Tongdosa | |
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Daeungjeon (Mahāvīra) di Tongdosa | |
Stato | Corea del Sud |
Località | Yangsan |
Religione | buddista |
Ordine | Jogye |
Inizio costruzione | 646 |
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Sansa, monasteri buddisti di montagna in Corea | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Culturali |
Criterio | (iii) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 2018 |
Scheda UNESCO | (EN) Sansa, Buddhist Mountain Monasteries in Korea (FR) Scheda |
Tongdosa (통도사?, 通度寺?, T'ongdosaMR; lett. "Salvezza del mondo attraverso la padronanza della verità"[1]) è uno dei templi principali dell'ordine Jogye del Buddismo coreano, sito nella parte meridionale del monte Chiseosan vicino a Yangsan, Gyeongsang Meridionale, Corea del Sud.[2]
È uno dei templi coreani più grandi insieme a Haeinsa e Songgwangsa.[3]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Tongdosa venne costruito nel 646, sotto il regno della regina Seondeok di Silla, dopo che il monaco Jajang ebbe portato delle reliquie di Buddha dalla Cina Tang.[2] Esse comprendevano una tunica, una ciotola per l'elemosina e un osso del cranio,[3] oppure una poesia, un molare e il cranio intero.[4] Jajang seppellì separatamente le reliquie sotto la pagoda Hwangryong vicino alle Geumgang Gyedan, ovverosia le scale di Tongdosa.[4]
Il tempio sopravvisse alla caduta del regno di Silla e prosperò durante il successivo periodo Goryeo (918-1392), diventando uno dei templi più grandi della Corea, con probabilmente migliaia di monaci e centinaia di edifici.[3] La maggior parte delle costruzioni venne distrutta durante le invasioni giapponesi della Corea (1592-1598), tranne il Daeungjeon, che sfuggì alle fiamme e fu riparato all'inizio del XVII secolo.[3] Le reliquie di Buddha sopravvissero in quanto vennero mandate al monaco Seosan sul monte Geumgangsan.[4]
Leggenda
[modifica | modifica wikitesto]Secondo una leggenda, nel luogo della fondazione di Tongdosa si trovava un grande stagno in cui vivevano nove draghi malvagi che causavano danni alla popolazione locale.[5] Il monaco Jajang ingiunse loro di andarsene recitando un testo magico e le scritture buddiste, e quando i draghi si rifiutarono, scrisse il carattere cinese di "fuoco" su un foglio di carta e lo lanciò verso il cielo mentre batteva sulla superficie dello stagno con il suo bastone. L'acqua iniziò così a bollire. Tre draghi non sopportarono il calore e cercarono di scappare volando via, ma morirono schiantandosi contro una falesia chiamata Yonghyeolam ("roccia del sangue di drago"). Cinque draghi volarono a sud-ovest in una valle che venne poi chiamata Oryonggok ("valle dei cinque draghi"). L'ultimo drago restò invece accecato dal calore e promise a Jajang che, se gli avesse risparmiato la vita e permesso di rimanere nello stagno, avrebbe sorvegliato il tempio per sempre. Il monaco accolse la sua richiesta; lo stagno in questione ha preso il nome di Guryongji ("stagno dei nove draghi") e si trova dietro il Daeungjeon.[4]
Complesso
[modifica | modifica wikitesto]Il complesso di Tongdosa comprende 35 edifici e pagode, e nelle sue vicinanze si trovano altri quattordici templi più piccoli.[2] Al suo interno conserva 19 tesori provinciali e 794 beni culturali locali designati dalla provincia del Gyeongsang Meridionale.[4] Non ci sono statue di Buddha in quanto il tempio ne custodisce le reliquie autentiche, conservate in stupa attorno a cui sono disposti i cortili.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Tom Le Bas, South Korea, collana Insight Guides, 8ª ed., 2007, p. 244.
- ^ a b c (EN) Tongdosa Temple, su english.visitkorea.or.kr. URL consultato il 28 dicembre 2024 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2008).
- ^ a b c d e (EN) Tongdosa Temple, Busan, South Korea - 통도사 (通度寺), 부산시, su orientalarchitecture.com. URL consultato il 28 dicembre 2024.
- ^ a b c d e (EN) Tongdo-sa Travel Guide - South Gyeongsang Province, South Korea, su lifeinkorea.com. URL consultato il 28 dicembre 2024.
- ^ (EN) Gregory Curley, Tranquility of Tongdosa, su english.visitkorea.or.kr. URL consultato il 28 dicembre 2024 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2012).