Don Antonio Gaetano Lotti ([[Zoppola]], 22 agosto 1931 – [[Corona (Mariano del Friuli)]], 25 giugno 2009) è stato un prete di fede cattolica italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di Pietro Lotti (1886-1971) e Maria dei conti di Montereale Mantica (1895-1987) famiglie di chiare ascendenze nobiliari conosciute e stimate. Il 2 settembre viene battezzato nella chiesa di san Martino in Zoppola da mons. Pio Paschini, Canonico Lateranense, amico di famiglia. Successivamente, nel 1944 il giorno di san Martino (11 novembre) riceve la S. Cresima per le mani del vescovo di Concordia mons. Vittorio D'Alessi.
Formazione
[modifica | modifica wikitesto]Dopo aver compiuto gli studi classici presso il Liceo classico Jacopo Stellini a Udine, maturata la vocazione al sacerdozio in età giovanile (22 anni), entra nel Seminario arcivescovile di Udine nel 1952 e il 29 giugno 1958 viene ordinato sacerdote nella chiesa cattedrale, dall’arcivescovo Mons. Giuseppe Zaffonato il quale lo nomina vicario cooperatore presso la parrocchia del Sacro Cuore di Udine e segretario all'Ufficio Pro Migranti. Nello stesso periodo è pure vice segretario dell’Ufficio Catechistico.
Mariano del Friuli
[modifica | modifica wikitesto]Richiesto espressamente da don Nicodemo Plet quale cooperatore, per le sue doti sacerdotali, dal 1959 al 1967 svolge il suo ministero a Mariano del Friuli, incardinandosi nell’Arcidiocesi di Gorizia e ricevendo una specifica delega dall’arcivescovo, mons. Giacinto Ambrosi, sulla vita spirituale della parrocchia.
Villesse
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1967 viene nominato vicario economo della parrocchia di Saciletto ed Alture. Dopo due anni (1969) è chiamato a reggere la parrocchia di Villesse dove vive il suo apostolato con quella modestia che gli è propria, rimanendovi per otto anni. Al momento del congedo dalla comunità villessina, lascia nei fedeli un ricordo indelebile per la sua esemplare operosità, grazie al suo spirito giovanile, spirito che lo ha contrassegnato nella dimensione pastorale delle precedenti comunità.
Studi a Roma
[modifica | modifica wikitesto]Trascorre due anni a Roma: presso la Pontifica Università Lateranense si laurea in Teologia e in utroque iure. Nei mesi estivi di quel periodo ha la facoltà di trascorrere da missionario alcuni mesi presso una comunità mussulmana primitiva presso l’oasi di Ghardaia nel deserto algerino, dove si trova anche un gruppo di cristiani.
Corona
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1979, rientrato a Gorizia, l’Arcivescovo Mons. Pietro Cocolin lo propone come defensor vinculi del Tribunale Ecclesiastico diocesano (dove dal 1987 ricoprirà anche il ruolo di Promotore di Giustizia) e, successivamente, a quello del Triveneto con sede a Venezia. Il 16 dicembre dello stesso anno fa l’ingresso come parroco nella piccola parrocchia di Corona. Negli anni dal 1982 al 1990 è docente di Storia della Chiesa presso la Scuola Teologica per Laici a Gorizia. Ricopre dal 1986 fino al 2000 anche il ruolo di segretario del Consiglio Presbiterale diocesano. Socio onorario dell’associazione “Una Voce Venetia”, per la salvaguardia del rito romano antico, dal 1984 è incaricato dall’arcivescovo di Gorizia mons. Antonio Vitale Bommarco di celebrare la Santa Messa “more antiquo” prima nella parrocchia di Corona e poi nella chiesa dell’Immacolata a Gorizia. Nel 1993 coordina un gruppo di eloquenti personalità, fondando il Rotary Club di Monfalcone e ricoprendo la carica di presidente per il 2007-2008. Nel 2003 è insignito del titolo di Prelato d’Onore di Sua Santità. Il 25 giugno 2009 seraficamente, quasi “rubato nel sonno”, torna alla Casa del Padre. Le solenni esequie furono celebrate dall’arcivescovo di Gorizia, mons. Dino De Antoni, con una grande partecipazione di clero e fedeli presso la chiesa dei santi Maria e Zenone in Corona. Le sue spoglie mortali, per sua espressa volontà, sono state tumulate nella tomba dei parroci di Corona.
Ordine di Malta
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1980 il Sovrano Militare Ordine di Malta, a sostituzione del cappellano delegatizio dell’Ordine, gli conferisce questo incarico e, nel 1983 su invito dello stesso Gran Maestro, Fra’ Angelo de Mojana, emette i voti perpetui diventando cappellano conventuale professo. Meriterà, negli anni in avvenire, grande considerazione e stima nel Consiglio Delegatizio e presso le istituzioni più importanti dell’Ordine; nel 1985 viene nominato cappellano capo del Gran Priorato di Lombardia e Venezia e membro del Consiglio del Prelato S.M.O.M. fino alla sua morte. Nei mesi estivi di questo periodo, si offre di sostituire il cappellano degli immigrati italiani in varie località all’estero (Londra, Amsterdam, Copenaghen, Stoccolma e Amburgo) mentre si occupa anche delle persone gravate dal problema della droga e dell’AIDS.