Liborio Lo Presti (1917 -1990), da Cammarata.
Don Liborio nacque il 15 giugno 1917 da una famiglia benestante dalle salde tradizioni religiose. Quando ancora non contava dieci anni, fu, insieme alla famiglia, colpito duramente dalla malvagità degli uomini: un suo fratello fu sequestrato e poi barbaramente ucciso. L’angoscia e le preoccupazioni del periodo in cui non si avevano notizie delle scomparso, il dolore per la sia morte e l’orrore per la scoperta del suo cadavere, segnarono certamente nella sua anima una impronta incancellabile, come nella famiglia e nella memoria collideva di Cammarata e San Giovanni.
Terminato in paese il corso scolastico elementare, entrò nel seminario di Agrigento dove compì regolarmente gli studi e la sua formazione sacerdotale, apprezzato da tutti per sua serietà, bontà e il profitto negli studi.
Fu ordinato sacerdote il 16 giugno 1944 da mons. G.B. Pruzzo che quell’anno - data la situazione, nella penisola continuava la guerra, mentre in Sicilia, dopo l’invasione angloamericana, le condizioni erano un pò migliorate - volle anticipare l’ordinazione sacerdotale, tradizionalmente fissata per la festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.
Nei primi anni del suo ministero sacerdotale don Liborio venne assegnato, come vicario cooperatore, nelle parrocchie di Camastra, Aragona e S. Biagio Platani. Poi, principalmente a causa delle sue sofferenze che costringevano ad un particolare regime alimentare e a varie cautele per la sua salute, ritornò. In paese e fu nominato vicario cooperatore del parroco di S. Vito. Tenne questa carica per molti anni.
La sua attività sacerdotale si svolse tutta in servizio delle anime e della parrocchia, specialmente per l’amministrazione dei sacramenti, soprattutto della confessione in chiesa e l’assistenza ai malati e ai moribondi.
Non nutri mai ambizioni né carezzò sogni di carriera; anche quando, e ripetutamente, gli furono offerte parrocchie, in paese o nei dintorni, non le accettò, preferendo rimanere l’umili cappellano della sua parrocchia.
Questa scelta di vita non fu dovuta a timidezza o pusillanimità, ma ad una concezione cosciente della vita sacerdotale come “sacra dans”.
Il sacerdote non è l’instancabile organizzatore di feste, sfilate, processioni, né il chiassoso esibizionista che cerca di far parlare di sé con ogni mezzo, né il professionista dell’ammodernamento che giunge perfino a trascurare il soprannaturale. Don Lo Presti, infatti, quando fu necessario, mostrò una singolare forza di carattere e coraggio apostolico che lo portarono a combattere il socialcomunista e perciò venne denunziato e subì un lungo processo, da cui però usci a fronte alta.
Nell’ultimo decennio della sua vita si dedicò all’assistenza spirituale degli ammalati nell’Ospedale Civico di Cammarata: vi celebrava la messa, visitava i degenti, li confortava e assisteva, amministrando i sacramenti.
Nel luglio del 1990 cominciò a star male e, condotto all’ospedale di Cammarata, fu curato e assistito amorevolmente da medici e infermieri. Egli sopportò serenamente tutte le sofferenze della malattia. Verso le ore quattro del 29 agosto 1990 passò alla vera vita.
* Biografia tratta dal Libro di Mons Domenico De Gregorio – La Chiesa Agrigentina. Notizie storiche. V. 1900-1963 (Agrigento)