Amy K. Knight (Chicago, 10 luglio 1946) è una storica statunitense. Si occupa di Unione Sovietica e Russia[1]. Viene descritta da The New York Times come "la principale studiosa occidentale" del KGB[2].
Vita e carriera
[modifica | modifica wikitesto]Amy Knight ha conseguito un Bachelor of Arts (BA) presso l'Università del Michigan. Ha poi conseguito un dottorato in filosofia (PhD) in politica russa presso la London School of Economics and Political Science (LSE) nel 1977. Ha insegnate alla LSE, la Paul H. Nitze School of Advanced International Studies presso Johns Hopkins University, George Washington University e Carleton University[2]. Ha lavorato per diciotto anni presso la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d'America nel ruolo di specialista in affari russi e sovietici[3]. Knight ha scritto anche per The New York Review of Books, The Times Literary Supplement, The Globe and Mail[1] e The Daily Beast.[4]
Nel biennio 1993-1994 è stata membro del Woodrow Wilson International Center for Scholars.
Nel 1995, Amy Knight ha stupito molti dei suoi colleghi accademici intraprendendo una carriera nel segmento della vendita al dettaglio dell'industria del vino e degli alcolici, dove attualmente lavora con il figlio.
Vedi altro
[modifica | modifica wikitesto]- Magnitsky Act
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Clibbon, Jennifer, "Why is Russia still planting 'sleeper' agents abroad?", su CBC News, 14 luglio 2010.
- ^ a b Lloyd, John, "The Logic of Vladimir Putin", su The New York Times Magazine, 19 marzo 2000.
- ^ Carney, James, "Soviet Union Mikhail Gorbachev's New Best Friends", su Time, 17 dicembre 1990 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2008).
- ^ "Amy Knight", su The Daily Beast, Retrieved 29 dicembre 2018.