La scuola di artigianato digitale è una scuola di design, elettronica e informatica ideata da Nicola Benedet nel contesto storico-culturale del movimento dei maker e della rivoluzione industriale 4.0. Con il termine scuola di artigianato digitale si vuole indicare una scuola ad alto contenuto tecnologico in cui vi è la valorizzazione delle arti manuali. Essa non è solo una scuola, ma rappresenta anche un punto di riferimento fondamentale per tutti i movimenti d’innovazione nel campo dell’artigianato digitale. Obbiettivo della scuola è di dare allo studente una formazione artigianale, tecnica ed artistica completa per formare così una nuova figura di tecnico per l’industria e l’artigianato in grado di padroneggiare gli aspetti tecnici e formali della produzione. Si può dire che presso la scuola si assiste all’unione di tecnica ed arte.
La storia
[modifica | modifica wikitesto]Appassionato fin da piccolo di progettazione e macchine utensili, Benedet intrattiene la sua prima esperienza lavorativa presso una torneria di precisione. Questa esperienza si rivela particolarmente formativa in quanto gli consente dì venire agevolmente a contatto con il mondo delle macchine utensili, dei prototipi e delle nuove tecnologie. Dopo essersi laureato in architettura indirizzo urbanistica, prosegue la sua formazione alternativa approfondendo il campo del design, dell’elettronica, della programmazione e delle macchine a controllo numerico (in particolare la stampa 3D) cercando di integrarle tra loro. Nello stesso periodo inizia a collaborare con uno studio di geomatica e comunicazione dove approfondisce la tecnologia di rilievo 3D. Queste competenze lo portano a tenere diversi corsi di formazione e in particolare nel 2012 è pioniere dei primi corsi Arduino e stampa 3D tenuti in regione FVG.
La nascita dell'idea
[modifica | modifica wikitesto]In questo periodo Benedet si accorge che la scuola superiore ha gravi limiti, in primis tra tutti la mancanza di dialogo tra discipline diverse. Così nel maggio 2012 inizia a buttare giù il programma di una scuola innovativa, in grado di anticipare i tempi e di legare assieme tra loro il design, l’informatica e l’elettronica e di dare agli studenti una vera occasione di formazione e impiego. Nasce così la prima bozza di proposta per l'istituzione di un istituto scolastico come centro di consulenza artistico/digitale per l'industria, il commercio e l’artigianato. Benedet decide di chiamare la scuola “Scuola di Artigianato Digitale” per indicarne la natura ad alto contenuto tecnologico e innovativo con cui vengono valorizzate le arti manuali.
La ricerca di finanziamenti
[modifica | modifica wikitesto]Dall’ottobre del 2012 e per tutto il 2013 Benedet studia il panorama scolastico italiano per capire se ci siano i presupposti per poter aprire in autonomia una propria scuola. Resosi conto che i tempi sono troppo lunghi per un’opera del genere (per ottenere gli accreditamenti servono infatti circa 10 anni), cerca finanziatori che credano nella sua idea e lo aiutino a registrarla. Questo avviene all’inizio del 2014 quando due imprenditori gli danno una mano ad attivare le pratiche del brevetto e del marchio d’impresa. Dopo qualche mese dall’avvio delle pratiche arriva la risposta dall’ufficio brevetti che la scuola come idea non è brevettabile perché una scuola è un’istituzione che ha secoli di storia e non ci possono essere brevetti in merito. Si continua allora con la registrazione del marchio d’impresa.
La prima scuola
[modifica | modifica wikitesto]Proprio in questo periodo Benedet si rende conto che una scuola del genere dev’essere accessibile a tutti e così, con il parere favorevole dei due finanziatori, decide di muoversi in questa direzione trovando enti di formazione disponibili a recepire la sua idea. Nel luglio del 2014 questa ricerca porta buoni risultati e un ente di formazione del pordenonese, impegnato in settori formativi completamente diversi, si dimostra interessato a recepire l’idea e a farla partire. Benedet cede gratuitamente l’uso della sua idea per i percorsi di prima formazione pur conservandone l’esclusiva oltreché sull’idea anche sul nome e sul marchio. Dopo quasi un anno di intenso lavoro, nel settembre 2015 apre i battenti il primo corso di formazione professionale, della durata di 4 anni, che diploma addetti alla programmazione di stampanti 3D e sistemi Arduino e in cui lo stesso Benedet insegna nelle materie Design e progettazione, tecnologia dei materiali e programmazione di macchine utensili.
Il programma didattico
[modifica | modifica wikitesto]Nella stesura del programma della scuola, Benedet ha tenuto conto di importanti riferimenti internazionali come il Bauhaus, ma anche del significativo contributo di Bruno Munari con la sua didattica attiva dedicata al mondo dei piccoli. In quest’ottica tutta la didattica si basa sulla capacità di potersi subito calare in un contesto di applicazione pratico e quindi tutte le materie (anche la matematica, l’inglese, etc.) sono connotate da un’immediata applicazione. In questo contesto assume estrema importanza il laboratorio di cui Benedet ha definito l’asset e progettato il mobilio in un’ottica di continua esportazione della scuola. Questo permette ai ragazzi di lavorare fin da subito a progetti più o meno complessi. E proprio il lavoro su un progetto concreto è uno degli aspetti di plusvalore della didattica: gli allievi lavorano su qualcosa di tangibile unendo tra loro le varie materie per ottenere un prodotto finito sotto tutti gli aspetti, sia di forma, che di funzionamento che di presentazione. Nel suo programma Benedet dimostra una forte convinzione nel fatto che l'unione profonda di tutte le discipline in una nuova arte del fare avrebbe portato anche un nuovo rinascimento culturale capace di unificare arte, artigianato e tecnologia.
Eredità e influenze
[modifica | modifica wikitesto]A distanza di qualche anno dall’apertura del primo corso a Pordenone, attualmente quest’idea è stata esportata, per quanto riguarda la prima formazione, anche a Udine e Palmanova nonché nelle regioni Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige e Lazio. L’idea è stata inoltre sposata da un’università spagnola che ha attivato una laurea triennale e a Lisbona per quanto riguarda un percorso universitario. L'organizzazione del corso ha subito qualche modifica durante questi anni, ma alcuni aspetti sono rimasti peculiari e universalmente riconoscibili. Benedet sta attualmente lavorando per portare la sua idea all’interno dell’università con una laurea triennale e un master, e anche all’interno della scuola superiore statale con un percorso di 5 anni. L'eredità permanente che sicuramente la scuola lascerà sono le innovazioni apportate nella didattica che avranno ricadute sul sistema scolastico in generale offrendo all’istituzione scolastica una possibilità di riscatto quale luogo di formazione, innovazione e diffusione di una nuova cultura.