![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/e/e7/Wes_Anderson-20140206-85.jpg/220px-Wes_Anderson-20140206-85.jpg)
Wesley Wales "Wes" Anderson (Houston, 1 maggio 1969) è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense.
Dal 1995 al 2020 ha diretto 10 lungometraggi e 8 cortometraggi[1]. È conosciuto soprattutto per film come I Tenenbaum, Moonrise Kingdom e Grand Budapest Hotel.
La sua produzione si contraddistingue per l'eccentricità e una personale cifra stilistica[2], che ha polarizzato la critica e gli spettatori e portato alla creazione di parodie[3], tanto che ormai l'aggettivo “andersoniano” è divenuto sinonimo di un certo tipo di estetica[2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Wesley Wales Anderson, mediano di tre fratelli, nacque a Houston, in Texas, nel 1969. Il padre, Melver Leonard Anderson, lavorava come pubblicitario[4]; la madre, Theresa "Texas" Anderson, era un'archeologa e agente immobiliare[5]. I due divorziarono quando Wes aveva otto anni[6].
Già da bambino, Wes cominciò a utilizzare la cinepresa super 8 del padre per realizzare film muti. La sua ambizione principale, comunque, era quella di diventare uno scrittore[6].
A Houston Anderson studiò prima alla Westchester High School e successivamente alla St. John's School, un istituto privato che poi utilizzò come location per alcune scene del suo secondo lungometraggio, Rushmore[7]. Come il protagonista del film, Max Fischer, Anderson partecipò alle attività del teatro della scuola (l'Hoodwink Theatre, oggi demolito), per le quali scrisse e diresse alcune opere[6].
Anderson si dedicò poi allo studio della filosofia all'Università del Texas, dove incontrò i suoi futuri amici e collaboratori, i fratelli Wilson (Owen, Luke e Andrew)[6][8].
Attività cinematografica
[modifica | modifica wikitesto]1996-2004
[modifica | modifica wikitesto]Dopo aver prodotto un cortometraggio intitolato Bottle Rocket, Anderson e i Wilson vennero notati dal produttore James L. Brooks, che li aiutò a presentare il corto al Sundance Film Festival. Grazie a questo i tre si assicurarono i fondi per produrre una versione evoluta a lungometraggio, uscita nel 1996 (in Italia con il titolo Un colpo da dilettanti). Ottenne una soddisfacente reazione della critica[9], ma non si assicurò un successo commerciale[10].
Il film successivo fu Rushmore, una commedia con protagonisti Bill Murray e Jason Schwartzman. La pellicola - il cui argomento era l'amore di uno studente delle superiori per una maestra elementare - fu un successo di critica[11], tanto che in seguito Martin Scorsese lodò entrambi i film di Anderson fino a quel momento prodotti[12].
Nel 2001, Anderson dà vita al lungometraggio intitolato I Tenenbaum, storia di un padre di famiglia (interpretato da Gene Hackman) che, ormai anziano, tenta di riconquistare gli altri membri del bizzarro, colorito e nostalgico nucleo familiare. Il film ebbe un enorme successo, sia di critica sia di pubblico[13], tanto da essere nominato all'Oscar nell'anno successivo.
A questo primo successo segue nel 2004 Le avventure acquatiche di Steve Zissou, storia quasi favolesca che vede Bill Murray nelle vesti del capitano Zissou, eroe per i bambini che, in seguito a molte insoddisfazioni e delusioni personali, cerca di trovare un senso alla sua lunga carriera andando a caccia di un leggendario mostro marino. Al contrario della precedente opera di Anderson, questo film non ebbe il successo sperato,[14] secondo alcuni poichè seguiva dei cliché già consolidati nei film precedenti[15].
2007-2012
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2007 fu la volta de Il treno per il Darjeeling, film che segue le vicende di tre fratelli segnati dalla morte del padre, e che tentano di rintracciare la madre partita per una missione in India. Il film vide, nei panni dei tre interpreti principali, Owen Wilson, già nel cast de I Tenenbaum, Jason Schwartzman e Adrien Brody. Anderson dichiarò di essersi principalmente ispirato ai film di Satyajit Ray[16].
Messo da parte per un periodo il cinema con attori in carne e ossa, Anderson si dedicò alla scrittura e realizzazione di Fantastic Mr. Fox, film di animazione in stop-motion che uscì nel 2009, tratto da un racconto di Roald Dahl. Il ricorso all’animazione aumentò ancor di più la tendenza al controllo maniacale che il regista era ormai abituato a esercitare[17].
Nel 2012 Anderson realizzò un nuovo lungometraggio: una favola nostalgica, ambientata su un'isola apparentemente fuori dal mondo "civilizzato". Moonrise Kingdom segue le vicissitudini di due ragazzi all’inizio dell’adolescenza: lui uno scout, orfano e indisciplinato, lei unica figlia femmina di due genitori in crisi. I due, follemente innamorati, decidono di fuggire insieme.
Dal 2014 a oggi
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2014 Anderson ha diretto il lungometraggio Grand Budapest Hotel, una storia a scatole cinesi che si svolge nella cornice di un esclusivo hotel montano delle Alpi carpatiche, in un minuscolo stato di fantasia dell'Europa centro-orientale. Il film segue le avventure di Monsieur Gustave, concierge dell'hotel, e il suo giovane assistente Zero, e ruota attorno al caso del furto di un dipinto rinascimentale nel periodo precedente alla Seconda Guerra Mondiale. Il film è stato uno dei maggiori successi di critica e pubblico del regista, guadagnando quasi 175 milioni di dollari in tutto il mondo, e vincendo moltissimi premi fra cui quattro Oscar (su nove nomination)[18].
Nel 2015 ha progettato il Bar Luce della Fondazione Prada a Milano, in Largo Isarco 2, con gli arredi che ricordano la cultura popolare e l’estetica dell’Italia degli anni Cinquanta e Sessanta[19][20].
Nel 2018 Anderson è ritornato alla tecnica dello stop-motion per il film L'isola dei cani, il suo secondo film d'animazione[21].
Subito dopo, è iniziata la lavorazione per il nuovo film di Anderson, The French Dispatch, la cui uscita era programmata per il 24 luglio 2020 ma è stata posticipata al 16 ottobre 2020[22].
Stile cinematografico
[modifica | modifica wikitesto]Nel suo stile cinematografico, Anderson mescola diverse influenze, in molti casi dichiarate. Fra I registi cui si ispira, si possono citare François Truffaut, Louis Malle, Pedro Almodóvar[23], Satyajit Ray[16], John Huston, Mike Nichols, Hal Ashby[24], Stanley Kubrick[25], Woody Allen, Martin Scorsese, Orson Welles, e Roman Polanski[25].
Temi, storie e personaggi
[modifica | modifica wikitesto]I film di Anderson sono per la maggior parte delle commedie veloci, segnate però da elementi più seri e malinconici[26]. Le storie sono spesso centrate sul dolore e la perdita dell’innocenza, contornate da adulteri, rivalità fra fratelli, amicizie non convenzionali e famiglie disfunzionali. Il mondo rappresentato da Anderson non è lo specchio della realtà, quanto piuttosto una sua trasfigurazione fiabesca, in cui i personaggi vivono in un ambiente chiuso e autoreferenziale[27]. Ad esempio, la New York de I Tenenbaum non è un luogo coerente, ma una sua trasposizione immaginata da chi non ci aveva mai vissuto, quasi una caricatura[28]. Anche le trame dei film di Anderson tendono alla caricatura: spesso includono furti e sparizioni improvvise, con una ispirazione più o meno diretta dal genere del caper movie[29].
Queste storie verosimili ma improbabili portano lo spettatore a cogliere il distacco ironico dalla realtà[30], e lo spingono a immedesimarsi con i personaggi, su cui i film si reggono per la maggior parte. I protagonisti dei film di Anderson sono tutt’altro che i classici eroi del cinema americano: spesso hanno subito dei traumi e a prima vista appaiono perdenti, ma sono in realtà caparbi, ambiziosi e dotati di una certa purezza d’animo[31]. I film, di conseguenza, si basano sul racconto della loro crescita personale[30].
Stile visivo e composizione dell'immagine
[modifica | modifica wikitesto]Anderson è noto per alcune scelte stilistiche ricorrenti. Innanzitutto, il regista ricorre sempre a rapporti d’aspetto larghi (1,85:1 fino al 2,35:1), in abbinata a ottiche grandangolari che permettono di mantenere un ampio campo visivo[32]. In questo modo gli è possibile organizzare personaggi e spazi, così da ottenere un ordine interno all'immagine[32]. Fa largo uso della prospettiva centrale e della profondità di campo, ma anche di inquadrature non convenzionali: spesso Anderson utilizza riprese parallele al suolo, da sopra la testa dei personaggi, mettendo in luce i dettagli degli oggetti e accumulando elementi nell'inquadratura[33]. I movimenti di macchina di Anderson si sviluppano su due dimensioni, e sono impostati su direttrici simmetriche e centralizzate[34]. Sono però frequenti anche zoom veloci, panoramiche "a schiaffo" (utilizzate nelle sequenze di dialogo) e riprese in slow-motion[35]. I colori sono poi curati con particolare attenzione: la palette è limitata, con tinte vivide, calde e talvolta sature, che rimandano ad atmosfere anni settanta[36].
Dal film Le avventure acquatiche di Steve Zissou, Anderson ha impiegato sempre più le miniature e l’animazione in stop-motion, fino anche a realizzare interi film con quest’ultima tecnica, come Fantastic Mr. Fox e L’isola dei cani.
Colonne sonore
[modifica | modifica wikitesto]Per le colonne sonore dei suoi film, Anderson usa di frequente musica pop degli anni sessanta e settanta, e un artista in particolare tende a dominare ogni lungometraggio[37]. In Rushmore ad esempio, erano preminenti Cat Stevens e i gruppi di British Invasion; I Tenenbaum include canzoni di Nico, mentre Le avventure acquatiche di Steve Zissou includeva canzoni di David Bowie (anche in versione cover)[37].
Ne Il treno per il Darjeeling e Rushmore, poi, comparivano canzoni dei The Kinks, mentre in Fantastic Mr. Fox sono inserite musiche dei Beach Boys e in Moonrise Kingdom di Hank Williams. Quest’ultimo film in particolare è pervaso dalle musiche di Benjamin Britten, legate a molti punti della trama del film[37].
Ne Il treno per il Darjeeling, inoltre, le musiche prendono ispirazione da quelle dei film di Satyajit Ray. Per quanto riguarda invece Grand Budapest Hotel, che è ambientato per la maggior parte negli anni trenta, non è presente musica pop, ed è stata invece usata musica originale – composta da Alexandre Desplat – che ha vinto poi l’Oscar alla migliore colonna sonora e altri premi quali il BAFTA e il World Soundtrack Award[38].
Collaboratori ricorrenti
[modifica | modifica wikitesto]I film di Anderson includono la partecipazione ricorrente di molti attori conosciuti dal pubblico, come i fratelli Wilson (Owen, Luke e Andrew), Bill Murray, Jason Schwartzman, Anjelica Houston, Willem Dafoe, Edward Norton, Kumar Pallana, Bob Balaban, Adrien Brody e Tilda Swinton[39].
Nella scrittura, Anderson collabora frequentemente con Roman Coppola, Noah Baumbach, Owen Wilson, Jason Schwartzman, e Hugo Guinness. I suoi film sono spesso prodotti da Scott Rudin, Jeremy Dawson e Steven M. Rales, mentre Robert Yeoman ha lavorato come direttore della fotografia per tutti i film live-action di Anderson[39].
Per quanto riguarda le colonne sonore, Mark Mothersbaugh ha composto le musiche dei primi quattro film di Anderson, lasciando poi il posto ad Alexandre Desplat da Fantastic Mr. Fox in poi[39].
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Anderson ha una relazione con Juman Malouf, scrittrice, costumista e doppiatrice libanese[40]. I due hanno una figlia nata nel 2016, Freya, il cui nome si ispira a un personaggio del film Bufera mortale[41].
Anderson vive a Parigi[42] ma ha passato la maggior parte della sua vita adulta a New York[43]. È il fratello dell’artista Eric Chase Anderson, che ha illustrato le edizioni della Criterion Collection di alcuni dei film di Anderson e ha doppiato la voce di Kristofferson in Fantastic Mr. Fox[44].
Filmografia
[modifica | modifica wikitesto]![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/0e/Wes_Anderson_at_the_2018_Berlin_Film_Festival.jpg/200px-Wes_Anderson_at_the_2018_Berlin_Film_Festival.jpg)
Regista, sceneggiatore e produttore
[modifica | modifica wikitesto]Anno | Titolo | Ruolo | Note |
---|---|---|---|
1994 | Bottle Rocket (cortometraggio) | Regista e sceneggiatore | Scritti con Owen Wilson |
1996 | Un colpo da dilettanti | Regista e sceneggiatore | |
1998 | Rushmore | Regista, sceneggiatore e produttore esecutivo | |
2001 | I Tenenbaum | Regista, sceneggiatore e produttore | |
2004 | Le avventure acquatiche di Steve Zissou | Regista, sceneggiatore e produttore | Scritto con Noah Baumbach |
2005 | Il calamaro e la balena | Produttore | Regia di Noah Baumbach |
2007 | Hotel Chevalier (cortometraggio) | Regista e sceneggiatore | Prologo de Il treno per il Darjeeling |
Il treno per il Darjeeling | Regista, sceneggiatore e produttore | Scritto con Roman Coppola e Jason Schwarzman | |
2009 | Fantastic Mr. Fox | Regista, sceneggiatore e produttore | Scritto con Noah Baumbach |
2012 | Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore | Regista, sceneggiatore e produttore | Scritto con Roman Coppola |
2014 | Grand Budapest Hotel | Regista, sceneggiatore e produttore | Storia scritta con Hugo Guinness |
Tutto può accadere a Broadway | Produttore esecutivo | Regia di Peter Bogdanovich | |
2017 | Escapes | Produttore esecutivo | Documentario, regia di Michael Almereyda |
2018 | L'isola dei cani | Regista, sceneggiatore e produttore | Storia scritta con Roman Coppola, Jason Schwartzman e Kunichi Nomura |
2020 | The French Dispatch of the Liberty, Kansas Evening Sun | Regista, sceneggiatore e produttore | Storia scritta con Roman Coppola, Jason Schwartzman e Hugo Guinness |
Attore e doppiatore
[modifica | modifica wikitesto]Anno | Titolo | Ruolo | Note |
---|---|---|---|
1996 | Un colpo da dilettanti | Attore (comparsa) | Film di Wes Anderson |
1998 | Rushmore | Attore (comparsa) | |
2001 | I Tenenbaum | Attore (comparsa) | |
2009 | Fantastic Mr. Fox | Doppiatore (Weasel) | |
2016 | Sing | Doppiatore | Regia di Garth Jennings |
Regista di spot pubblicitari
[modifica | modifica wikitesto]Anno | Titolo | Azienda |
---|---|---|
2004 | American Express: My Life, My Card | American Express |
2008 | Softbank | Softbank |
2010 | Stella Artois: Apartomatic | Stella Artois |
2012 | Made of Imagination | Sony Xperia |
2013 | Prada: Candy | Prada |
Castello Cavalcanti | Prada | |
2016 | Come Together: A Fashion Picture in Motion | H&M |
Premi e riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Anno | Titolo | Categoria | Risultato |
---|---|---|---|
2002 | I Tenenbaum | Migliore sceneggiatura originale | Candidato |
2010 | Fantastic Mr. Fox | Miglior film d'animazione | Candidato |
2013 | Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore | Migliore sceneggiatura originale | Candidato |
2015 | Grand Budapest Hotel | Miglior film | Candidato |
Miglior regista | Candidato | ||
Migliore sceneggiatura originale | Candidato | ||
2019 | L'isola dei cani | Miglior film d'animazione | Candidato |
Anno | Titolo | Categoria | Risultato |
---|---|---|---|
2006 | Il calamaro e la balena | Miglior film commedia o musicale | Candidato |
2013 | Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore | Miglior film commedia o musicale | Candidato |
2015 | Grand Budapest Hotel | Miglior film commedia o musicale | Vincitore |
Miglior regista | Candidato | ||
Migliore sceneggiatura | Candidato |
Anno | Titolo | Categoria | Risultato |
---|---|---|---|
2002 | I Tenenbaum | Migliore sceneggiatura originale | Candidato |
2010 | Fantastic Mr. Fox | Miglior film d'animazione | Candidato |
2013 | Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore | Migliore sceneggiatura originale | Candidato |
2015 | Grand Budapest Hotel | Miglior film | Candidato |
Miglior regista | Candidato | ||
Migliore sceneggiatura originale | Vincitore |
Anno | Film | Premio | Categoria | Risultato |
---|---|---|---|---|
1996 | Un colpo da dilettanti | MTV Movie Award | Miglior nuovo film-maker | Vincitore |
Lone Star Film & Television Award | Debut of the Year | Vincitore | ||
1998 | Un colpo da dilettanti e Rushmore | Los Angeles Film Critics Association | New Generation Award | Vincitore |
1999 | Rushmore | Lone Star Film & Television Award | Miglior regista | Vincitore |
Miglior sceneggiatore | Vincitore | |||
National Society of Film Critics | Migliore sceneggiatura | Vincitore | ||
Independent Spirit Awards | Miglior regista | Vincitore | ||
2001 | I Tenenbaum | New York Film Critics Circle[46] | Migliore sceneggiatura | Vincitore |
2002 | Chicago Film Critics Association Award | Migliore sceneggiatura | Candidato | |
Online Film Critics Society | Migliore sceneggiatura | Candidato | ||
Phoenix Film Critics Society | Migliore sceneggiatura | Candidato | ||
Toronto Film Critics Association | Migliore sceneggiatura | Candidato | ||
Writers Guild of America Award | Migliore sceneggiatura[47] | Candidato | ||
2003 | Premio Bodil | Miglior film statunitense | Candidato | |
DVD Premiere Award | Miglior commento audio | Candidato | ||
2005 | Le avventure acquatiche di Steve Zissou | Festival internazionale del cinema di Berlino | Orso d'oro | Candidato |
Satellite Award | Migliore sceneggiatura | Candidato | ||
2006 | Il calamaro e la balena | Independent Spirit Award | Miglior film | Candidato |
2007 | Un treno per il Darjeeling | Gijón International Film Festival | Miglior film | Candidato |
Festival internazionale del Cinema di Venezia | Leone d'oro | Candidato | ||
Leoncino d'oro | Vincitore | |||
2008 | Premio Bodil | Miglior film statunitense | Candidato | |
2009 | Fantastic Mr. Fox | National Society of Film Critics | Riconoscimento speciale | Vincitore |
New York Film Critics Circle | Miglior regista | Candidato | ||
San Diego Film Critics Society | Migliore sceneggiatura | Vincitore | ||
San Francisco Film Critics Circle | Migliore sceneggiatura | Vincitore | ||
Southeastern Film Critics Association | Migliore sceneggiatura | Vincitore | ||
2010 | Annie Award | Migliore sceneggiatura in un film d'animazione | Vincitore | |
Miglior regia in un film d'animazione | Candidato | |||
Broadcast Film Critics Association | Migliore sceneggiatura | Candidato | ||
Central Ohio Film Critics Association | Migliore sceneggiatura | Candidato | ||
National Board of Review | Riconoscimento speciale | Candidato | ||
National Society of Film Critics | Miglior regista | Candidato | ||
New York Film Critics Circle | Miglior regista | Candidato | ||
Online Film Critics Society | Migliore sceneggiatura | Vincitore | ||
Producers Guild of America Award | Miglior film d'animazione | Candidato | ||
San Francisco Film Critics Circle | Migliore sceneggiatura originale | Vincitore | ||
2012 | Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore | Festival di Cannes | Palma d'oro | Candidato |
San Diego Film Critics Society | Migliore sceneggiatura originale | Candidato | ||
2013 | Broadcast Film Critics Association | Migliore sceneggiatura originale | Candidato | |
Independent Spirit Award[48] | Miglior regista | Candidato | ||
Migliore sceneggiatura | Candidato | |||
2014 | Grand Budapest Hotel | Festival internazionale del Cinema di Berlino | Orso d'oro | Candidato |
Orso d'argento, gran premio della giuria | Vincitore | |||
Chicago Film Critics Association | Miglior regista | Candidato | ||
Migliore sceneggiatura originale | Vincitore | |||
Dallas-Fort Worth Film Critics Association | Miglior regista | Candidato | ||
David di Donatello | Miglior film straniero | Vincitore | ||
Detroit Film Critics Society | Miglior regista | Candidato | ||
Migliore sceneggiatura | Candidato | |||
Dublin Film Critics' Circle | Miglior regista | Candidato | ||
Florida Film Critics Circle | Miglior regista | Candidato | ||
Migliore sceneggiatura originale | Vincitore | |||
Indiana Film Journalists Association | Migliore sceneggiatura originale | Vincitore | ||
Los Angeles Film Critics Association | Miglior regista | Finalista | ||
Migliore sceneggiatura | Vincitore | |||
New York Film Critics Circle[49] | Migliore sceneggiatura | Vincitore | ||
Phoenix Film Critics Society | Miglior regista | Candidato | ||
Migliore sceneggiatura originale | Vincitore | |||
San Diego Film Critics Society | Miglior regista | Candidato | ||
Migliore sceneggiatura originale | Candidato | |||
Southeastern Film Critics Association | Miglior regista | Secondo classificato | ||
Migliore sceneggiatura originale | Vincitore | |||
Washington D.C. Film Critics Association | Migliore sceneggiatura originale | Candidato | ||
San Francisco Film Critics Circle[50] | Miglior regista | Candidato | ||
Migliore sceneggiatura originale | Candidato | |||
Online Film Critics Society | Miglior regista | Candidato | ||
Migliore sceneggiatura | Vincitore | |||
St. Louis Gateway Film Critics Association | Miglior regista | Candidato | ||
Toronto Film Critics Association | Miglior regista | Candidato | ||
Migliore sceneggiatura | Vincitore | |||
2015 | Central Ohio Film Critics Association | Miglior regista | Runner-up | |
Migliore sceneggiatura originale | Runner-up | |||
Alliance of Women Film Journalists | Miglior regista | Candidato | ||
Migliore sceneggiatura originale | Candidato | |||
Critics' Choice Movie Awards | Miglior film | Candidato | ||
Miglior regista | Candidato | |||
Migliore sceneggiatura originale | Candidato | |||
Miglior commedia | Vincitore | |||
4th AACTA International Awards | Miglior regia | Candidato | ||
Migliore sceneggiatura | Candidato | |||
Denver Film Critics Society | Migliore sceneggiatura originale | Candidato | ||
Directors Guild of America Award | Outstanding Directing – Feature Film | Candidato | ||
Georgia Film Critics Association | Miglior regista | Candidato | ||
Migliore sceneggiatura originale | Candidato | |||
Houston Film Critics Society | Miglior regista | Candidato | ||
Migliore sceneggiatura originale | Candidato | |||
London Film Critics' Awards | Regista dell'anno | Candidato | ||
Sceneggiatore dell'anno | Vincitore | |||
Location Managers Guild Awards | Outstanding Locations in Period Film | Vincitore | ||
National Society of Film Critics | Migliore sceneggiatura | Vincitore | ||
Oklahoma Film Critics Circle | Migliore sceneggiatura originale | Vincitore | ||
Vancouver Film Critics Circle | Miglior regista | Candidato | ||
Migliore sceneggiatura | Vincitore | |||
Writers Guild of America Award | Migliore sceneggiatura originale | Vincitore | ||
2016 | Se stesso | Location Managers Guild Awards | Eva Monley Award | Vincitore |
2018 | L'isola dei cani | Festival internazionale del cinema di Berlino | Orso d'argento per il miglior regista | Vincitore |
South by Southwest | Finalisti | Vincitore |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Directed by Wes Anderson: IMDb.com, su IMDb.com. URL consultato l'8 giugno 2020 (archiviato l'8 giugno 2020).
- ^ a b Simona Ariza, Wes Anderson, p. 51
- ^ (EN) Wes Anderson Horror Trailer - Saturday Night Live, su youtube.com. URL consultato il 21 giugno 2020 (archiviato il 21 giugno 2020 ).
- ^ (EN) Wes Anderson Biography, su filmreference.com. URL consultato l'8 giugno 2020 (archiviato l'8 giugno 2020).
- ^ (EN) Texas Anderson, su greenwoodking.com. URL consultato l'8 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2015).
- ^ a b c d (EN) Wes Anderson interview, su The Telegraph. URL consultato l'8 giugno 2020 (archiviato l'8 giugno 2020).
- ^ (EN) Houston: The Rushmore School, su vimeo.com, 2012. URL consultato il 22 maggio 2020 (archiviato il 22 maggio 2020).
- ^ (EN) Owen Wilson Biography, su biography.com. URL consultato l'8 giugno 2020 (archiviato l'8 giugno 2020).
- ^ (EN) Rotten Tomatoes: Bottle Rocket, su rottentomatoes.com. URL consultato l'8 giugno 2020 (archiviato l'8 giugno 2020).
- ^ (EN) Box Office Mojo: Bottle Rocket, su boxofficemojo.com. URL consultato l'8 giugno 2020 (archiviato l'8 giugno 2020).
- ^ (EN) Rotten Tomatoes: Rushmore, su rottentomatoes.com. URL consultato l'8 giugno 2020 (archiviato l'8 giugno 2020).
- ^ Esquire.com: Wes Anderson, su esquire.com. URL consultato l'8 giugno 2020 (archiviato l'8 giugno 2020).
- ^ (EN) Rotten Tomatoes: the Royal Tenenbaums, su rottentomatoes.com. URL consultato l'8 giugno 2020 (archiviato l'8 giugno 2020).
- ^ Simona Ariza, Wes Anderson, p. 62
- ^ (EN) Wes is having trouble with the reception, su screenmachine.tv. URL consultato l'8 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2012 ).
- ^ a b (EN) On Ray's trail, su thestatesman.net. URL consultato l'8 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2008).«He (Ray) is the reason I came here, but his films have also inspired all my other movies in different ways, and I feel I should dedicate the movie to him.»
- ^ Ilaria Feole, Wes Anderson, p. 129
- ^ (EN) Rotten Tomatoes: The Grand Budapest Hotel, su rottentomatoes.com. URL consultato il 18 giugno 2020 (archiviato il 18 giugno 2020).
- ^ (EN) Jessie Heyman, Wes Anderson designed a bar in Milan and it's pretty much perfect, su vogue.com, 11 maggio 2015. URL consultato il 18 giugno 2020 (archiviato il 18 giugno 2020).
- ^ Bar Luce – Fondazione Prada, su www.fondazioneprada.org. URL consultato il 18 giugno 2020 (archiviato il 18 giugno 2020).
- ^ L'isola dei cani è il primo film distopico di Wes Anderson, su wired.it. URL consultato il 18 giugno 2020 (archiviato il 18 giugno 2020).
- ^ Beatrice Pagan, The French Dispatch: uscita rimandata a ottobre 2020, su movieplayer.it. URL consultato il 18 giugno 2020 (archiviato il 18 giugno 2020).
- ^ (ES) Fernando Bernal, Almodóvar me influyó mucho para crear los Tenenbaums, su elpais.com, 28 febbraio 2018. URL consultato il 21 giugno 2020 (archiviato il 21 giugno 2020).
- ^ (EN) Matt Zoeller-Seitz, The substance of style, su movingimagesource.us. URL consultato il 21 giugno 2020 (archiviato il 21 giugno 2020).
- ^ a b (EN) 'Moonrise Kingdom' Director Wes Anderson on 'Stealing' From Kubrick, Polanski, su hollywoodreporter.com. URL consultato il 21 giugno 2020 (archiviato il 21 giugno 2020).
- ^ Ilaria Feole, Wes Anderson, p. 52
- ^ Ilaria Feole, Wes Anderson, p. 61
- ^ Ilaria Feole, Wes Anderson, p. 82
- ^ (EN) Anthony Oliver Scott, Bittersweet Chocolate on the Pillow, in The New York Times, 6 marzo 2014. URL consultato il 27 maggio 2020 (archiviato il 27 maggio 2020).
- ^ a b (EN) Kim Wilkins, Cast of Characters: Wes Anderson and Pure Cinematic Characterization, in Peter Kunze (a cura di), The films of Wes Anderson: critical essays on an indiewood icon, New York, Palgrave Macmillan, 2014, pp. 25-38, ISBN 9781137403117.
- ^ Ilaria Feole, Wes Anderson, p. 53
- ^ a b Ilaria Feole, Wes Anderson, p. 73
- ^ Ilaria Feole, Wes Anderson, p. 50
- ^ Simona Ariza, Wes Anderson, p. 69
- ^ Simona Ariza, Wes Anderson, p. 94
- ^ Simona Ariza, Wes Anderson, p. 74
- ^ a b c (EN) Casey Moeckel, The music of Wes Anderson's Cinematic World, su songlyrics.com, 11 giugno 2012. URL consultato il 18 giugno 2020 (archiviato il 18 giugno 2020).
- ^ (EN) Alexandre Desplat: Awards, su IMDb.com. URL consultato il 18 giugno 2020 (archiviato il 18 giugno 2020).
- ^ a b c (EN) Wes Anderson wiki: recurring collaborators, su wesanderson.fandom.com. URL consultato il 22 giugno 2020 (archiviato il 22 giugno 2020).
- ^ (EN) Richard Brody, Loving "Moonrise Kingdom" for the right reasons, su newyorker.com, 14 giugno 2012. URL consultato il 18 giugno 2020 (archiviato il 18 giugno 2020).
- ^ (EN, FR) Leçon de cinéma par Wes Anderson | ARTE Cinéma, su youtube.com. URL consultato il 18 giugno 2020 (archiviato il 18 giugno 2020 ).
- ^ (EN) Wes Anderson interview, su timeout.fr. URL consultato il 18 giugno 2020 (archiviato il 18 giugno 2020).
- ^ (EN) David Amsden, The Life Obsessive with Wes Anderson, su nymag.com, 21 settembre 2007. URL consultato il 18 giugno 2020 (archiviato il 18 giugno 2020).
- ^ (EN) Paper Chase: the Art of Eric Chase Anderson, su style.com. URL consultato il 18 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
- ^ a b c d (EN) Wes Anderson: awards, su IMDb.com. URL consultato il 22 giugno 2020 (archiviato il 22 giugno 2020).
- ^ (EN) 'Mulholland' named NY crix top pick, su variety.com. URL consultato il 22 giugno 2020 (archiviato il 24 luglio 2017).
- ^ (EN) Writers Guild nominations tip A Beautiful Mind, su theguardian.com, 8 febbraio 2002. URL consultato il 22 giugno 2020 (archiviato il 22 giugno 2020).
- ^ (EN) Justin Harp, 'Moonrise Kingdom', 'Silver Linings' among Independent Spirit nominees, su digitalspy.com, 27 novembre 2012. URL consultato il 22 giugno 2020 (archiviato il 22 giugno 2020 ).
- ^ (EN) Anthony D'Alessandro, New York Film Critics Give ‘Boyhood’ Best Picture, Director & Supporting Actress, su deadline.com, 1º dicembre 2014. URL consultato il 22 giugno 2020 (archiviato il 22 giugno 2020).
- ^ (EN) 2014 SAN FRANCISCO FILM CRITICS CIRCLE AWARD NOMINEES, su sffcc.org, 12 dicembre 2014. URL consultato il 14 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2014).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Simona Ariza, Wes Anderson, Roma, Sovera, 2015, ISBN 9788866522232.
- Ilaria Feole, Wes Anderson – Genitori, figli e altri animali, Milano, Bietti, 2014, ISBN 9788882483234.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Eric Chase Anderson
- Cinema indipendente
- I tenenbaum
- Moonrise Kingdom: una fuga d'amore
- Grand Budapest Hotel
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- WES Side Story, su cineforum.it. URL consultato il 22 maggio 2020 (archiviato il 22 maggio 2020).
- (EN) Wes Anderson, su IMDb.com. URL consultato il 22 maggio 2020 (archiviato il 22 maggio 2020).