaugurato nel Dicembre del 2013 e ad oggi rappresenta il fulcro della vita culturale del paese di Rosignano Solvay. Al suo interno si trovano una caffetteria con emeroteca, la nuova biblioteca comunale, la ludoteca, lo spazio giovani, l'informagiovani e una sala conferenze.[6] La struttura risponde alle moderne tecniche di costruzione ed architettura; progettata da Area Progetti, UNA2 Architetti Associati, Andrea Michelini e Laura Ceccarelli, si distingue tra gli edifici pubblici -anche a livello internazionale- per le sue caratteristiche di ecocompatibilità, ed inserimento nel contesto urbano. Struttura luminosa, trasparente, dotata di spazi e arredi flessibili e di ampi spazi esterni fruibili. Il suo nome è stato deciso attraverso un concorso effettuato tra le classi delle scuole elementari del Comune.
Teatri
[modifica | modifica wikitesto]- Teatro Solvay: immerso nel verde del parco si caratterizza per la tipica architettura in laterizio nord europea. Oggi complesso polivalente utilizzato per recite teatrali, cinema, università popolare, appuntamenti istituzionali, sede di associazioni o semplice area di ritrovo.
Musei
[modifica | modifica wikitesto]- Museo Civico Archeologico "Palazzo Bombardieri"
- Museo Archeologico Nazionale di Castiglioncello
- Museo di Storia Naturale
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]L'abitato è situato tra Rosignano Marittimo e il mare, confinando, a nord, con la frazione di Castiglioncello. Da nord a sud è percorso dalla via Aurelia, a fianco della quale scorre la linea ferroviaria Pisa-Livorno-Roma; pertanto i principali collegamenti interni per i mezzi stradali tra le due aree di Rosignano Solvay, lato mare ad ovest e lato monte ad est, sono garantiti da un cavalcavia e dal sottopasso di via Forlì, inaugurato il 29 maggio 2009 in sostituzione del soppresso passaggio a livello.
L'area abitativa è contraddistinta da 9 zone o rioni (Monte alla Rena, Crocetta, Pescine, Poggi Paoli/5 strade, Serragrande, Lillatro, Villaggio, Stazione, Paese Novo). Molte poi le piazze dislocate sul territorio di Rosignano Solvay, tra queste: piazza Risorgimento è la piazza istituzionale conosciuta con l'appellativo di piazza del cavallo, piazza del Mercato in cui ha sede il tradizionale mercato settimanale del lunedì mattina, piazza della Repubblica antistante il vecchio passaggio a livello e piazza Monte alla Rena in prossimità del lungomare Colombo.
La frazione è dotata di un'area artigianale, denominata "Le Morelline", che si è sviluppata a partire dagli anni ottanta ad est dello stabilimento Solvay. All'inizio del XXI secolo risale la costruzione di un grande porto turistico capace di ospitare 650 yacht con lunghezza massima fino a trenta metri. All'interno del porto è presente un borgo commerciale con bar, ristoranti, negozi, servizi di ogni genere ed un cantiere per la riparazione e l'alaggio delle barche ivi transitanti.
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Il centro industriale di Rosignano e i siti di Ponteginori e San Carlo garantiscono oltre 1500 posti di lavoro (2010), esclusi i lavoratori dell'indotto. Il parco industriale attuale non si limita alla sola Solvay, ma ospita insediamenti di GDF Suez e Ineos. Tutti gli impianti produttivi hanno ricevuto l'Autorizzazione Integrata Ambientale dagli enti preposti.
Ad oggi la produzione industriale è concentrata sulla produzione di:
- carbonato di sodio
- bicarbonato di sodio anche per uso farmaceutico
- cloruro di calcio
- cloro
- acido cloridrico
- clorometani
- materie plastiche
- perossido di idrogeno (acqua ossigenata).
L'industria è dotata di due centrali a turbogas per la produzione di energia elettrica della potenza di circa 450 MW cadauna. È allo studio, enti preposti permettendo, la costruzione di un gassificatore di metano che comporterebbe l'allungamento dell'attuale pontile Solvada dove attraccano le navi etileniere per scaricare l'etilene liquido, prodotto necessario per la fabbricazione del polietilene (plastica), dagli attuali 1800 metri a 2200, per poter fare attraccare anche le navi metaniere che porteranno il metano liquido a -161 °C dando luogo volendo ad una vera e propria fabbrica del ghiaccio, gas tecnici e alimentari surgelati.
Da gennaio 2010 è in funzione il nuovo impianto, EOLO, che introducendo nuove tecnologie per la produzione di bicarbonato di sodio ha aumentato la capacità produttiva dell'80% da 155000 tonnellate annue a oltre 265000.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ In mancanza di dati ufficiali precisi si fa riferimento ai censimenti parrocchiali reperibili sul sito della CEI (Santa Croce e Santa Teresa)
- ^ Dizionario di pronuncia italiana online di Luciano Canepari.
- ^ Giampiero Celati, Leo Gattini, Sale e Pietra, Giardini editore, p. 79.
- ^ > Leo Gattini, Carlo Mancini, Renzo Mazzanti, Stefano Rossi, Monte alla Rena: tra scienza e leggenda, Il Gabbiano, p. 21.
- ^ Lo stato dell'arte sulle riconversioni, su legambiente.it, gennaio 2018. URL consultato il 6 aprile 2018.
- ^ Comune di Rosignano Marittimo - Centro Culturale le Creste, su comune.rosignano.livorno.it. URL consultato il 31 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2018).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gianfranco Bettin, Maurizio Dianese, Petrolkiller, Feltrinelli Editore, 2002. ISBN 8807817187
- Alessandro Buonopane, Rosignano, Solvay e la ferrovia, Acme, Milano ISBN 9788896759066.
- Felice Casson, La fabbrica dei veleni, Sperling & Kupfer, 2007. ISBN 8820043467
- Leo Gattini, Carlo Mancini, Dalle AM lire all'euro, Giardini editori, Pisa, 2004.
- Leo Gattini, Giampiero Celati, Quando la luna sorrise al lampionaio, Giardini editori, Pisa 1993.
- Leo Gattini, Giampiero Celati, Sale e Pietra, Giardini editori, Pisa 1995.
- Leo Gattini, Giampiero Celati, La ciminiera dimezzata, Giardini editori, Pisa 1997.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito sulla costruzione della fabbrica Solvay a Rosignano, su lungomarecastiglioncello.it.
- Dati di Goletta Verde 2005, su legambientetoscana.it. URL consultato il 12 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2007).