L'amministrazione delle province e dei circondari
[modifica | modifica wikitesto]A capo della provincia vi era un governatore, che deteneva il potere esecutivo e vigilava sull'andamento delle pubbliche amministrazioni[1]; egli, inoltre, soprintendeva la pubblica sicurezza, avvalendosi della collaborazione di un Consiglio di Governo della provincia[1].
Prima autorità di ogni circondario, invece, era l'intendente, che compiva le incombenze che gli erano commesse dalle leggi, eseguiva gli ordini del governatore e provvedeva nei casi di urgenza, riferendo sempre al governatore stesso. Il governatore e gli intendenti (dal 1862 chiamati prefetto e sottoprefetti) disponevano di un ufficio di segreteria[1].
Nell'ambito di ogni singolo comune, il consiglio comunale (composto da cittadini maschi, alfabeti, di età superiore a 25 anni, selezionati su base censitaria, professionale o accademica) eleggeva la giunta; il sindaco, invece, veniva nominato direttamente dal re[2]. Il consiglio provinciale, formato da un numero di consiglieri proporzionato alla popolazione censita nei mandamenti che formavano un circondario, aveva funzione consultiva e deliberativa, e disponeva, come organo esecutivo, della Deputazione provinciale, composta dal governatore e da un numero prestabilito di membri eletti dal consiglio provinciale[2]. Quest'ultimo, insieme con il consiglio comunale, poteva essere sciolto solamente dal sovrano[2].
- ^ a b c Antonino Marrone, 1996, 74
- ^ a b c Antonino Marrone, 1996, 75