Cosa Sono le Costellazioni Teatrali
[modifica | modifica wikitesto]Le Costellazioni Teatrali sono nate dall’unione creativa e fruttuosa delle costellazioni familiari e delle rappresentazioni teatrali. Trattasi di una tecnica innovativa che utilizza i principi delle costellazioni familiari e porta alla consapevolezza della persona quelle emozioni bloccate e quei legami familiari inconsci che irretiscono e condizionano la vita presente limitandone il sano sviluppo. Un metodo che trasforma in azione scenica i vissuti personali e le immagini simboliche portati da un membro del gruppo.
Applicando l’arte del teatro, oltre ad una presa di coscienza delle dinamiche cristallizzate delle nostre relazioni e dei motivi inconsci di sofferenza, è anche possibile uscire dai soliti ruoli e immedesimarsi in una nuova e più vera identità, dando voce alle parti più sofferenti di sé ma anche a quelle più sagge e creative. Ciò permette di proiettare i propri desideri, i propri progetti, le proprie vere e sane emozioni in un futuro ancora tutto da realizzare, ma libero da ogni condizionamento inconscio.
Sostenere il ruolo del rappresentante è un’esperienza preziosa che comporta una crescita nell’empatia verso l’altro e ci mette letteralmente “al posto di un altro”. Non si viene mai scelti a caso a livello sistemico quella storia riguarda anche noi e ci permette di chiarire ed illuminare qualcosa che ci appartiene. Non serve una particolare preparazione ma solo il desiderio consapevole di volersi mettere in gioco in un percorso di consapevolezza e di auto guarigione.
Le Fasi della Costellazione Teatrale
[modifica | modifica wikitesto]1) FASE PRIMA I partecipanti sono posizionati a semicerchio, il costellatore seleziona il richiedente il quale esprime il disagio e seleziona i rappresentanti della messa in scena della costellazione teatrale. Il rappresentante del richiedente è posto sul fulcro, mentre gli altri sono posizionati all’interno del semicerchio a percezione del richiedente. Il campo morfogenetico creatosi induce al movimento i rappresentanti, dando una visione del disagio in scena. Il costellatore a sua discrezione, può inserire nuovi rappresentanti e dar voce a questi. L’intento di questa fase è il riconoscimento e la comprensione dell’origine del disagio. I rappresentanti tornano poi a sedere in semicerchio.
2) FASE SECONDA Il costellatore chiede ad ogni singolo rappresentante della fase precedente di salire sul fulcro per esprimere verbalmente gli stati emotivi vissuti nella prima fase, indicando nei confronti di chi sono stati vissuti e sottolineando le eventuali emozioni distruttive emerse. Il costellatore, in questa fase, chiede se è possibile identificare l’emozione costruttiva, in alternanza all’eventuale distruttiva emersa lasciando libertà e possibilità che questo avvenga. In questo modo ogni singolo rappresentante ha la possibilità di rivivere il proprio film suddiviso eventualmente in due atti. Prima fase: espressione emozioni distruttive. Seconda fase: espressione emozioni costruttive eventualmente riconosciute.
3) FASE TERZA Il richiedente si posiziona sul fulcro col relativo rappresentante posto dietro a lui con le mani sulle spalle. Il costellatore inserisce in scena uno alla volta ogni singolo rappresentante, chiedendo l’espressione drammaturgia del film generato nella seconda fase. Il rappresentante del richiedente accompagna quest’ultimo a mostrare, a percepire, a vivere le sensazioni (emozioni distruttive) dei rappresentati in scena. Successivamente il costellatore da un segnale per iniziare l’espressione delle emozioni costruttive.
4) FASE QUARTA Il richiedente, posizionato sul fulcro, si apre a ricevere la soluzione che si delinea attraverso il campo morfogenetico, cioè il campo quantico della persona. Qui viene invitato a mettere in scena in una forma drammaturgica la nuova riorganizzazione, con l’intento di una rigenerazione della storia personale, di ciò che si è vissuto finora, grazie alla luce di una nuova visione, di una consapevolezza più grande, in cui la vita non diventa più ripetizione ma un libero fluire.
Dettagli
[modifica | modifica wikitesto]Effetto sui Partecipanti I partecipanti hanno l’opportunità di riconoscere le emozioni del proprio vissuto che entra in risonanza con l’attività svolta e di poter dar voce a queste emozioni, in una piena e liberatoria espressione durante la fase drammaturgica, terza fase.
Effetto sul Richiedente Il richiedente essendo coinvolto in prima persona nella rappresentazione del proprio disagio, avrà la possibilità di cogliere il suggerimento del campo morfogenetico sull’origine della difficoltà, riconoscendo poi le emozioni che accompagnano tale disagio, con l’opportunità di rigenerare la storia personale.
Effetto sui Rappresentanti I rappresentanti hanno l’occasione di rivivere il proprio vissuto attraverso l’interpretazione del ruolo scelto dal richiedente. Non si viene mai scelto a caso, a livello sistemico quella storia riguarda anche noi e ci permette di chiarire ed illuminare qualcosa che ci appartiene. È un esperienza preziosa che accresce l’empatia sperimentando letteralmente essere l’altro.
Effetto sugli Auditori Le costellazioni teatrali permettono di riconoscere tematiche e istanze personali, percepite come risonanze con ciò che avviene durante la costellazione. Da questa posizione si ha la possibilità di assistere, in forma privata e rispettosa, sperimentando intuizioni, comprensioni e illuminazioni sulle proprie difficoltà private e personali.
Legenda
[modifica | modifica wikitesto]CT: costellazione teatrale. Costellatore: colui che gestisce la costellazione teatrale. Auditori: persone che assistono alla costellazione senza partecipare. Partecipanti: persone scelte durante la costellazione. Richiedente: colui che espone il proprio disagio. Rappresentante: persone individuate per rappresentare il disagio. Fulcro: identificazione circolare.