«Chi fu Goethe? Il pensatore universale che coniugò la cultura europea con quella greca antica, passando anche per quella persiana ed araba? Certo. Fu anche l'autore per antonomasia dell'Ottocento, come lo furono nelle loro epoche Omero, Dante e Shakespeare? Certo. Ma c'è di più. Goethe è di più: egli fu l'uomo simbolo della transizione tra due epoche, le quali recavano valori ed ideali messi in crisi. Le stesse crisi che si riflettevano sulle azioni di grandi uomini. Di tale transizione, oltretutto, espresse anche lo scontro intellettuale tra l'aristocrazia e la borghesia, tra l'illuminismo e il romanticismo, tra l'intellettualismo e la passionalità. Goethe fu l'uomo simbolo di un secolo; ma fu soprattutto l'unico uomo in tutti i tempi che riuscì a portare in sé il monumento dell'essere umano, fatto di storia travagliatissima, ideali e lotte. Non ci sarà mai più un uomo così.»
Ebbene sì: in onore dell'opera goethiana, reco questo nome impegnativo. Impegnativo come l'opera se si pensa che, se dovesse essere trasposta sul palcoscenico, durerebbe tredici ore. Ma (questo si sa ed è certo, Goethe non era idiota, anzi, e aveva molto da dire).[1]
Magari avete intravisto le mie passioni... ma alla fine perché sono su Teknopedia?
[modifica | modifica wikitesto]La domanda delle domande signori e signore.
Io sono qui perché Teknopedia mi è sempre piaciuta come iniziativa e modi. In particolare, riporto un aneddoto proposto in metrica e centimetrica:
«Sarebbe bello percepire l'altezzosità di certi che rifiutano l'onesto
Con sempliciotta e meschinissima retorica del tragico, del funesto.
La cialtra della studentessa, di vita prenonvissuta, rimane nello recondito stipato
Sicché all'epoca di fatti l'autore menestrello prese come niente quello rozzo iato.
Ed ebbe così determinazione ad essere interessato
E perciò neanche troppissimamente preso, criticato.»
Suvvia, non vedo perché non debba spiegare: questa mia compagna mi ha detto che, per una ricerca, era andata a reperire informazioni su siti "seri", e non su Teknopedia. Che arroganza. Quanta poca classe. Io tacqui. Perché? Perché era la cosa giusta da fare. Dicasi: superiorità morale, anziché moralità superiore.[2][3]
Cosa faccio di preciso?
[modifica | modifica wikitesto]Bella domanda.
Però potreste intuirlo.
A me piace la letteratura, la filosofia e la poesia. E da lì si va alla scrittura creativa, alla tragedia moderna e alla satira.
Sei sono i miei campi di passione, sei sono i miei leitmotiv (i miei autori di riferimento)[4]: Goethe, Nietzsche, Leopardi, Proust, Flaubert, Voltaire.
Quindi provo a lavorare su tali autori e su tali argomenti circoscritti.
Avviso!
[modifica | modifica wikitesto]Attualmente sto lavorando alla pagina di Friedrich Nietzsche. Se voi tutti potete darmi e darci una mano in qualche modo, vi sarei grandemente grato.[5]
L'iperbibliografia citatoria[6]
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Che c'è? Serve pure una fonte? Ma per cortesia...
- ^ Quando metti due parole assieme e poi le inverti (la prima al posto della seconda e viceversa) mi emoziono. Non so perché. Come se avessi scoperto qualcosa di importante.
- ^ Bel gioco di parole comunque :)
- ^ Mettiamo un altro sei e vado all'inferno. Speriamo nell'antinferno. Tutto sommato lì si sta bene. La gente che non ha mai preso posizioni è la gente migliore: è quella più arricchita di storie profonde e interessanti. E poi si sta al fresco.
- ^ Altro gioco di parole. Che ironia...
- ^ Non guardatemi male, non ridete e tantomeno prendetemi in giro. Il buon Shakespeare, quando non sapeva che parole mettere per dare la sua percezione, se le inventava. Certo: non sono come il sottile tragediografo moderno e non me ne arrogo per questo il diritto. Il diritto che mi arrogo è quello di non essere stupido.