Architetture religiose
Basilica Cattedrale di Santa Maria del Ponte
La storia dell'edificio sacro è strettamente legata alle fasi costruttive del ponte che lo sorregge. Essa è, infatti, costruita su un ponte a tre archi il Ponte di Diocleziano, in piazza Plebiscito.
Nel 1088, restaurando il Ponte del III sec d.C. dopo un terremoto, si ritrovò un'antica statua della Madonna col Bambino: l'evento, ritenuto miracoloso, portò a ribattezzare questa icona Madonna del Ponte e fu costruita una cappella per custodirla sul ponte stesso, quella di "Santa Maria de Platea", detta anche della Madonna delle Grazie. Verosimilmente, la statua è un'antica icona bizantina, murata in un arco del ponte nell'VIII secolo per sottrarla agli iconoclasti. La crescente devozione popolare portò, sul finire del XIV secolo, a costruire in luogo della cappella una chiesa che coprì interamente il ponte.
Nel 1520 Lanciano fu eretta a Diocesi e la sua chiesa fu fatta Cattedrale. Quella che possiamo vedere oggi è stata, in realtà, edificata ex-novo tra il 1785 ed il 1788: l'interno della Cattedrale fu trasformato su progetto dell'architetto Giovanni Fontana. Le volte, le lunette e la cupola furono dipinte dal pittore napolataleno, maestro presso la Reale Accademia, Giacinto Diano. La facciata fu iniziata nel 1800 ed è rimasta incompiuta (1819) nella parte superiore, su progetto di Eugenio Michitelli il quale abbatté la vicina Chiesa dell'Annunziata del XIII secolo in quanto ostruiva il passaggio alla popolazione. La Basilica è di impianto neoclassico - anche se alcune decorazioni tradiscono residui del gusto rococò - costruita su progetto di Carlo Fantoni, con opere interne di affreschi e tele del napoletano Giacinto Diano (1791-1794); mentre, la Cappella grande del Sacramento è del XVII secolo. L'interno è costituito da una sola navata, circondata da semicolonne corinzie mastodontiche. La volta con gli ovali sono ornate con tre grandi affreschi della volta della navata raffiguranti a sinistra "Davide che consegna la pianta del Tempio di Gerusalemme al figlio Salomone", al centro "Assuero che eleva sul trono di Persia la giovinetta Ester" e destra "Salomone che dedica il tempio a Dio". I tre medaglioni sono racchiusi da cornici dorate, opera dell'artista lombardo Alessandro Terzini[1].
La Cupola monumentale è stata restaurata negli anni '60, determinando la perdita di un grande affresco di Giacinto Diano in onore dell'Assunzione. In una nicchia al centro dell'altare maggiore in marmo è situata la statua della Madonna del Ponte. A sinistra della Cattedrale, inoltre, sorge la Torre Campanaria realizzata tra il 1610 ed il 1614. In particolare, con atto del Notar Tiberio de Blasiis del 7 febbraio 1609 i Porcuratori della Santa Casa del Ponte acquistarono da Claudio Santella per il prezzo di 400 ducati una bottega "pro costrucrione et erecrione capanilis". L'esistenza di botteghe artigianali sull'area dove fu eretto il campanile è stata confermata dagli svavi archeologici effettuati nel 1992. Il progetto dell'attuale Torre Campanaria fu redatto dall'architetto lomabrdo Tommaso Sottardo a seguito del quale l'Arcivescovo di Lanciano di quegli anni (1610), Lorenzo Mongiò, pose la prima pietra della costruzione con un cerimoniale di accoglienza. Architettonicamente parlando, la Torre è a pianta quadrata, di 10.50 metri per lato ed è alta 40.10 metri dal sottostante larghetto, mentre dal piano della piazza - dinanzi la Cattedrale - è alta 36.80 metri.
A livello storico-culturale, la Torre in Piazza Plebiscito cosituisce il simbolo della comunità lancianese in quanto si celebrano, qui, gli avvenimenti civili e regiosi di maggior spessore, come, per esempio, le riunioni del Decurionato venivano annunciate con il suono della campanasulla Torre, oppure, ancora, l'iniziazione della Squilla lancianese[2].
- ^ Piergiorgio Renzetti, GUIDA DI LANCIANO , Città della Musica delle Fiere , del Miracolo --Alla memoria In memory of Arch. Vittorio Renzetti A cura di Edited by Vittorio Renzetti Progetto grafico e impaginazione Graphic design and layout, in NUOVAGUTEMBERG, 1º gennaio 2018. URL consultato il 2 luglio 2022.
- ^ Michelino Giarrocco, Il Patrimonio storico artistico nella Pr. URL consultato il 2 luglio 2022.