Contrà Porti è una delle più importanti e belle strade di Vicenza, così denominata fin dal XVI secolo perché la maggior parte degli edifici in essa presenti è stata costruita o posseduta dalla famiglia da Porto. Lunga circa 225 m, si stacca da corso Palladio e si conclude in contrà Pusterla, attraversando il nucleo storico della città da sud a nord.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Cardo maximus e umbilicus urbis
[modifica | modifica wikitesto]Il tracciato dell'attuale corso corrisponde sostanzialmente a quello che, in epoca romana, era il cardo maximus della città.
Palazzi
[modifica | modifica wikitesto]Prospetto ovest
[modifica | modifica wikitesto]Gli edifici più significativi, dal punto di vista storico e artistico, che prospettano su contrà Porti sono, quindi sulla sinistra partendo da corso Palladio:
- l'edificio in angolo con corso Palladio, ai nn. civici 1 e 3, , con alcuni elementi (finestre architravate) cinquecenteschi
- il palazzetto Breganze, ai nn 5, 7 e 9, anch'esso del Cinquecento; alla sua base si apre la Galleria Porti, che porta in corso Palladia
- il palazzo Barbaran da Porto, al n. 11, opera di Andrea Palladio
Subito dopo lo sbocco di contrà Riale.
- la casa Porto-Cita, al n. 13, rifacimento settecentesco di un edificio tardo gotico, collegata al piano terreno con il n. 15, che presenta elementi stilistici simili
- il palazzo Porto-Breganze, al n. 17, il più sontuoso edificio cittadino in stile gotico fiorito
- il palazzo Porto-Colleoni, al n. 19, altro significativo edificio in stile tardo gotico
- il palazzo Porto-Festa, al n. 21, opera di Andrea Palladio
- la casa Porto-Scaroni, al n. 23, con prospetto tardo gotico sulla strada
- altri edifici, ai nn. 25, 27, 29, 31 e 33
Qui si conclude contrà Porti, che incrocia contrà Pedemuro San Biagio.
Prospetto est
[modifica | modifica wikitesto]Ripartendo dal lato opposto della contrada, verso corso Palladio:
- gli edifici che vanno dal numero 44 al 34 appartengono all'architettura minore, eccezione fatta per il palazzetto al numero 38
- il palazzo Ferro-Fracanzan, ai nn. 32, 30 e 28, il cui prospetto seicentesco è forse dovuto all'architetto Antonio Pizzocaro
- l'interessante palazzo al n. 24
- due edifici di architettura minore ai numeri 22, 20 e 18
- il palazzo Porto-Fontana, al n. 16, del primo Cinquecento ma completamente rifatto dopo la distruzione sotto i bombardamenti del 1944
- il palazzo Trissino-Sperotti, al n. 14, databile intorno al 1450, una delle prime realizzazioni a Vicenza del gotico veneziano
Dopo la stradella della Banca Popolare
- il Palazzo Thiene, al n. 12, costruito nel XV secolo in forme gotiche e rinascimentali, ristrutturato a partire dal 1542 dall'architetto Andrea Palladio, probabilmente sulla base di un progetto di Giulio Romano
- il palazzo Thiene-Cavalloni, ai nn. 10, 8 e 6, anch'esso della prima metà del Quattrocento ma pesantemente rimaneggiato alla fine dell'Ottocento
- un edificio d'angolo con corso Palladio, ai nn. 4 e 2.
Note
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Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giambattista Giarolli, Vicenza nella sua toponomastica stradale, Vicenza, Scuola Tip. San Gaetano, 1955).
- Il Giornale di Vicenza, La scena urbana, Verona, 2010
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Centro storico di Vicenza
- Porto (famiglia)
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto][[Categoria:Architetture di Vicenza]]