L’ Employee Advocacy è il processo attraverso il quale l’azienda sollecita la partecipazione dei dipendenti alla condivisione sui propri profili social privati di contenuti riguardanti il prodotto/servizio, i progetti aziendali specifici o la vita lavorativa in genere.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L’Employee Advocacy è un’attività di influencer marketing che si configura nella sfera dei micro/nano-influencer più ampiamente identificati come persone comuni, anche consumatori, appassionati di un prodotto/servizio che sono naturalmente coinvolti nell’uso tanto da voler condividere la propria esperienza e da decidere consapevolmente di metterci la faccia per parlare delle sue caratteristiche e benefici; il tutto senza avere un ritorno economico dall’azienda stessa.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]I dipendenti sono persone autorevoli per l’azienda, conoscono bene il prodotto e le sue caratteristiche, sono “consumatori” di cui ci si può fidare; sono una riprova sociale che arriva da chi contribuisce al successo del marchio.
I dipendenti devono sentirsi orgogliosi di lavorare in azienda e condividerne i valori così tanto da essere disposti ad esporsi e metterci la faccia in modo spontaneo e consapevole. I dipendenti non possono essere obbligati a parlare bene dell’azienda o a condividere contenuti sui loro profili personali, deve essere un’attività svolta su base volontaria grazie a precisi percorsi di riconoscimento e crescita.
Le aziende che perseguono un progetto di Employee Advocacy devono prevedere un piano di formazione, di incentivi e di crescita per i dipendenti che aderiscono all’iniziativa i quali dovranno avere accesso all’uso dei social durante la quotidiana attività al fine di condividere i loro momenti di lavoro.
Fornire loro gadgets e materiale personalizzato aiuterà la condivisione.
Vantaggi
[modifica | modifica wikitesto]L’attività di Employee Advocacy favorisce il passaparola positivo e rafforza l’immagine e la fiducia nel marchio. Dona maggiore visibilità al brand e umanizza l’azienda accorciando le distanze con il consumatore in una comunicazione person to person.
Regolamentazione e Trasparenza
L’azienda che adotta un progetto di Employee Advocacy deve strutturare dei percorsi formativi per i dipendenti che decidono di prendere parte a tale attività al fine di migliorare i propri skills comunicativi.
I dipendenti dovranno quindi essere formati al corretto uso dei social e del tono di voce aziendale che deve essere immediatamente riconoscibile, dovranno avere delle linee guida su quante volte pubblicare e su come rispondere ad eventuali commenti.
A tal fine, scrivere un’adeguata Social Media Policy aiuterà i dipendenti a non commettere errori e proteggerà l’ immagine aziendale.
Alcuni Dati
[modifica | modifica wikitesto]- Le persone hanno più fiducia e credono maggiormente agli impiegati piuttosto che ai CEO. 53% contro 47%. Ancora di più se si tratta di tecnici esperti dell’azienda 65% (Fonte Hootsuite)
- L’ 86% delle persone coinvolte in programmi di employee advocacy hanno avuto benefici per la loro carriera professionale (Fonte Hootsuite)
- Gli impiegati di un’azienda su Linkedin tendono ad avere 10 volte più follower dell’azienda stessa (Fonte Linkedin)
- Il 2% della condivisione di contenuti fatta da impiegati aziendali è responsabile del 20% di tutto l’ingaggio relativo ai post aziendali (Fonte Linkedin)
- Le persone hanno 16 volte più probabilità di leggere un post di un amico su un marchio rispetto a quello del marchio stesso (Fonte Cisco)
- L’utente medio di internet negli Stati Uniti ha 200 amici su Facebook e 61 Followers su Twitter. Uno staff di 20 dipendenti significa una copertura potenziale di 5000 persone (Fonte Pew Research Center)
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Brown, Duncan e Hayes, Nick. Influencer Marketing: Chi influenza davvero i vostri clienti ?, (Titolo originale "Influencer Marketing: Who really influences your customers?") Butterworth-Heinemann 2008.
Piero Tagliapietra, Leader Digitali. Dall'analisi dell'influenza online all'influencer management, Franco Angeli, 2015
Matteo Pogliani, Influencer Marketing: valorizza le relazioni e dai voce al tuo brand, Dario Flaccovio Editore, 2016.
Gerardo Grasso, Influencer marketing 2.0. Come sviluppare una strategia influencer-oriented e gestire con successo il marketing dell'influenza, EPC Editore, 2017
Voci Correlate
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