Manina Tischler
[modifica | modifica wikitesto]Marianne (Manina) Tischler nasce a Vienna l'11 settembre 1918 e muore all'isola Giudecca a Venezia il 14 gennaio 2010. Poliedrica artista austriaca ha lasciato una complessa opera figurativa ispirata al surrealismo e vissuto una vita avventurosa.
Indice
[modifica | modifica wikitesto]Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Mostre
[modifica | modifica wikitesto]Cataloghi
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Biografia
[modifica | modifica wikitesto]== Il padre Victor Tischler, di origine ebraica, fu pittore di una certa fama (1890-1951). Le sue opere seguono i dettami dell'espresssionismo. Nel 1907 incontrò la soprano Mathilde Ehrlich. che si era distinta con le sue interpretazioni all'Opera di Berlino e di Vienna ottenendo un rilevante successo nell'interpretazione di Madama Butterfly di Puccini.* Nel 1928 Manina si trasferì con i genitori a Parigi, dove iniziò a frequentare gli ambienti dell'avanguardia artistica. Più volte la giovane quattordicenne fu ritratta dal fotografo Erwin Blumenfeld* che creò insieme a lei' Manina ou l'ame du torse' spesso citato nelle opere del surrealismo e conservato dal 1943 al Musèe national d'art moderne a Parigi. Nel 1937 Manina sposò lo scrittore e autore di copioni cinematografici Robert Thoeren * di origini boeme. Dopo le leggi razziali di Norimberga e prima dell'annessione dell'Ausiria da parte dei nazisti,la coppia emigrò negli Stati Uniti stabilendosi a Los Angeles. Nella città del cinema, Thoeren conobbe un notevole successo come autore del copione di 'A qualcuno piace caldo' che diede fama internazionale a Marylin Monroe*. Anche Manina conquistò una certa notorietà tanto da essere ritratta in una delle celebri fotografie ritoccate manualmente da Man Ray*. Nel 1940 nacque la figlia Nina destinata ad avere una sorte tragica in quanto venne assassinata nel campus universitario di Los Angeles nel 1960. Dopo una breve formazione accademica, Manina si dedicò soprattutto al disegno e al guazzo. Ormai divorziata da Thoeren si tasferì a New York, dove il famoso gallerista Eugene Jolas* allestì per lei la sua prima mostra di disegni alla Hugo Gallery nel 1951. La mostra suscitò notevole eco e fu recensita nel New York Harald Tribune dalla storica dell'arte Emily Genauer. Dopo un intermezzo di due anni trascorsi a Londra, Manina si trasferì definitivamente a Venezia, città che le ispirava una ineffabile magia. Qui conobbe nel 1954 il poeta Alain Jouffroy* .La coppia si sposò nel 1957. In diverse pubblicazioni Jourrfoy le dedicò poesie, lodi e testimonianze di ammrazione. 'Lettre a Manina' fa parte della collezione'Les quatre saisons d'une ame' (1955, Edition Du Dragon). Successivamente le dedicò una intera raccolta di poesie 'A toi' (ed. NRF). Poi collaborarrono al volume 'Eau suos terre' ( Gallimard 2005) dove un disegno di Manina commenta ogni componimento lirico. La poesia di Jouffroy avvicinò Manina sempre più all'arte surrealista, guadagnandosi il plauso di Andrè Breton*. L'esponente principale del surrealismo lodò particolarmente la sua mostra del 1952 alla Galleria Cocteau. Quando, dopo la morte della figlia nel 1960, si trasferì definitivamente alla Giudecca, la sua casa divenne centro di raccolta di giovani artisti che traevano ispirazione dalla sua opera. Molte mostre le vennero dedicate in tutta Europa, allla Galerie Cordier di Parigi (1963) e in Danimarca a Copenhagen alla Galerie Passepartout (1963). Il Centro Espositivo di Bologna le dedicò una personale nel 1979. Poi espose alla XLII Biennale di Venezia nella sezione 'Arte e alchimia'. Nel 1989, Palazzo Reale di Milano, mostrò la sua oper fu scelta per la mostra dedicata ai 'Surrealisti' (1989). Vienna, sua città natale, le intitolò una vasta personale :'Manina_ da Hollywood al surrealismo. Racconto di un viaggio nel tempo' (2003). Della mostra facevano parte anche alcuni quadri a olio del padre Viktor. 'Surreale realtà del mondo di Manina' fu l'ultima mostra che le dedicò la città di Venezia a Palazzo Albrizzi (2005). L'esperto di surrealismo Arturo Schwarz, la cita spesso nelle sue opere dedicate al movimento di cui è uno dei maggiori esperti. Nell'anno 2000 Schwarz, nell'ambito di un prestito della sua collezione privata al Museo di Israele, incluse anche l'opera di Manina: 'Dreaming with Open Eyes'. Nell'ultimo periodo della sua esistenza, Manina rinunciò alla pittura per dedicarsi a lavori di mosaico, ispirati alle tinte cangianti di Venezia e anche a gioielli, spille e piccoli portafortuna sempre eseguiti in una articolata e colorata fantasia di pietre. Malata di osteoporosi lasciò la sua residenza a San Biagio alla Giudecca per ritirarsi in una struttura protetta nel Centro Servizi alle Zitelle. Fu sepolta nel cimitero di San Michele.
Mostre
[modifica | modifica wikitesto]1951-1952, Hugo Gallery, New York 1952, Brook Street Gallery, Londra 1952, Galerie Cocteau, Parigi 1953, Trafford Gallery, Londra 1955, Galleria Bevilacqua La masa, Venezia 1956, Galèrie Athenèe,Ginevra 1958 Musèe de l'Art Moderne, 1958 1959 Galèrie Fürstenberg, Parigi 1960 Galèerie Les Quattre Saisons, Paris, 1960 1962 Galleria Bevilacqa La Masa, venezia 1963 Gallèrie Passepartout, Copenhagen, 1963 1964 Ca' Giustinian, Venezia 1965 Galleria Martano, Torino. 1970, Galleria Solaria, Milano 1971 Galleria Borgonuovo, Milano 1974 Galleria Fiamma Vigo, Roma.
Cataloghi
[modifica | modifica wikitesto]Manina, Comune di Venezia. Sala degli specchi, Ca' Giustinian, 22 agosto-3 settembre 1964. Venezia. Testi di Arturo Apollonio
Manina, Catalogo della mostra tenuta a Milano presso la Galleria Borgonuovo, dal 14 al 31 ottobre, Milano. Commento di franco Passoni.
Manina, Frebort, Vienna ISBN 3-9501611-0-4.